CR: Finanziaria, relatore minoranza Cargnelutti (4)
(ACON) Trieste, 15 dic - AB - Paride Cargnelutti (NCD), unico
relatore della coalizione di centrodestra, ha precisato di voler
fare da portavoce del sentire comune della coalizione, pur con
attenzione alle diverse sfaccettature di pensiero che esistono
all'interno.
Abbiamo analizzato approfonditamente la Finanziaria e il nostro
parere è sostanzialmente negativo. Vero è che la sua
predisposizione ha dovuto confrontarsi con la nuova disciplina
della contabilità pubblica, falso è che ciò sia la sola causa di
scelte dirimenti rispetto ad alcune scelte di stanziamento. In
realtà, le scelte dirimenti della Giunta di centrosinistra sono
spesso ideologiche, e per dimostrarlo Cargnelutti ha quindi fatto
una puntuale disamina delle cifre.
La manovra finanziaria di quest'anno - ha osservato - è una legge
ordinaria, di rassegnazione, senza scelte adeguate rapportate al
momento di drammatica crisi in cui versa l'intero Paese. Una
finanziaria "scolastica" anche in relazione alle disponibilità
finanziarie che sono scarse, ma non nulle.
Una manovra che fa poche scelte politiche - ha aggiunto
Cargnelutti - visto che la maggior parte del bilancio è bloccata
da spese fisse, che vanno nella direzione opposta a quella
auspicata da noi. Una situazione dovuta alla mancanza di riforme
strutturali che la maggioranza avrebbe dovuto fare a monte del
bilancio, per puntare a creare ricchezza prima di ridistribuirla.
Obiettivo che sarebbe dovuto essere prioritario proprio perché
questa manovra si inserisce in una crisi molto pesante, che
oramai perdura purtroppo da anni.
Considerando il momento di grandissima sofferenza, ci saremmo
aspettati una Finanziaria shock che potesse limitare i danni
economici e occupazionali. La maggioranza ha invece scelto di non
dare ossigeno all'economia: sarebbero state necessarie, ad
esempio, misure volte a ridurre l'Irap e finanziamenti per
progetti innovativi volti al risparmio energetico.
In questo ultimo anno c'è stato un aumento esponenziale di
disoccupati nella nostra regione. Il tasso di disoccupazione
relativo è cresciuto di un punto percentuale rispetto all'anno
precedente, arrivando al 8% (6,7% il tasso di disoccupazione
maschile, 9,4% quello femminile). In particolare, i dati forniti
dall'Osservatorio sul mercato del lavoro della provincia di Udine
sono allarmanti: a novembre 2014 i disoccupati sono pari al 10%
degli abitanti (media nazionale 12,6, Nord Italia 8,4).
Un'ulteriore conferma di questa difficile situazione arriva dal
dato relativo alle ore di cassa integrazione straordinaria. Il
2014 è stato l'anno peggiore per la cassa integrazione in Friuli
Venezia Giulia. La nostra regione, infatti, è in controtendenza
anche rispetto al resto del Nordest e perfino a livello nazionale
si registrano numeri meno drammatici.
Bisognerebbe cambiare radicalmente l'impostazione, serve un
atteggiamento non di chiusura, ma di apertura a logiche di
crescita e di mantenimento del tessuto sociale. Occorre
immediatamente restituire almeno la maggior parte del maggior
gettito da compartecipazione Irpef ai cittadini e alle imprese,
altrimenti il malato, esangue, morirà. Inoltre, è necessario
riuscire a coinvolgere i privati nell'ambito della cultura, dello
sport, dell'assistenza sociale e, perché no, anche per la ricerca
scientifica e l'innovazione tecnologica nelle imprese.
Abbiamo idee che vorremmo poter confrontare con voi - ha concluso
Cargnelutti - gli emendamenti che presenteremo vanno nella
direzione di dare una reale scossa al sistema economico,
produttivo e sociale del Friuli Venezia Giulia. Considerando la
mancanza di misure volte a rilanciare l'economia e l'occupazione,
il nostro voto non potrà che essere contrario.
(segue)