GM: Barillari, sì alle unioni civili, no al matrimonio
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/AB - Il Consigliere regionale
Giovanni Barillari (Gruppo Misto) interviene sulla tematica delle
unioni civili, argomento trattato dal Consiglio regionale nella
seduta di giovedì.
"La tematica delle unioni civili è molto delicata e complessa, in
quanto va ad affrontare aspetti legali e morali. Penso che, al
giorno d'oggi e in modo trasversale, nessuno metta in discussione
il fatto che si debba trovare una soluzione legislativa sui
diritti individuali alle coppie di fatto, sia eterosessuali che
omosessuali. Personalmente credo che al centro di ogni
ragionamento, che poi potrà sfociare in un dibattito e in una
legislazione in materia, debba essere considerato l'alto concetto
di persona, dotata di una propria dignità, individualità,
sostanzialità e razionalità".
"Alla luce di tutto ciò, proprio in virtù dell'alto rispetto che
deve essere riservato alle persone, ritengo che fughe in avanti
da parte di figure istituzionali che operano con atti che,
ponendosi giocoforza al di fuori di un ambito legislativo e
ordinamentale nella delicata materia che si sta affrontando,
debbano essere considerati fini a sé stessi e assolutamente
inefficaci".
"Credo sia invece corretto che l'argomento venga affrontato in
maniera organica da chi è deputato a legiferare in materia,
ovvero il Parlamento, auspicando che il dialogo e il confronto
sia massimo e a 360 gradi, non dimenticando l'importanza
fondamentale e costituzionalmente riconosciuta della famiglia
come società naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna,
unico presupposto possibile del nucleo famigliare, elemento
fondante della nostra società e tassello primario per la
costruzione del futuro del Paese. Sul tema delle adozioni credo
fermamente che il criterio principale da seguire sia il bene del
minore e non il desiderio dell'adulto e, pertanto, dico no alle
stesse".
"Nel momento in cui esisterà una legge in materia di unioni
civili, in quanto norma dello Stato andrà applicata e rispettata.
Fino a quel giorno, pur ribadendo il rispetto e l'attenzione nei
confronti di queste relazioni, penso che nessuno possa produrre
atti privi di valore che tendono a spettacolarizzare la sfera più
personale di individui che, al posto della pubblicità,
auspicherebbero un maggiore rispetto e una maggiore attenzione
dei legislatori nei loro confronti.
Alla luce di questo ragionamento, mi auguro che il Parlamento
proponga e approvi una legislazione in questa complessa e
delicata materia. Fino a quel momento però, ritengo che sia
doveroso rispettare quanto previsto dalla normativa in essere e
il Governo ha fatto bene a sottolinearlo attraverso gli atti
ministeriali emanati nelle scorse settimane".