FI: Riccardi, dati riforma sanitaria smentiscono pres. Serracchiani
(ACON) Trieste, 31 dic - COM/RCM - "Schede con dati che
dimostrano come molti ospedali della regione non saranno più
tali, in netta contraddizione con quanto la presidente
Serracchiani ha dichiarato in campagna elettorale. Oltre a ciò,
rileviamo la mancanza di una stima attendibile che delinei le
risorse umane necessarie a equilibrare il cambiamento di questa
riforma sanitaria: una lacuna non proprio in osservanza alle più
basilari regole della trasparenza e dell'informazione necessaria
per produrre un parere".
Questi i dubbi espressi dal capogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, nel corso della seduta
della III Commissione consiliare dedicata a esprimere, appunto,
un parere sulle schede allegate alla legge di riorganizzazione
del Sistema sanitario regionale come disposte per l'Esecutivo
dall'assessore Maria Sandra Telesca.
Mi chiedo - è intervenuto Riccardi - se esiste una proiezione di
quelli che saranno i cambiamenti, all'interno dell'organizzazione
del personale, conseguenti a un cambio di strategia che
attribuisce una presenza maggiore sul territorio e sensibilmente
minore a livello ospedaliero. Ci sarà bisogno di nuovo personale,
oppure questa Giunta è in grado di attuare una mobilità interna
in una logica di professionalità coerente con questo cambiamento?
Il tutto in un quadro dove sussiste il rischio concreto che agli
ospedali si sostituiscano dei cronicari per lungodegenti.
Ma Riccardi ha puntato il dito anche sulle incongruenze riportate
nelle schede: "Io mi rifaccio ai documenti dove da una parte ci
troviamo con un'indicazione di 5.087 posti letto in regione,
dall'altra diventano 4.953: una discrepanza non marginale, visto
che parliamo di oltre 100 posti di differenza. Ma refusi o
presunti tali a parte, l'elemento che non è chiaro è quello che
afferisce al numero standard di posti letto individuato dalla
normativa nazionale che è ben superiore a quelli previsti dalla
riforma Serracchiani, che risultano essere un 5% in meno. Perché
ci teniamo sotto e sacrifichiamo l'offerta sanitaria ai cittadini
del Friuli Venezia Giulia?".
Spiace comunque - è la conclusione del portavoce di FI - che,
mentre come opposizione abbiamo dato prova di grande
responsabilità cercando collaborazione e dialogo, questa
maggioranza ha fatto di testa sua. Come ad esempio sulla
questione della scelta del punto nascita fra Latisana o
Palmanova: un atteggiamento, quello della Giunta e della
presidente, di chiaro stampo moroteo, ovvero non si decide perché
c'è un costo politico da pagare in termini di consenso e si gioca
a rimandare ogni scelta sulla pelle, anzi sulla salute, della
gente di questa regione.