LN: Zilli, aeroporto Ronchi, chiarezza su costi e risultati
(ACON) Trieste, 18 nov - COM/MPB - "Scorretto e troppo comodo
usare la crisi come alibi. L'aeroporto di Ronchi è sempre più
isolato e marginale. Non ha senso cercare capri espiatori. Ma non
possiamo accettare atteggiamenti pilateschi o fatalisti da chi è
profumatamente pagato per garantire risultati".
Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord,
nell'annunciare un'interrogazione sull'aeroporto di Ronchi dei
Legionari.
La leghista tiene a puntualizzare che "nessuno intende
colpevolizzare i vertici, ma è doveroso accendere la luce per
avere un quadro chiaro della situazione. Apprendiamo, dai mezzi
di informazione, che vengono rivolte accuse, piuttosto esplicite,
alla Regione di aver diffuso documenti riservati. Quale
riservatezza dovrebbe esserci da parte di un ente pubblico
rispetto ai costi sostenuti e ai risultati ottenuti? Non è
illogico aggrapparsi pretestuosamente a dettagli di forma, quando
la sostanza è l'unica cosa che conta? Quanto costa il consiglio
d'amministrazione dell'aeroporto? Il prossimo anno si andrà al
rinnovo di questo organismo: che intenzioni ha la Regione?
Semplicemente cambiare le pedine, o assumerà atteggiamenti più
incisivi?"
Zilli continua: "Il caso aeroporto ripropone, inevitabilmente,
l'urgenza di affrontare uno dei veri tabù della pubblica
amministrazione: i compensi dei manager. È giusto retribuire le
professionalità e la competenza. Ma il curriculum non può
bastare. Servono risultati. Troppo spesso, invece, gli stipendi
prescindono dal raggiungimento dei traguardi stabiliti. Questo
non è più accettabile".
Chiude Zilli: "La nostra regione, anche dal punto di vista
aeroportuale, è un vaso di coccio tra Venezia e Lubiana. In
Veneto, poi, ci sono altri scali minori che gravitano nell'orbita
di Venezia. Noi potremmo mettere a frutto la nostra posizione,
invece veniamo schiacciati dai due vasi di ferro. Non è colpa
della crisi se gli altri aeroporti crescono e noi caliamo. Anche
perché i prezzi dei voli scendono, in controtendenza rispetto a
quelli dei beni primari. Oggi paghiamo molto quello che è
indispensabile, e relativamente poco il superfluo. Basta con il
gioco delle tre carte. Servono chiarezza, coraggio e
responsabilità. E capacità, naturalmente".