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Citt: Paviotti, riforma EELL, punti chiave Unioni e pianificazione

26.11.2014
20:54
(ACON)Trieste, 26 nov - COM/MPB - "La riforma degli Enti Locali è una realtà, un nuovo e deciso passo avanti verso un sistema regionale più moderno, efficiente e funzionale. Un altro degli impegni presi dal centrosinistra in campagna elettorale è stato onorato in meno di due anni di amministrazione".

C'è soddisfazione in casa Cittadini per l'approvazione della norma che segna uno snodo fondamentale nel percorso di riforma del sistema "Regione-Autonomie locali" iniziato con il superamento delle Province e proseguito oggi con l'aggiornamento del ruolo assegnato ai Comuni.

L'obiettivo dalla nuova legge sostenuta con convinzione dal gruppo consiliare dei Cittadini e dall'assessore dei civici, Paolo Panontin, è quello di ottenere degli enti più adeguati e robusti senza dover procedere a politiche che prevedano fusioni coatte, ma proponendo ai Comuni di partecipare a delle Unioni in grado di esercitare due funzioni principali: da un lato le politiche di programmazione e pianificazione territoriale di area vasta con una visione e un progetto politico chiaro e coerente, dall'altro l'organizzazione e l'erogazione dei servizi tramite la gestione associata e gli uffici unici non solo per ottenere economie di scala (e quindi risparmi), ma soprattutto per offrire una qualità migliore al cittadino.

"Per esercitare bene queste due funzioni - ha spiegato Pietro Paviotti capogruppo dei Cittadini, che in Consiglio è stato relatore di maggioranza - è necessario superare l'attuale frammentazione in enti piccoli e piccolissimi. La dimensione ideale è quella sufficientemente ampia da permettere una buona pianificazione e programmazione di area vasta e tuttavia non così estesa da compromettere l'omogeneità territoriale necessaria per organizzare al meglio i servizi di prossimità. La proposta persegue un nuovo e più efficiente modello di governo del territorio mediante la definizione di indirizzi strategici condivisi a livello di area vasta, funzionali al perseguimento di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio.

"La legge - ha proseguito Paviotti - ha rimandato a un successivo atto della Giunta la formulazione della proposta sui perimetri delle Unioni, ma il nostro gruppo, in accordo con il resto della maggioranza, ha proposto e fatto approvare un Ordine del giorno che impegna la Giunta a tenere in considerazione, prioritariamente, i perimetri degli attuali Ambiti socio assistenziali così come definiti dalla L.R. 33/88. In questi ambiti gli amministratori locali gestiscono in forma associata, bene e da molti anni, un servizio importante come quello dei servizi sociali. E questo significa che esiste una omogeneità territoriale oltre che una consuetudine alla collaborazione istituzionale. In ventidue anni di amministratore locale, dei quali dieci come Presidente di Ambito e sei come Presidente di Associazione fra Comuni, ho già avuto modo di constatare che la gestione in Unione fra Comuni ha consentito di avere servizi sociali programmati e gestiti meglio. In molte realtà locali della regione sono iniziati percorsi virtuosi di aggregazione di servizi che hanno ottenuto risparmi di spesa per economie di scala, ma allo stesso tempo ha migliorato la qualità delle prestazioni offerte. E non si tratta di un'opinione personale, ma di dati di fatto facilmente riscontrabili.

"La nuova legge, dunque, non parte da un 'anno zero', ma dalle migliori esperienze non solo regionali per sistematizzarle e renderle omogenee su tutto il territorio regionale".

Il gruppo dei Cittadini ha contribuito in modo importante alla scrittura della legge e l'ha accompagnata in tutto il percorso di Commissione ed Aula anche con il contributo dei consiglieri Gino Gregoris ed Emiliano Edera, proponendo alcuni emendamenti migliorativi. In particolare un emendamento all'articolo 24 ha inserito tra i compiti delle Unioni la pianificazione urbanistica di Area vasta, ovvero il fatto che le scelte urbanistiche più rilevanti non potranno più essere effettuate dai Comuni singoli, ma dall'assemblea di tutti i sindaci dell'Unione con lo scopo di preservare il territorio dalla proliferazione di zone artigianali e/o centri commerciali in passato nati senza il giusto inserimento nel contesto territoriale.

Non vanno poi dimenticati altri punti fondamentali delle nuova legge: la scelta di prevedere personalità giuridica per le Unioni; la 'governance' prevista che individua un'assemblea di sindaci snella e decisoria, ma che allo stesso tempo coinvolge in modo importante i Consigli comunali sulle scelte di maggiore rilevanza, garantendo l'operatività da un lato e la giusta considerazione dell'organismo comunale democraticamente eletto dall'altra; la possibilità di operare anche con "sub ambiti", riconoscendo (laddove ritenuto utile) anche le diverse identità territoriali presenti nel territorio; la gradualità di entrata in vigore della norma (nel 2015 le costituzioni dell'Unioni e dal 2016 l'esercizio comune delle prime funzioni) nata dalla consapevolezza che il processo contiene oggettive difficoltà che metteranno a dura prova amministratori e tecnici.