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CR: Finanziaria, relatore maggioranza Paviotti (2)

15.12.2014
11:14
(ACON) Trieste, 15 dic - RCM - Pietro Paviotti (Citt), secondo relatore di maggioranza, ha speso alcune parole sui vincoli esterni al Bilancio regionale. È evidente - ha detto il consigliere - il contributo positivo che il protocollo d'intesa tra la presidente Serracchiani e il ministro dell'Economia Padoan ha apportato in termini di diminuzione dei vincoli di bilancio 2015 sia dal lato delle entrate (110 milioni) sia dal lato della capacità di spesa (80 mln). Dal lato della spesa, tale beneficio si aggiunge a quello di pari importo (80 mln) accordato sull'esercizio ancora in corso, con l'effetto nient'affatto trascurabile di evitare il trascinamento di ulteriori impegni di spesa del 2014 sul prossimo esercizio.

Se questo disegno di legge di bilancio - ha proseguito Paviotti - pareggia alla cifra di 6.749 mln di euro, è opportuno aver presente che solo una parte di queste risorse possono essere considerate effettivamente manovrabili. Esistono infatti le spese per partite di giro, gli accantonamenti a favore dello Stato, le compensazioni e rimborsi di tributi erariali, le spese per assegnazioni vincolate statali e comunitarie (e i relativi cofinanziamenti), le obbligazioni di spesa già assunte in esercizi precedenti (i cosiddetti limiti d'impegno), le spese a servizio del debito regionale e i necessari fondi di riserva per spese impreviste e obbligatorie.

Queste spese - ha aggiunto - gravano inevitabilmente sul Bilancio di previsione; sono dunque non discrezionali e rappresentano circa 3.200 mln di euro. Perciò le scelte di stanziamento effettive riguardano circa 3.550 mln, con una spesa corrente sanitaria che è superiore ai 2.100 mln, un sistema di finanziamento delle autonomie locali di circa 400 mln e varie altre voci, ad esempio il trasporto pubblico locale, che possono certo essere razionalizzate ma non compresse. Ciò detto, per il 2015 si prevede una contrazione delle spese per circa 20 mln.

Non da ultimo, i provvedimenti di risanamento della finanza pubblica succedutisi dal 2011, pur fortemente mitigati per effetto dell'accordo Serracchiani-Padoan, comporteranno un possibile disavanzo, rispetto al 2014, di circa 60 mln. Questo potenziale disavanzo è, tuttavia, compensato da un incremento del gettito tributario dovuto anche alla capacità di attrarre nella nostra regione grandi contribuenti.

Così la disamina di Paviotti delle principali scelte politiche effettuate in Finanziaria:

per le attività produttive, oltre ai 20 mln già accantonati rispetto all'extra-gettito dell'anno scorso per l'area del "bianco" e l'area di crisi triestina, altri 20 mln saranno stanziati nel 2015 tra questa Finanziaria (7 mln) e l'assestamento a metà anno; mentre tra il 2016 e il 2017 prevediamo altri 40 mln di stanziamenti, di cui 20 già iscritti con questo disegno di legge.

Per ciò che attiene alle politiche del lavoro, si deve guardare al Piano integrato di politiche per l'occupazione e per il lavoro (PIPOL), che ha una dotazione di 40 mln circa e sostiene l'accesso nel mercato del lavoro di giovani al di sotto dei 30 anni e dei disoccupati. A questa misura, si affiancano in particolare gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e stabilizzazioni (3 mln), le risorse per i cantieri di lavoro (2 mln) e per i lavori socialmente utili (4,5 mln), il sostegno ai contratti di solidarietà (3 mln), la conferma del sostegno al reddito dei lavoratori edili (0,28 mln).

In stretta connessione con tali politiche, vanno evidenziate istruzione e formazione professionale con uno stanziamento di 17 mln e l'impegno a implementare tali risorse con l'assestamento.

Il Servizio sanitario occupa una parte consistente (circa il 60% della spesa manovrabile) del Bilancio regionale: 2.115 mln, con un incremento di 30 mln. Una novità importante, la rimodulazione del ticket sanitario in relazione al costo delle prestazioni e un contributo alle fasce più deboli (ISEE inferiore a 15.000 euro) per azzerare il ticket istituito dal Governo (Legge 111/2011) e non eliminabile nemmeno con provvedimento legislativo regionale; per questo si è agito sotto forma di misura contributiva di carattere sociale prevedendo che sia l'amministrazione regionale a rimborsare le Aziende sanitarie per il mancato introito esentando l'utente al pagamento.

Il sostegno della maternità e dell'infanzia, della disabilità, dell'autonomia personale (Fondo per l'autonomia possibile) e degli oneri del Sistema dei servizi sociali nel suo complesso copre circa 239 mln. Per il sostegno al reddito, la Finanziaria 2015 mette 10 mln e delega il Consiglio ad affrontare il tema per via legislativa. Apprezzamento va al raddoppio, da 4 a 8 mln (solo per il 2015), al sostegno alle famiglie per l'accesso al servizio di asilo nido: in questo modo si permette di anticipare l'erogazione del contributo invece che versarlo a consuntivo, aiutando così le fasce più deboli, impossibilitate a pagare interamente e da subito la retta.

La manutenzione del territorio (tutela dei corsi d'acqua, dragaggio dei canali della laguna, manutenzione delle barene, protezione delle aree montane) richiede uno sforzo futuro maggiore.

Per la cultura, per il 2015 è confermata l'impostazione del sistema tabellare, invariato anche per gli stanziamenti, fatta eccezione per un lieve decremento dei teatri del 3% e dei festival ed eventi del 2% di cui si auspica il recupero in sede di assestamento.

Fermo restando l'ammontare complessivo dei trasferimenti al sistema delle Autonomie locali (405,9 mln: compartecipazioni 366,7 mln; assegnazione straordinaria 25 mln; fondi regionali 13,2 mln), coerentemente alla legge di riforma appena approvata, il trasferimento ordinario ai Comuni è attribuito per il 70% a favore di tutti i Comuni e per il 30% a favore unicamente dei Comuni che entreranno a far parte delle Unioni. Per effetto di un accordo con lo Stato, la scelta di far iniziare il percorso di armonizzazione dei bilanci degli Enti locali già dal 2015 consentirà ai nostri Comuni un ulteriore recupero di spazi di spesa di 40 mln (gli obiettivi del patto di stabilità per gli Enti locali saranno, cioè, ridotti da 108 a 68 mln di euro).

Infine, la Finanziaria individua 10 mln per il recupero del patrimonio edilizio esistente che si aggiungono ai 3 mln già appostati nella manovra di assestamento. Un privilegio per ottenere il finanziamento è rivolto a chi concederà in affitto, a canoni concordati, gli alloggi ristrutturati. Non da ultimo, c'è un aumento della posta relativa al sostegno agli affitti onerosi, che passa da 6 a 6,5 mln.

(segue)