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LN: Zilli, Governo declassa quattro ospedali, la colpa è di Serracchiani

02.01.2015
12:45
(ACON)Trieste, 2 gen - COM/MPB - "Roma vuole declassare quattro ospedali del Friuli Venezia Giulia? Gemona, Maniago, Cividale e Sacile sono, agli occhi del Ministero, poco più che sale d'attesa? Questa volta, puntare l'indice contro il governo centrale sarebbe un errore. Roma emette un certificato di morte. Ma la vera colpevole è Debora Serracchiani".

Queste le parole di Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, che reitera la sua "piena condanna politica rispetto a un massacro sanguinoso che la presidente si ostina a chiamare riforma".

"Da mesi - spiega Zilli - la Lega denuncia che molti ospedali rischiano di perdere tutto, divenendo, nei fatti, ricoveri per pazienti in predicato di essere traferiti altrove. Adesso, Roma ci dà ragione: la Giunta Serracchiani ha macellato la nostra sanità, un'eccellenza in campo internazionale, e ha avuto la spudoratezza di vendere questo scempio come una riforma virtuosa. Ecco i risultati reali della presidenza della vice segretaria del Pd: la strage dei posti letto, dei reparti di emergenza, e dello stato sociale. Vittima tra le vittime, come sempre, l'Alto Friuli: basta prendere una cartina geografica per capire quali sono i territori che perdono di più. La desertificazione della montagna e delle periferie continua senza pietà".

Ancora Zilli: "Il Ministero non fa che prendere atto dei risultati prodotti dalla carneficina griffata Serracchiani - Telesca. L'errore è a monte, nasce in questa regione. È disgustoso il siparietto messo in piedi dalla Giunta, che si ripara dietro "questioni tecniche" e pretende di minimizzare una vicenda di enorme gravità. Rivendica il merito di non essersi vista impugnare la legge? Ovvio. Roma non ricorre contro una legge masochista e autolesionista. Lascia che il Friuli Venezia Giulia si autoflagelli. Ma, in realtà, i cittadini sono solo vittime del cinismo di chi punta ad altri palcoscenici, e non si fa scrupoli nel sacrificare la sanità pubblica di una regione sull'altare della propria ambizione".