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FI: Ziberna e Novelli, i provocatori nuociono al dialogo tra le parti

05.11.2014
15:10
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/RCM - In sede di audizione, in V Commisisone consiliare, sul disegno di legge sul riordino degli enti locali del Friuli Venezia Giulia, sono stati ascoltati rappresentanti anche dell'associazionismo di lingua slovena.

L'appuntamento è diventato occasione, per i consiglieri di Forza Italia Roberto Novelli e Rodolfo Ziberna, componenti della V Commissione, del seguente commento: "Quei rappresentanti hanno colto l'occasione per marcare, nei modi corretti ed educati che si convengono nei rapporti tra persone e ancor di più tra istituzioni, l'importanza di una più spinta tutela della minoranza ai fini della possibilità di usare la lingua slovena nei rapporti con la pubblica amministrazione.

"Tra essi, è intervenuto anche Samo Pahor dell'associazione Edinost, il quale ha affermato, senza essere ripreso dal presidente della V Commissione, che lo Stato italiano avrebbe fatto una figura meschina nei due conflitti mondiali tradendo l'alleato di turno. Quindi si è lanciato in accuse verso lo Stato e la Regione, rei di non rispettare la legalità, nemmeno i diritti fondamentali, di non essere credibili né affidabili, e via dicendo".

"È letteralmente scandaloso che un rappresentante responsabile di simili affermazioni venga chiamato a rapportarsi con il Consiglio regionale, e non possiamo che esprimere amarezza per non aver visto le altre associazioni della minoranza prendere le distanze da un simile provocatore. Senza dubbio provocazioni come quelle di Pahor non fanno che rendere difficoltose le relazioni tra maggioranza e minoranza, a dimostrazione di come evidentemente vi sia interesse di alcuni rappresentanti della minoranza a creare incidenti anziché risolvere i problemi, perché vivono proprio grazie a questi conflitti. Operazione squallida, irresponsabile e censurabile".

"Nel mondo della minoranza slovena la maggior parte dei suoi componenti opera per un confronto corretto, improntato al reciproco rispetto, nella consapevolezza che la crescita della comunità regionale dipende dalla crescita di tutte le sue componenti, anche se andrebbe risolto il problema dell'impropria inclusione di diversi Comuni nell'area delimitata in virtù della legge n. 38/2001. Ed è proprio alla luce di questa consapevolezza siamo certi che sarà agevolmente compreso che nel momento in cui a tutta la comunità vengono chiesto grandi sacrifici, proporzionalmente non possono non essere chiesti anche alla comunità slovena, che beneficia di fondi statali e regionali che superano i 20 milioni di euro".