FI: Ziberna su Ufficio tavolare e Catasto di Gorizia
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/AB - Con diverse interrogazioni ho
reiteratamente chiesto ragione alla presidente Serracchiani e
alla sua Giunta del motivo per cui all'improvviso avessero deciso
unilateralmente di non mantenere gli impegni assunti con il
territorio dalla precedente Giunta Tondo di acquisire l'ex sede
del Provveditorato agli Studi, ove ospitare contestualmente
l'Ufficio Tavolare e il Catasto di Gorizia.
Questa Giunta, purtroppo, ha adottato la linea a essa più
consona, cioè quella di negarsi al confronto con le istituzioni
del territorio, infischiarsene degli interesse e delle richieste
della comunità per imporre le decisioni scelte.
A ciò si aggiunge ora una nota del Direttore generale della
Regione Roberto Finardi indirizzata alle organizzazioni sindacali
con cui trasmette, a titolo di informativa preventiva, la
proposta di accorpamento, con decorrenza 1° gennaio 2015, degli
Uffici tavolari di Gorizia e di Gradisca d'Isonzo.
In base a questo disegno, su tutto il territorio regionale solo
la sede di Gorizia verrebbe trasferita, sede peraltro già sotto
organico in proporzione alle altre.
Ogni considerazione svolta dai tecnici induce a ritenere che le
ragioni del trasferimento non stiano certo nella scelta di
contenere i costi perché la sede di Gorizia, se non si intendono
svolgere opere di manutenzione, rimarrebbe vuota, non acquisibile
e destinata al deterioramento, costringendo contestualmente
categorie e cittadini a recarsi fuori, proprio mentre tutto ciò
appare ancor più inverosimile alla luce dell'ovvia necessità di
assicurare la maggior vicinanza possibile invece alla sede del
Tribunale, cioè Gorizia.
Non si può che condividere la chiave di lettura che di tutto ciò
danno i cittadini, cioè che questa scelta corrisponda alla
volontà della presidente Serracchiani e della sua Giunta di
punire l'unico comune capoluogo non guidato da un sindaco di
sinistra, dopo averlo penalizzato negli altri ambiti tra i quali
quello sanitario.
Ecco la ragione per cui sono intervenuto con una nuova
interrogazione alla Giunta, auspicando un ripensamento che
consenta di sedersi a un unico tavolo con Comune, Tribunale,
Ordini e Albi professionali per condividere una scelta che
corrisponda veramente agli interessi di tutti e non solo a quelli
della presidente Serracchiani.