News


CR: Regione/EELL, relatrice di minoranza Bianchi (4)

24.11.2014
11:35
(ACON) Trieste, 24 nov - AB - Anche con questa legge, dopo quella sulla sanità, si comincia dalla fine e si perde di vista il vero obiettivo.

Il giudizio negativo è di Elena Bianchi, portavoce del MoVimento 5 Stelle e relatrice di minoranza, a giudizio della quale nel provvedimento non si è centrato il vero problema e, di conseguenza, la soluzione individuata non potrà portare ad alcun risultato utile, perché non si focalizza sui servizi ai cittadini nei vari aspetti di comune socialità, attività economiche, produttive, familiare e assistenziale. Oltretutto, la definizione rigida dei livelli ottimali di aggregazione attraverso i nuovi enti di aggregazione chiamati UTI (Unioni territoriali intercomunali) porterà sempre a dover posizionare lo svolgimento di alcune funzioni a un livello non appropriato.

È vero - afferma Bianchi - che rimaniamo fermi nel sostenere che i comuni troppo piccoli debbano fare uno sforzo per consolidare la loro dimensione fondendosi con i loro "vicini di casa", ma una volta ottenuto questo obiettivo, creare un ulteriore ente significherebbe unicamente aggiungere un altro motivo di complicazione. A questo proposito la consigliera del M5S ha puntualizzato che il piano annuale delle fusioni, introdotto con questo provvedimento, trova l'approvazione del suo Gruppo soprattutto se integrato con l'obbligatorietà delle consultazioni popolari.

Il disegno che però si evince da questo ddl - ha osservato Bianchi - è una riduzione drastica del numero dei comuni, sulla qual cosa non può essere d'accordo. I Municipi sono uno dei fondamenti dello Stato italiano e parte integrante dell'identità culturale dei cittadini di questo Paese. Pochi comuni con molti abitanti nel lungo periodo portano inevitabilmente a una trasformazione radicale del territorio che sicuramente non possiamo apprezzare. In sostanza le UTI, così come proposte, finiscono per essere troppo piccole per svolgere funzioni adeguate di area vasta, ma troppo grandi per diventare singoli comuni.

A giudizio del M5S, l'intera materia andrebbe affrontata partendo invece dalla definizione puntuale di funzioni/servizi e bacino d'utenza, assegnando il valore/livello di servizio adeguato e stabilendone il costo standard su cui basare i trasferimenti agli enti gestori. Per ognuno di questi andrebbe indicato il livello appropriato per la relativa decisione politica (comunale, sovracomunale o area vasta, regionale). Il nuovo assetto verrebbe così determinato lasciando libertà di scelta aggregativa per l'erogazione di servizi/funzioni, ma lasciando la gestione politica a enti di livello adeguato con governance eletta direttamente dai cittadini.

Nel nostro programma - ha concluso Bianchi - abbiamo identificato come modalità più conveniente, in riferimento all'accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti, l'unione dei comuni, per venire in qualche modo incontro alle possibili resistenze alle fusioni forzate che sembrano spaventare tanto. Di certo non era nel nostro intendimento prevedere questa soluzione per riempire questa regione di mini province, some sempre più sembra destinata e diventare o, ancor peggio, un ristretto insieme di macrocomuni.

(segue)