News


NCD: Colautti scrive ad Alfano su carichi FVG ospitalità profughi

01.12.2014
15:30
(ACON) Trieste, 1 dic - COM/AB - "Nello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue il FVG e di solidarietà con il resto d'Italia nell'accoglienza dei profughi, è opportuna una pianificazione di intervento maggiormente strutturata e coordinata per questa regione che, per la sua posizione di confine, è costretta, soprattutto nelle aree montane, anche a fronteggiare il sempre più massiccio fenomeno dell'immigrazione clandestina proveniente dai Paesi dell'Est". A evidenziare la particolare situazione in cui si trova il Friuli Venezia Giulia al ministro dell'Interno Angelino Alfano è il rappresentante regionale del Nuovo Centrodestra, Alessandro Colautti, che ha inviato al ministro una lettera per "inquadrare meglio la situazione e intervenire di conseguenza, anche attraverso l'organizzazione di un incontro con gli enti territoriali interessati del FVG". "Attualmente - commenta Colautti - il Comune turistico di Tarvisio, oltre a fronteggiare l'immigrazione clandestina (circa 1000 unità all'anno), è fortemente sollecitato nell'ospitalità dei profughi. Nella passata riunione in Prefettura a Trieste è stata indicata la possibilità di un arrivo di altri 90-120 profughi alla caserma La Marmora, su una popolazione di appena 4.500 persone. La struttura risulta totalmente inadatta e fatiscente, tanto da avere bisogno di interventi primari per qualche centinaio di migliaia di euro". "Il Comune di Tarvisio, inoltre, è fortemente preoccupato in termini di sicurezza e di insufficienti presidi sanitari. Una volta determinati i quantitativi massimi di accoglienza per ogni regione d'Italia, una soluzione percorribile per tutta la regione FVG - suggerisce Colautti - potrebbe essere quella che sta già adottando il Prefetto di Gorizia, che consiste nel suddividere i flussi di profughi in piccole quantità in proporzione al numero degli abitanti dei Comuni che li ospitano. In questo modo sarebbe equamente distribuita la condivisione di responsabilità nell'ospitalità e garantita la tranquillità sociale".