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V Comm: audizioni Autonomie locali su riforma settore (2)

04.11.2014
16:27
(ACON) Trieste, 4 nov - RCM - Un disegno di legge superficiale, che causerà un aumento della spesa pubblica, con tempi scanditi assurdi e che va contro la storia del territorio. Piuttosto, per il periodo di transizione, applicate la legge Delrio.

È stato bollato così, dal mondo degli enti locali, il disegno di legge sul riordino del sistema Regione/Autonomie locali con la cancellazione, in primis, delle Province, che l'assessore Panontin ha posto sul tavolo della V Commissione, la quale a sua volta l'ha sottoposto ai soggetti coinvolti.

I rappresentanti dei Comuni, delle Province e delle Comunità montane hanno parlato soprattutto di oneri aggiuntivi pesanti per i Comuni, anche per il numero delle funzioni in più che saranno loro assegnate; di ingerenza della Regione nell'ordinamento civile, ad esempio per quanto riguarda il codice della strada e il riorganizzare le tratte oggi di competenza provinciale; di bilanci da chiudere entro dicembre e dunque tempi imposti dal disegno di legge non realistici; di fretta inaccettabile.

In vigore da aprile scorso, la cosiddetta legge Delrio - è stato spiegato - è la n.56/2014 in materia di città metropolitane, Province, unioni e fusioni di Comuni, e ridisegna confini e competenze dell'amministrazione locale. La legge prevede che, in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, le Province diventino "enti territoriali di area vasta". La maggioranza dei presenti ha chiesto che, in prima battuta, sia applicata anche per il Friuli Venezia Giulia.

Non una totale chiusura, dunque, alla riforma, ma a tempi e modi, da dilatare e affinare. Però che si debba mettere mano al settore, è una cosa attesa ad esempio dalle Comunità montane, commissariate ormai dal 2009.

Le audizioni riprenderanno domani, quando saranno ascoltati i comitati delle minoranze slovene, i sindacati e i segretari comunali.

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