V Comm: audizioni Autonomie locali su riforma settore (2)
(ACON) Trieste, 4 nov - RCM - Un disegno di legge superficiale,
che causerà un aumento della spesa pubblica, con tempi scanditi
assurdi e che va contro la storia del territorio. Piuttosto, per
il periodo di transizione, applicate la legge Delrio.
È stato bollato così, dal mondo degli enti locali, il disegno di
legge sul riordino del sistema Regione/Autonomie locali con la
cancellazione, in primis, delle Province, che l'assessore
Panontin ha posto sul tavolo della V Commissione, la quale a sua
volta l'ha sottoposto ai soggetti coinvolti.
I rappresentanti dei Comuni, delle Province e delle Comunità
montane hanno parlato soprattutto di oneri aggiuntivi pesanti per
i Comuni, anche per il numero delle funzioni in più che saranno
loro assegnate; di ingerenza della Regione nell'ordinamento
civile, ad esempio per quanto riguarda il codice della strada e
il riorganizzare le tratte oggi di competenza provinciale; di
bilanci da chiudere entro dicembre e dunque tempi imposti dal
disegno di legge non realistici; di fretta inaccettabile.
In vigore da aprile scorso, la cosiddetta legge Delrio - è stato
spiegato - è la n.56/2014 in materia di città metropolitane,
Province, unioni e fusioni di Comuni, e ridisegna confini e
competenze dell'amministrazione locale. La legge prevede che, in
attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, le Province
diventino "enti territoriali di area vasta". La maggioranza dei
presenti ha chiesto che, in prima battuta, sia applicata anche
per il Friuli Venezia Giulia.
Non una totale chiusura, dunque, alla riforma, ma a tempi e modi,
da dilatare e affinare. Però che si debba mettere mano al
settore, è una cosa attesa ad esempio dalle Comunità montane,
commissariate ormai dal 2009.
Le audizioni riprenderanno domani, quando saranno ascoltati i
comitati delle minoranze slovene, i sindacati e i segretari
comunali.
(immagini tv)
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