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FI:Ziberna,ex CIE Gradisca non sia nuovamente sede CIE nè del CARA

29.12.2014
13:04
(ACON)Trieste, 29 dic - COM/MPB - Il vicepresidente del Gruppo di Forza Italia Rodolfo Ziberna si chiede se la Regione intenda destinare la ex sede CIE di Gradisca d'Isonzo nuovamente a sede CIE oppure trasformarla nella più grande sede CARA d'Italia.

"Come noto - sottoliena Ziberna - la sede del CIE di Gradisca d'Isonzo era stata chiusa a causa dei danni patiti dalle strutture dopo gli atti di grave violenza e vandalismo procurati dagli ospiti, tanto che la struttura è stata ed è tuttora oggetto dei conseguenti interventi di ristrutturazione per circa un milione di euro relativi al primo stralcio dell'intervento.

"Il ministro dell'Interno Angelino Alfano aveva recentemente dichiarato che il CIE di Gradisca d'Isonzo non sarebbe stato riaperto se dal territorio fosse stata confermata la contrarietà a tale struttura.

"A queste rassicurazioni non sono seguiti però atti amministrativi coerenti, pertanto a oggi la struttura potrebbe essere ancora utilizzata come sede di CIE, come è stato comunicato anche dalla Prefettura di Gorizia.

"La Presidente della Regione, inoltre, ha recentemente chiesto al Governo nazionale che la struttura del CIE possa essere utilizzata come Centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA).

"La Venezia Giulia, in particolare il territorio isontino e i comuni di Gradisca d'Isonzo e Gorizia, - fa notare Ziberna - è già stata saturata in termini di possibilità ricettiva di extracomunitari. La città di Gorizia con circa 200 extracomunitari ha già superato Gradisca d'Isonzo e insieme ospitano un terzo degli extracomunitari che sono presenti in tutta la regione che è stata solo marginalmente lambito dalla loro presenza. Come se ciò non bastasse il ministero degli interni ha addirittura pianificato uno smantellamento della presenza della Polizia di Stato nel territorio isontino, anziché rafforzarne la presenza, come era stato invece formalmente promesso prima dell'insediamento del CIE.

"Per questa ragione, insieme ai consiglieri regionali Riccardi e Novelli, ho presentato in sede di esame della legge finanziaria 2015 un ordine del giorno con cui impegnare la Giunta regionale a non destinare la struttura ex sede CIE né a sede del CIE né a sede del Cara, per evitare un eccesso di presenza di extracomunitari in un tessuto sociale che oggettivamente non può permetterselo; a indennizzare il Comune di Gradisca d'Isonzo per gli oneri di cui deve farsi carico al fine di agevolare la permanenza degli extracomunitari; a rafforzare la presenza della Polizia anche sul territorio isontino.

"La Giunta regionale, però, si è opposta ad accogliere la prima richiesta, cioè a chiedere al Governo nazionale di non destinare la ex struttura né a sede CIE né a sede Cara.

"E' ora - conclude Ziberna - che questa Giunta cominci ad assumersi le proprie responsabilità nella gestione assente della accoglienza, succube del governo romano, che ha individuato Gorizia e l'Isontino come luogo di raccolta dei richiedenti asilo".