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Convegno a Udine su Diritti umani e organismi di garanzia

10.12.2014
15:00
(ACON) Udine, 10 dic - MPB - Il 10 dicembre del 1948 a Parigi i 58 Stati allora membri dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione universale dei diritti umani e quello fu il primo documento prodotto nella storia dell'umanità riguardante tutte le persone del mondo senza distinzioni. Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo.

Lo ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale Igor Gabrovec, portando il saluto dell'Assemblea e del presidente Franco Iacop, al convegno organizzato a Udine (auditorium della Regione) dal Garante dei diritti della persona del Friuli Venezia Giulia - organismo collegiale, che svolge funzioni specifiche di garanzia per i bambini e gli adolescenti, per le persone private della libertà personale e per le persone a rischio di discriminazione - per celebrare la Giornata mondiale dei diritti umani. Un appuntamento rivolto a istituzioni, associazioni e operatori che a diverso titolo si occupano di diritti umani, università, ordini professionali e istituti scolastici superiori (erano presenti studenti dello Stringher e dell'Uccellis).

Altri documenti internazionali sono stati adottati successivamente, ma la Dichiarazione universale continua a rappresentare un testo comune di obiettivi e aspirazioni verso i quali istituzioni e individui devono assumersi la responsabilità di attuare e promuovere efficacemente la tutela dei diritti umani, perchè senza il loro rispetto - ha detto ancora Gabrovec ricordando l'iniziativa regionale di istituire con legge (9/2014) il Garante dei diritti della persona - lo sviluppo economico e sociale non possono essere raggiunti.

Il vicepresidente, richiamando le funzioni di questo organismo collegiale, ha ricordato che il Consiglio mette a disposizione le risorse necessarie perchè possa svolgere la propria azione e diffondere buone prassi ispirate alla Dichiarazione e alle successive convenzioni.

La presidente Fabia Mellina Bares (Garante nello specifico per i minori) ha sottolineato che il sistema di protezione dei minori si colloca in una posizione di terzietà finalizzata a rendere più esigibili ed effettivi i diritti di bambini e ragazzi, tessendo relazioni e favorendo il dialogo tra i servizi, l'autorità giudiziaria e altre istituzioni come la scuola, la sanità, il mondo dell'associazionismo e dello sport, e a promuovere uniformità di risposte a livello territoriale, individuando e diffondendo buone prassi.

Per Walter Citti (Garante dei diritti delle persone a rischio di discriminazione) l'obiettivo è tutelare la pari dignità sociale delle persone, demolendo gli stereotipi diffusi nella società che colpiscono molte categorie di persone e sviluppando una nuova cultura, ma anche assicurando assistenza alle vittime per accedere più facilmente ai rimendi ed eventualemte alla giustizia.

Il ruolo delle istituzioni locali è stato precisato anche negli interventi degli esperti: se il canone dei diritti umani è da alcuni anni sufficientemente consolidato sul piano internazionale (9 Convenzioni ratificate da un numero considerevole di Paesi e numerosi protocolli adottati) ciò di cui vi è un drammatico bisogno - è stato detto - è una infrastruttura istituzionale adeguata a contrastare le violazioni e soprattutto a indirizzare positivamente le politiche degli Stati verso l'attuazione dei diritti.

E le istituzioni locali per i diritti umani dovrebbero armonizzare le tante voci che oggi esprimono la domanda e il rispetto di diritti umani, portando sul piano internazionale le domande e le prassi che si elaborano nei territori. Lo sviluppo di organismi indipendenti, nazionali e locali, specializzati sui diritti fondamentali, il loro legame con gli enti più vicini agli individui, alle famiglie e alle collettività, limita il pericolo di ridurre gli standard internazionali sui diritti a meri parametri legalistici o a vincoli burocratici.

Per questo si parla di diritti umani "viventi" che si nutrono dell'interazione tra obiettivi e standard stabiliti dagli organi internazionali e le idee, le esperienze e le riflessioni critiche espresse dalle società e dalle istituzioni più vicine alle persone.

Al convegno erano presenti anche i consiglieri regionali Silvana Cremaschi e Armando Zecchinon.