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V Comm: sistema Regione/AALL, approvati 6 articoli e fine lavori (2)

12.11.2014
18:51
(ACON) Trieste, 12 nov - RCM - Ha preso il via, in V Commissione, l'approvazione dei 43 articoli e dei tre allegati che formano il ddl n. 68 dell'assessore Panontin: sei gli articoli votati.

Soprattutto, i lavori sono stati caratterizzati dagli emendamenti con cui le opposizioni hanno cercato di modificare il testo base, ma non sono mancati quelli della Giunta regionale nonché quelli ritirati in seguito ad esigenze di approfondimento per l'Aula.

Tra le modifiche accolte, la specifica del M5S più la leghista Zilli che l'ordinamento degli enti locali è basato sui Comuni quali enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni, ma anche che la riorganizzazione delle forme associative tra i Comuni si realizza attraverso l'integrazione delle politiche sociali, territoriali ed economiche.

Intanto Panontin ha messo nero su bianco che il Piano di riordino territoriale slitti di diversi giorni: la proposta della Giunta sarà formulata non dopo 30 ma 45 giorni dall'entrata in vigore della legge; i Comuni avranno non 30 ma 60 giorni di tempo per formulare le loro richieste di entrare a far parte di una Unione; a seguire, la Giunta avrà non 30 ma 45 giorni per approvare il Piano di riordino finale. E si tratta di dilatazioni temporali non isolate, visto che anche i termini per la costituzione delle Unioni sono posticipate, passando dal primo agosto 2015 al primo ottobre 2015.

Il Piano di riordino avrà il parere del Consiglio delle Autonomie locali; si riafferma che il passaggio di un Comune da una Unione a un'altra deve comunque rispettare il limite di rientrare nel territorio dell'Azienda sanitaria di competenza; si obbligano i Comuni che non intendono aderire ad alcuna Unione a relazionare sulla sostenibilità delle loro funzioni a fronte della riduzione delle risorse regionali (tutti M5S con Zilli, ma anche Revelant di Autonomia Responsabile e Colautti del Nuovo Centrodestra); ai Comuni su cui sia forte la presenza della minoranza slovena si consentono delle deroghe sull'osservanza dei criteri per la creazione delle Unioni (Gabrovec della Ssk-Pd).

Con un emendamento di Colautti (Ncd) e altri consiglieri di opposizione, si dà all'Osservatorio per la riforma il compito di definire il risparmio conseguente all'adesione a un'Unione, così come la Direzione centrale regionale effettuerà la ricognizione dei costi derivanti dall'erogazione dei servizi (M5S e Zilli).

La seduta è terminata con l'accoglimento a maggioranza dell'articolo 6, il quale chiude le disposizioni sulle Unioni. Domani mattina la Commissione riprenderà i lavori affrontando il tema delle fusioni dei Comuni.

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