FI: Ziberna e Novelli, i provocatori nuociono al dialogo tra le parti
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/RCM - In sede di audizione, in V
Commisisone consiliare, sul disegno di legge sul riordino degli
enti locali del Friuli Venezia Giulia, sono stati ascoltati
rappresentanti anche dell'associazionismo di lingua slovena.
L'appuntamento è diventato occasione, per i consiglieri di Forza
Italia Roberto Novelli e Rodolfo Ziberna, componenti della V
Commissione, del seguente commento: "Quei rappresentanti hanno
colto l'occasione per marcare, nei modi corretti ed educati che
si convengono nei rapporti tra persone e ancor di più tra
istituzioni, l'importanza di una più spinta tutela della
minoranza ai fini della possibilità di usare la lingua slovena
nei rapporti con la pubblica amministrazione.
"Tra essi, è intervenuto anche Samo Pahor dell'associazione
Edinost, il quale ha affermato, senza essere ripreso dal
presidente della V Commissione, che lo Stato italiano avrebbe
fatto una figura meschina nei due conflitti mondiali tradendo
l'alleato di turno. Quindi si è lanciato in accuse verso lo Stato
e la Regione, rei di non rispettare la legalità, nemmeno i
diritti fondamentali, di non essere credibili né affidabili, e
via dicendo".
"È letteralmente scandaloso che un rappresentante responsabile di
simili affermazioni venga chiamato a rapportarsi con il Consiglio
regionale, e non possiamo che esprimere amarezza per non aver
visto le altre associazioni della minoranza prendere le distanze
da un simile provocatore. Senza dubbio provocazioni come quelle
di Pahor non fanno che rendere difficoltose le relazioni tra
maggioranza e minoranza, a dimostrazione di come evidentemente vi
sia interesse di alcuni rappresentanti della minoranza a creare
incidenti anziché risolvere i problemi, perché vivono proprio
grazie a questi conflitti. Operazione squallida, irresponsabile e
censurabile".
"Nel mondo della minoranza slovena la maggior parte dei suoi
componenti opera per un confronto corretto, improntato al
reciproco rispetto, nella consapevolezza che la crescita della
comunità regionale dipende dalla crescita di tutte le sue
componenti, anche se andrebbe risolto il problema dell'impropria
inclusione di diversi Comuni nell'area delimitata in virtù della
legge n. 38/2001. Ed è proprio alla luce di questa consapevolezza
siamo certi che sarà agevolmente compreso che nel momento in cui
a tutta la comunità vengono chiesto grandi sacrifici,
proporzionalmente non possono non essere chiesti anche alla
comunità slovena, che beneficia di fondi statali e regionali che
superano i 20 milioni di euro".