M5S: Bianchi, molte criticità nella riforma degli Enti locali
(ACON) Trieste, 9 nov - COM/AB - "La riforma degli enti locali
proposta dalla Giunta Serracchiani e dalla maggioranza di centro
sinistra è partita con il piede sbagliato. Oltre al metodo
coercitivo e decisamente sbrigativo con cui si è voluto impostare
l'iter di approvazione di questo importante provvedimento per la
regione - che abbiamo già avuto modo di contestare duramente -
nel merito sono già emerse le prime criticità".
La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Elena
Bianchi, commenta così la prima fase della discussione sulla
riforma degli Enti locali a conclusione di una decina di incontri
con i cittadini e gli attivisti M5S in tutto il Friuli Venezia
Giulia.
"Una prima evidente problematica riguarda la dimensione
dell'Unione dei comuni. La proposta di 40.000 abitanti è
decisamente sbagliata - sottolinea Bianchi. Questa dimensione
risulta essere troppo piccola per una realtà di area vasta e
troppo grande per trasformarsi in futuro in un unico comune. Le
analisi e gli studi sull'argomento convergono sul fatto che,
escluse le grandi città e i capoluoghi, la dimensione ottimale
per la gestione amministrativa e per mantenere il senso di
comunità si aggira attorno ai 10/15 mila abitanti".
"Un altro tema che va sicuramente rivisto è quello che riguarda
la pianificazione - attacca la portavoce M5S. Al momento, alle
Unioni di comuni vengono attribuite solo funzioni di
programmazione (chi e quando). È fondamentale invece che l'Unione
abbia poteri di pianificazione (cosa e dove). Solo in questo modo
si può puntare a una reale integrazione e non accontentarsi di
una semplice aggregazione che, alla fine, può essere solo di
facciata".
"Un esempio concreto di questa lacuna è evidente se prendiamo il
caso del cosiddetto Ufficio tecnico, che riveste un ruolo
fondamentale nell'attività amministrativa di un Comune. Nella
riforma presentata non è previsto, infatti, da nessuna parte che
una Unione di comuni debba avere un unico Ufficio tecnico -
ricorda Bianchi. Per assurdo potremmo avere un Ufficio tecnico
per ogni comune e questo finirebbe di certo per aggravare
burocrazia e costi".
"Purtroppo la Regione, ancora una volta, pretende il cambiamento
dagli altri, in questo caso da parte dei Comuni, senza prima fare
i suoi "compiti a casa" - aggiunge la consigliera regionale.
Prima di chiedere ai Comuni di aggregarsi (unioni) o di fondersi
(nuovi Comuni), bisognerebbe realizzare una volta per tutte i
piani regionali che vengono sempre fatti slittare, come per
esempio il Piano energetico, il Piano di gestione del territorio
(Pgt) e il Piano paesaggistico. Stesso discorso vale per le
funzioni che la Regione dovrebbe trasferire alle Unioni dei
comuni e per l'individuazione dei costi standard. Passaggi
fondamentali per poter permettere ai Comuni di prendere qualsiasi
decisione con cognizione di causa".
"Infine una riforma di così forte impatto sulla regione non può
essere portata avanti senza il coinvolgimento dei cittadini e
degli amministratori locali. La partecipazione è da sempre una
condizione imprescindibile per il MoVimento 5 Stelle. Le modalità
bulgare che la Giunta Serracchiani ha imposto all'iter della
riforma degli Enti locali ci hanno già portato a contestare con
decisione in Consiglio regionale questa metodologia. Se
l'Esecutivo regionale e la maggioranza di centro sinistra non
cambiano in fretta atteggiamento - conclude Bianchi -
l'opposizione del MoVimento 5 Stelle a questa riforma diventerà
sempre più dura".