Consiglio regionale per Mandela: presidente Iacop e console Molobi (1)
(ACON) Trieste, 12 dic - RCM - Il Sudafrica e il Friuli Venezia
Giulia: un legame che può sembrare azzardato, ma basta pensare ai
tanti nostri migranti per capire che non lo è. Ecco, allora che,
a un anno dalla morte di Nelson Mandela, il presidente Franco
Iacop ha aperto le porte del Consiglio regionale per ospitare il
console generale della Repubblica del Sudafrica a Milano, Saul
Kgomotso Molobi; i tanti corregionali che hanno cercato fortuna
appunto in Sudafrica, rappresentanti per l'occasione dal
presidente dei "Giuliani nel Mondo" in Sudafrica, Nicolò
Giuricich, la cui famiglia è originaria di Lussinpiccolo; non da
ultimo le canzoni dell'Adriatic Choir, il Coro del Collegio del
Mondo unito, diretto da Stefano Sacher. Tra gli ospiti, anche la
presidente della nostra Regione, Debora Serracchiani.
Iacop ha rammentato brevemente la nascita dell'apartheid in
Sudafrica, ma soprattutto quanto fatto per combatterlo, in primis
da Mandela, che tra l'altro fu per anni, dal 1999, presidente
onorario dei Collegi del Mondo unito, simbolo di amicizia e
fratellanza tra ragazzi che provengono da ogni parte del globo.
Dobbiamo trarre esempio dall'amicizia e dall'unione dei ragazzi
che frequentano il Collegio - ha detto Iacop - così come dagli
ideali di Mandela, in questi anni in cui viviamo in mezzo alle
esasperazioni e agli interessi personali, mentre lui credeva in
un'idea di popoli che vivono assieme in un unico progetto di vita
e di futuro. E ci credeva nonostante decenni di carcere duro.
Il presidente ha poi rammentato il suo viaggio in Sudafrica di
settembre scorso, con la delegazione dei Corregionali nel Mondo
del Friuli Venezia Giulia. Una terra di opportunità e di proficue
collaborazioni imprenditoriali tra noi e loro - ha detto -, dove
ho potuto ammirare bellezze paesaggistiche e risorse naturali
importanti, e dove sono stati impiantati vitigni che non fanno
sentire la nostalgia del nostro Collio e dei nostri vini
regionali.
Tra l'altro, la visita gli ha permesso di conoscere George Bizos,
difensore di Mandela e di tanti sudafricani che lottavano per la
libertà, personale e del loro Paese, rischiando il carcere a vita
quando non la pena di morte. Alla domanda su come Mandela riuscì
a traghettare il Sudafrica verso lo sviluppo e la democrazia,
Bizos gli rispose che "Nelson diceva sempre che con gli
estremismi e la violenza non si può costruire il futuro dei
nostri ragazzi; solo nell'armonia si può".
Dopo gli inni nazionali del Sudafrica e d'Italia, cantati
dall'Adriatic Choir, che ha intonato anche due canzoni natalizie
- "Adeste Fideles" e "Siyahamba" (lingua zulu che significa: Noi
camminiamo) - a prendere la parola è stato il console Molobi.
Da parte sua un ringraziamento all'appuntamento a Trieste
organizzato per ricordare il presidente Mandela, di cui anche il
diplomatico ha ripercorso alcune tappe di vita, in particolare di
come ricoprì il ruolo di leader della lotta all'apartheid sino a
diventare il primo presidente di elezioni democratiche e libere,
esattamente 20 anni fa. Poi una speciale Commissione per
raccogliere le testimonianze sulle violazioni dei diritti umani;
le amnistie; le modifiche alla Costituzione; l'applicazione della
Carta della Libertà (Freedom Charter); il riconoscimento di
valori come la pace, la tolleranza, il sistema delle regole, il
mutuo rispetto. Tutti valori su cui si fondavano le idee e i
principi di Mandela, valori che grazie a lui oggi sono quelli del
Sudafrica e della sua popolazione.
Infine, Molobi non ha dimenticato di sottolineare la presenza di
ben 77.400 friulano-giuliani nel suo Paese, una comunità
importante per numero e per possibilità di scambi e relazioni
economiche. Perché l'economia africana è fortemente differenziata
e le imprese del Friuli Venezia Giulia possono trovarvi grandi
opportunità, e perché si tratta di un Paese che non si basa più
solo sull'export delle sue ingenti risorse naturali, ma che ha
cominciato a importare con decisione. E i numeri lo dimostrano.
(foto; immagini tv)
(segue)