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Convenzione diritti infanza: conferenza stampa Iacop e Garante (1)

20.11.2014
16:47
(ACON) Trieste, 20 nov - MPB - Nella giornata in cui ricorre il 25° anniversario dell'approvazione da parte dell'Assemblea delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - lo statuto maggiormente ratificato al mondo, con 190 Paesi che l'hanno adottato - il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco Iacop e il Garante regionale dei diritti della persona Fabia Mellina Bares hanno presentato l'evento in programma mercoledì prossimo, 26 novembre, a Trieste al Teatro Miela per riflettere sullo stato di attuazione della Convenzione.

Un evento - hanno spiegato - rivolto a tutte le istituzioni e associazioni che in Friuli Venezia Giulia si occupano, a diverso titolo, di minori.

Nella circostanza sarà presentato il 7° Rapporto sull'attuazione della Convenzione nel nostro Paese con i contributi di Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la salute del bambino e membro del Gruppo CRC (l'organismo che monitora lo stato di attuazione della Convenzione), oggi presente all'incontro, e di Lucia Ghebreghiorges del coordinamento del Gruppo CRC e referente di Save the Children Italia, Onlus capofila.

Sarà l'occasione per valutare i passi avanti compiuti e per riflettere insieme a ragazzi, operatori, istituzioni e associazioni quanto sia possibile ancora fare in sinergia, nel percorso di tutela e partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi - ha detto Iacop che in apertura dei lavori d'Aula aveva ricordato all'Assemblea consiliare i punti forti della Convenzione, anticipando obiettivi e contenuti del convegno.

La Convenzione infatti - aveva sottolineato il presidente del Consiglio - non chiama in causa solamente il politico, il legislatore o il giurista, bensì coinvolge qualsiasi persona che si occupi di educazione, socializzazione e sviluppo della personalità giovanile, connotandosi per la rappresentazione multidisciplinare del bambino e dell'adolescente. In questo senso essa racchiude in maniera comprensiva i diritti civili e politici insieme a quelli economici, sociali e culturali, nessuno dei quali può essere letto in maniera isolata o frammentata. Con l'istituzione del Garante dei diritti della persona siamo consapevoli di aver fatto nella nostra regione un significativo passo avanti verso una maggiore tutela di coloro che meno possono difendersi, ma anche di aver avviato un lavoro comune per promuovere azioni che favoriscano la partecipazione diretta ed attiva dei concittadini più piccoli alla vita della comunità.

E il Garante Fabia Mellina Bares, evidenziando il rischio in anniversari come questo di cadere nella retorica banalizzando i diritti, ha sottolineato l'impegno a condurre la riflessione sullo stato di attuazione della Convenzione proprio ascoltando anche i diretti interessati, i ragazzi. La Convenzione non è un elenco di diritti, ma un programma educativo - ha aggiunto - e in questo senso per noi, come organismo di garanzia, il 20 novembre è tutti i giorni. Questa pertanto deve essere un'occasione per un esame di coscienza collettivo riguardo l'attenzione dell'intera comunità verso l'infanzia e all'adolescenza cui dare la giusta priorità, in una società che dimostri di credere e di investire nel proprio futuro: ripartire dai bambini, dalla conoscenza e dall'educazione. Solo con scelte così indirizzate si potrà garantire il miglior ritorno anche in termini economici e si potrà contrastare la pericolosa china di povertà educativa che determina privazione di opportunità impedendo il raggiungimento del benessere dell'intera comunità.

In questo senso duplice l'azione del Garante, nell'esercizio della funzione specifica di garanzia per i minori: rispondere alle segnalazioni e promuovere buone prassi, anche attraverso la costituzione di una rete di istituzioni, associazioni e soggetti pubblici e privati per rendere accessibili in modo diffuso sul territorio i diritti all'educazione, al gioco, all'inclusione, alla partecipazione. Perchè è necessario offrire a tutti i bambini e ragazzi, senza alcuna distinzione, le opportunità educative per esercitarsi ad acquisire le responsabilità personali e sociali.

Temi questi su cui è intervenuto anche Giorgio Tamburlinui, che a proposito del convegno del 26 novembre ha ricordato che la preparazione del Rapporto coinvolge 87 organizzazioni e associazioni italiane e che pertanto si configura come un documento tecnico politico con dati e indicazioni molto importanti su educazione, salute, diritti, minori stranieri e bambini adottati, concentrando l'attenzione su povertà materiale e deprivazione educativa, due aspetti cruciali che evidenziano le differenze anche comportamentali tra chi può accedere alle scuole d'infanzia di qualità e chi no: un dato che riguarda anche il Friuli Venezia Giulia, anche se qui si registra un minor svantaggio. Con la conferma però che investire sull'infanzia non è solo questione di diritti ma di sviluppo dell'intera società.

(foto; immagini tv)

(segue) MPB