Citt: Paviotti, riforma EELL, punti chiave Unioni e pianificazione
(ACON)Trieste, 26 nov - COM/MPB - "La riforma degli Enti Locali
è una realtà, un nuovo e deciso passo avanti verso un sistema
regionale più moderno, efficiente e funzionale. Un altro degli
impegni presi dal centrosinistra in campagna elettorale è stato
onorato in meno di due anni di amministrazione".
C'è soddisfazione in casa Cittadini per l'approvazione della
norma che segna uno snodo fondamentale nel percorso di riforma
del sistema "Regione-Autonomie locali" iniziato con il
superamento delle Province e proseguito oggi con l'aggiornamento
del ruolo assegnato ai Comuni.
L'obiettivo dalla nuova legge sostenuta con convinzione dal
gruppo consiliare dei Cittadini e dall'assessore dei civici,
Paolo Panontin, è quello di ottenere degli enti più adeguati e
robusti senza dover procedere a politiche che prevedano fusioni
coatte, ma proponendo ai Comuni di partecipare a delle Unioni in
grado di esercitare due funzioni principali: da un lato le
politiche di programmazione e pianificazione territoriale di area
vasta con una visione e un progetto politico chiaro e coerente,
dall'altro l'organizzazione e l'erogazione dei servizi tramite la
gestione associata e gli uffici unici non solo per ottenere
economie di scala (e quindi risparmi), ma soprattutto per offrire
una qualità migliore al cittadino.
"Per esercitare bene queste due funzioni - ha spiegato Pietro
Paviotti capogruppo dei Cittadini, che in Consiglio è stato
relatore di maggioranza - è necessario superare l'attuale
frammentazione in enti piccoli e piccolissimi. La dimensione
ideale è quella sufficientemente ampia da permettere una buona
pianificazione e programmazione di area vasta e tuttavia non così
estesa da compromettere l'omogeneità territoriale necessaria per
organizzare al meglio i servizi di prossimità. La proposta
persegue un nuovo e più efficiente modello di governo del
territorio mediante la definizione di indirizzi strategici
condivisi a livello di area vasta, funzionali al perseguimento di
uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio.
"La legge - ha proseguito Paviotti - ha rimandato a un successivo
atto della Giunta la formulazione della proposta sui perimetri
delle Unioni, ma il nostro gruppo, in accordo con il resto della
maggioranza, ha proposto e fatto approvare un Ordine del giorno
che impegna la Giunta a tenere in considerazione,
prioritariamente, i perimetri degli attuali Ambiti socio
assistenziali così come definiti dalla L.R. 33/88. In questi
ambiti gli amministratori locali gestiscono in forma associata,
bene e da molti anni, un servizio importante come quello dei
servizi sociali. E questo significa che esiste una omogeneità
territoriale oltre che una consuetudine alla collaborazione
istituzionale. In ventidue anni di amministratore locale, dei
quali dieci come Presidente di Ambito e sei come Presidente di
Associazione fra Comuni, ho già avuto modo di constatare che la
gestione in Unione fra Comuni ha consentito di avere servizi
sociali programmati e gestiti meglio. In molte realtà locali
della regione sono iniziati percorsi virtuosi di aggregazione di
servizi che hanno ottenuto risparmi di spesa per economie di
scala, ma allo stesso tempo ha migliorato la qualità delle
prestazioni offerte. E non si tratta di un'opinione personale, ma
di dati di fatto facilmente riscontrabili.
"La nuova legge, dunque, non parte da un 'anno zero', ma dalle
migliori esperienze non solo regionali per sistematizzarle e
renderle omogenee su tutto il territorio regionale".
Il gruppo dei Cittadini ha contribuito in modo importante alla
scrittura della legge e l'ha accompagnata in tutto il percorso di
Commissione ed Aula anche con il contributo dei consiglieri Gino
Gregoris ed Emiliano Edera, proponendo alcuni emendamenti
migliorativi. In particolare un emendamento all'articolo 24 ha
inserito tra i compiti delle Unioni la pianificazione urbanistica
di Area vasta, ovvero il fatto che le scelte urbanistiche più
rilevanti non potranno più essere effettuate dai Comuni singoli,
ma dall'assemblea di tutti i sindaci dell'Unione con lo scopo di
preservare il territorio dalla proliferazione di zone artigianali
e/o centri commerciali in passato nati senza il giusto
inserimento nel contesto territoriale.
Non vanno poi dimenticati altri punti fondamentali delle nuova
legge: la scelta di prevedere personalità giuridica per le
Unioni; la 'governance' prevista che individua un'assemblea di
sindaci snella e decisoria, ma che allo stesso tempo coinvolge in
modo importante i Consigli comunali sulle scelte di maggiore
rilevanza, garantendo l'operatività da un lato e la giusta
considerazione dell'organismo comunale democraticamente eletto
dall'altra; la possibilità di operare anche con "sub ambiti",
riconoscendo (laddove ritenuto utile) anche le diverse identità
territoriali presenti nel territorio; la gradualità di entrata in
vigore della norma (nel 2015 le costituzioni dell'Unioni e dal
2016 l'esercizio comune delle prime funzioni) nata dalla
consapevolezza che il processo contiene oggettive difficoltà che
metteranno a dura prova amministratori e tecnici.