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CR: Finanziaria, relatore minoranza Cargnelutti (4)

15.12.2014
11:54
(ACON) Trieste, 15 dic - AB - Paride Cargnelutti (NCD), unico relatore della coalizione di centrodestra, ha precisato di voler fare da portavoce del sentire comune della coalizione, pur con attenzione alle diverse sfaccettature di pensiero che esistono all'interno.

Abbiamo analizzato approfonditamente la Finanziaria e il nostro parere è sostanzialmente negativo. Vero è che la sua predisposizione ha dovuto confrontarsi con la nuova disciplina della contabilità pubblica, falso è che ciò sia la sola causa di scelte dirimenti rispetto ad alcune scelte di stanziamento. In realtà, le scelte dirimenti della Giunta di centrosinistra sono spesso ideologiche, e per dimostrarlo Cargnelutti ha quindi fatto una puntuale disamina delle cifre.

La manovra finanziaria di quest'anno - ha osservato - è una legge ordinaria, di rassegnazione, senza scelte adeguate rapportate al momento di drammatica crisi in cui versa l'intero Paese. Una finanziaria "scolastica" anche in relazione alle disponibilità finanziarie che sono scarse, ma non nulle.

Una manovra che fa poche scelte politiche - ha aggiunto Cargnelutti - visto che la maggior parte del bilancio è bloccata da spese fisse, che vanno nella direzione opposta a quella auspicata da noi. Una situazione dovuta alla mancanza di riforme strutturali che la maggioranza avrebbe dovuto fare a monte del bilancio, per puntare a creare ricchezza prima di ridistribuirla. Obiettivo che sarebbe dovuto essere prioritario proprio perché questa manovra si inserisce in una crisi molto pesante, che oramai perdura purtroppo da anni.

Considerando il momento di grandissima sofferenza, ci saremmo aspettati una Finanziaria shock che potesse limitare i danni economici e occupazionali. La maggioranza ha invece scelto di non dare ossigeno all'economia: sarebbero state necessarie, ad esempio, misure volte a ridurre l'Irap e finanziamenti per progetti innovativi volti al risparmio energetico.

In questo ultimo anno c'è stato un aumento esponenziale di disoccupati nella nostra regione. Il tasso di disoccupazione relativo è cresciuto di un punto percentuale rispetto all'anno precedente, arrivando al 8% (6,7% il tasso di disoccupazione maschile, 9,4% quello femminile). In particolare, i dati forniti dall'Osservatorio sul mercato del lavoro della provincia di Udine sono allarmanti: a novembre 2014 i disoccupati sono pari al 10% degli abitanti (media nazionale 12,6, Nord Italia 8,4).

Un'ulteriore conferma di questa difficile situazione arriva dal dato relativo alle ore di cassa integrazione straordinaria. Il 2014 è stato l'anno peggiore per la cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia. La nostra regione, infatti, è in controtendenza anche rispetto al resto del Nordest e perfino a livello nazionale si registrano numeri meno drammatici.

Bisognerebbe cambiare radicalmente l'impostazione, serve un atteggiamento non di chiusura, ma di apertura a logiche di crescita e di mantenimento del tessuto sociale. Occorre immediatamente restituire almeno la maggior parte del maggior gettito da compartecipazione Irpef ai cittadini e alle imprese, altrimenti il malato, esangue, morirà. Inoltre, è necessario riuscire a coinvolgere i privati nell'ambito della cultura, dello sport, dell'assistenza sociale e, perché no, anche per la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica nelle imprese.

Abbiamo idee che vorremmo poter confrontare con voi - ha concluso Cargnelutti - gli emendamenti che presenteremo vanno nella direzione di dare una reale scossa al sistema economico, produttivo e sociale del Friuli Venezia Giulia. Considerando la mancanza di misure volte a rilanciare l'economia e l'occupazione, il nostro voto non potrà che essere contrario.

(segue)