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FI: Riccardi, dati riforma sanitaria smentiscono pres. Serracchiani

31.12.2014
12:22
(ACON) Trieste, 31 dic - COM/RCM - "Schede con dati che dimostrano come molti ospedali della regione non saranno più tali, in netta contraddizione con quanto la presidente Serracchiani ha dichiarato in campagna elettorale. Oltre a ciò, rileviamo la mancanza di una stima attendibile che delinei le risorse umane necessarie a equilibrare il cambiamento di questa riforma sanitaria: una lacuna non proprio in osservanza alle più basilari regole della trasparenza e dell'informazione necessaria per produrre un parere".

Questi i dubbi espressi dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, nel corso della seduta della III Commissione consiliare dedicata a esprimere, appunto, un parere sulle schede allegate alla legge di riorganizzazione del Sistema sanitario regionale come disposte per l'Esecutivo dall'assessore Maria Sandra Telesca.

Mi chiedo - è intervenuto Riccardi - se esiste una proiezione di quelli che saranno i cambiamenti, all'interno dell'organizzazione del personale, conseguenti a un cambio di strategia che attribuisce una presenza maggiore sul territorio e sensibilmente minore a livello ospedaliero. Ci sarà bisogno di nuovo personale, oppure questa Giunta è in grado di attuare una mobilità interna in una logica di professionalità coerente con questo cambiamento? Il tutto in un quadro dove sussiste il rischio concreto che agli ospedali si sostituiscano dei cronicari per lungodegenti.

Ma Riccardi ha puntato il dito anche sulle incongruenze riportate nelle schede: "Io mi rifaccio ai documenti dove da una parte ci troviamo con un'indicazione di 5.087 posti letto in regione, dall'altra diventano 4.953: una discrepanza non marginale, visto che parliamo di oltre 100 posti di differenza. Ma refusi o presunti tali a parte, l'elemento che non è chiaro è quello che afferisce al numero standard di posti letto individuato dalla normativa nazionale che è ben superiore a quelli previsti dalla riforma Serracchiani, che risultano essere un 5% in meno. Perché ci teniamo sotto e sacrifichiamo l'offerta sanitaria ai cittadini del Friuli Venezia Giulia?".

Spiace comunque - è la conclusione del portavoce di FI - che, mentre come opposizione abbiamo dato prova di grande responsabilità cercando collaborazione e dialogo, questa maggioranza ha fatto di testa sua. Come ad esempio sulla questione della scelta del punto nascita fra Latisana o Palmanova: un atteggiamento, quello della Giunta e della presidente, di chiaro stampo moroteo, ovvero non si decide perché c'è un costo politico da pagare in termini di consenso e si gioca a rimandare ogni scelta sulla pelle, anzi sulla salute, della gente di questa regione.





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