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Consiglio regionale per Mandela: presidente Serracchiani (3)

12.12.2014
13:02
(ACON) Trieste, 12 dic - AB - È un sentimento di gioia quello espresso dalla presidente della Regione Debora Serracchiani per avere l'occasione di ricordare un grande uomo e al contempo l'affacciarsi di una nuova e compiuta democrazia tra le Nazioni.

Se questo accade - ha affermato - lo dobbiamo a Nelson Mandela, al padre del nuovo Sudafrica.

Dopo aver ricordato come da un incontro di pochi mesi fa con il console generale Molobi nacque l'idea di organizzare questo evento, riservando un ruolo speciale alla nostra regione nell'ambito dei festeggiamenti per il ventesimo anniversario della liberazione, la presidente della Regione ha messo in evidenza come Sudafrica e Friuli Venezia Giulia, terre lontane e molto diverse, siamo comunque in grado di riconoscere i fili che le uniscono e che rendono questo rapporto vivace e proficuo.

Molto volentieri ricordo anch'io le comunità dei corregionali che vivono e operano in Sudafrica, e che si dimostrano ancora una volta un fattore importante di collegamento fra la terra d'origine e quella che per molti è la nuova madrepatria. Ribadisco - così Serracchiani - che l'impegno dell'Amministrazione regionale va con fermezza nella direzione di mantenere e rafforzare questi legami. Sono convinta che ispirarsi ai principi della collaborazione, della cooperazione e, se possibile, anche dell'amicizia, sia alla base della buona politica, quella che ha praticato e insegnato in modo così esemplare proprio il presidente Mandela.

Nel discorso di insediamento pronunciato il 10 maggio 1994 - ha ricordato - Mandela affermò che "nessuno di noi da solo può farcela e avere successo". Questo concetto, semplice da formulare ma difficilissimo da mettere in pratica, ha un valore imprescindibile ancora oggi, soprattutto di fronte alle sfide che ci troviamo a dover sostenere per superare le criticità che derivano dal processo di globalizzazione.

La crescente complessità indotta dai processi di globalizzazione impone ai sistemi locali regionali una forte attenzione su alcuni temi di rilevanza fondamentale per la competitività dei territori: innovazione tecnologica, ricerca e formazione professionale e, ovviamente, internazionalizzazione. In quest'ottica guardiamo al Sudafrica come a un giovane Paese dalle potenzialità enormi, che probabilmente devono ancora dispiegarsi con compiutezza per esprimersi appieno sullo scenario occupato dalle potenze globali. Il Friuli Venezia Giulia, consapevole delle sue dimensioni ma anche di un patrimonio secolare e di un'attitudine all'innovazione che continuiamo ad affinare, può offrire un suo contributo specifico a questo processo di sviluppo. Il presupposto indispensabile - ha affermato - per porre in essere le azioni che conducono a un reciproco e solidale percorso di crescita è la stabilità, sotto tutti i punti di vista: politico, economico e sociale.

Un fatto questo che venti anni fa era ben chiaro anche al presidente Mandela, quando osservò che "…l'umore cambia una nazione come il clima cambia le stagioni". Non vi è dubbio infatti che il rapporto tra cittadini e politica è cambiato radicalmente da quello straordinario discorso a oggi e ha subito momenti di complessa evoluzione. Soltanto i risultati delle azioni di governo possono convincere che votare, scegliere, partecipare, ha un senso. Soltanto una politica concreta, trasparente e che sa ascoltare può ridare fiducia ai cittadini e, al tempo stesso, può rafforzare un sistema democratico che non è un dato di fatto scontato ma una conquista continua.

Va rilevato che i processi della democrazia, della partecipazione e dei diritti non sempre si muovono al ritmo dell'industrializzazione e dello sviluppo economico. Basta guardare alle parabole compiute in pochi anni da quei Paesi considerati fino a poco tempo fa emergenti: essi hanno polarizzato l'interesse economico, finanziario e politico di altre nazioni in vari quadranti del pianeta.

Pure, in questo sviluppo tumultuoso, ci sono situazioni che impressionano per il divario esistente tra crescita del PIL e crescita dei diritti individuali e collettivi. Il Sudafrica, in questo, rappresenta un esempio di come la strada non sia mai segnata una volta per tutte, e che effettivamente il risveglio delle coscienze può incidere sul destino dei popoli. E il Sudafrica e l'Italia si guardano come a partner di livello, non solo sul piano dello scambio commerciale.

Mandela - ha evidenziato la presidente - sosteneva pure che non esiste nessuna strada facile per la libertà e i diritti, e di questo siamo consapevoli. Per molto tempo noi stessi abbiamo accettato disuguaglianze intollerabili e credo sia giunto il momento di lavorare insieme per cambiare radicalmente il sistema anche qui, in Italia e in Europa, seguendo il percorso faticoso ma inestimabile fatto dal Premio Nobel che oggi ricordiamo in questa cerimonia. Perché i diritti civili, le grandi idee per cui Nelson Mandela si è battuto e ha vinto devono trovare altre gambe su cui continuare a camminare. E' una sfida cui la politica non può sfuggire.

La presidente Serracchiani ha concluso il suo intervento consegnando al console generale Molobi questo messaggio da parte della comunità del Friuli Venezia Giulia: vorrei che dicesse alla sua Rainbow Nation che qui ha trovato gente abituata a vivere nella diversità di origini e di lingue, aperta al nuovo e custode del buono. Abbiamo conosciuto troppe guerre per non amare incondizionatamente la pace. Leggendo uno dei maggiori scrittori italiani viventi, Claudio Magris, ho conosciuto la più bella definizione del multiculturalismo, data da uno scrittore nero delle Antille, Eduard Glissant, che disse: "le radici non devono sprofondarsi nel buio atavico dell'origine, bensì allargarsi in superficie come rami di una pianta, sino a incontrare altri rami di altre piante e a stringerli come mani". Sono per me le mani raffigurate nel mosaico composto dalla Scuola di Spilimbergo, che la Regione Friuli Venezia Giulia offre oggi in dono alla Repubblica Sudafricana.

(foto, immagini tv)

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