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Pari opportunità: mercoledì a Udine convegno su violenza donne

30.11.2014
13:08
(ACON) Trieste, 30 nov - AB - La Commissione pari opportunità tra uomo e donna del FVG, per celebrare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, organizza a Udine un convegno dal titolo "Il silenzio è tuo nemico, la cattiva comunicazione è suo alleato - Buone pratiche per un uso non discriminatorio della lingua italiana nella comunicazione".

L'evento è in programma per mercoledì prossimo, 3 dicembre, dalle 15.30 alle 19.00, all'Auditorium della sede della Regione di Udine, in via Sabbadini 31.

I lavori saranno aperti e coordinati dalla presidente della Commissione Annamaria Poggioli, cui seguiranno gli interventi di Cinzia Del Torre, assessore alle Pari opportunità del Comune di Udine, Cristiano Degano presidente dell'Ordine dei giornalisti FVG, Sergia Adamo dell'Università di Trieste, Luisa Betti referente nazionale rete giornaliste italiane e Tatjana Tomicic del Centro antiviolenza GOAP di Trieste.

Seguirà un dibattito incentrato sugli stereotipi di genere presenti nell'informazione, su stampa, televisione e web, nella rappresentazione e nel linguaggio e come evitarli.

Anche nella nostra regione - sottolinea la presidente Poggioli - il tema è di stringente attualità: le notizie, purtroppo sempre più ricorrenti, di femminicidi e violenza sulle donne, di violenze o abusi sessuali su minori, troppo spesso vengono riportate con intenti sensazionalistici che sembrano puntare soltanto ad attirare un maggior numero di lettori. Altrettanto accade nel riportare notizie sulle donne della politica, dello spettacolo o del lavoro in cui, sia il linguaggio che l'immagine, troppe volte si prestano alla logica dello stereotipo di tipo sessuale.

L'intento del Convegno - conclude Annamaria Poggioli - è di avviare una discussione pubblica sul problema della violenza contro le donne e della sua comunicazione nei media, nell'auspicio di una collaborazione continua tra soggetti interistituzionali allo scopo non solo di contenere, ma di prevenire un fenomeno tanto atroce che viola il diritto al rispetto e alla dignità della persona.