NCD: Colautti scrive ad Alfano su carichi FVG ospitalità profughi
(ACON) Trieste, 1 dic - COM/AB - "Nello spirito di
collaborazione che da sempre contraddistingue il FVG e di
solidarietà con il resto d'Italia nell'accoglienza dei profughi,
è opportuna una pianificazione di intervento maggiormente
strutturata e coordinata per questa regione che, per la sua
posizione di confine, è costretta, soprattutto nelle aree
montane, anche a fronteggiare il sempre più massiccio fenomeno
dell'immigrazione clandestina proveniente dai Paesi dell'Est".
A evidenziare la particolare situazione in cui si trova il Friuli
Venezia Giulia al ministro dell'Interno Angelino Alfano è il
rappresentante regionale del Nuovo Centrodestra, Alessandro
Colautti, che ha inviato al ministro una lettera per "inquadrare
meglio la situazione e intervenire di conseguenza, anche
attraverso l'organizzazione di un incontro con gli enti
territoriali interessati del FVG".
"Attualmente - commenta Colautti - il Comune turistico di
Tarvisio, oltre a fronteggiare l'immigrazione clandestina (circa
1000 unità all'anno), è fortemente sollecitato nell'ospitalità
dei profughi. Nella passata riunione in Prefettura a Trieste è
stata indicata la possibilità di un arrivo di altri 90-120
profughi alla caserma La Marmora, su una popolazione di appena
4.500 persone. La struttura risulta totalmente inadatta e
fatiscente, tanto da avere bisogno di interventi primari per
qualche centinaio di migliaia di euro".
"Il Comune di Tarvisio, inoltre, è fortemente preoccupato in
termini di sicurezza e di insufficienti presidi sanitari. Una
volta determinati i quantitativi massimi di accoglienza per ogni
regione d'Italia, una soluzione percorribile per tutta la regione
FVG - suggerisce Colautti - potrebbe essere quella che sta già
adottando il Prefetto di Gorizia, che consiste nel suddividere i
flussi di profughi in piccole quantità in proporzione al numero
degli abitanti dei Comuni che li ospitano. In questo modo sarebbe
equamente distribuita la condivisione di responsabilità
nell'ospitalità e garantita la tranquillità sociale".