AR: Revelant, rivedere limiti utilizzo acqua in montagna
(ACON)Trieste, 4 gen - COM/MPB - "E' necessario che la Giunta
regionale riveda i limiti gravosi di rilascio dell'acqua delle
centraline in montagna, così come ha disposto per quella
prelevata dalle fontane storiche della Bassa (nonostante le
sanzioni arrivate dall'Europa), fondamentali per la produzione di
energia. Serve, inoltre, creare un nuovo organismo
pubblico-privato per la gestione dell'energia col fine di ridurre
i costi per le nostre imprese".
Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Roberto Revelant sorpreso dalla decisione della
giunta sulle fontane della bassa.
"E' sconcertante - precisa Revelant - vedere che laddove l'acqua
rappresenta una ricchezza per l'economia della montagna, per la
produzione di valore, di reddito, di posti di lavoro, la Regione
imposti limiti al deflusso minimo vitale (DMV), determinando
conseguentemente la necessità di rivedere piani finanziari già in
essere e reinvestire risorse per adeguare gli impianti. Di fatto,
la scelta fondata sull'introduzione di un algoritmo per il
calcolo del deflusso minimo vitale, oltre a ridurre la produzione
di energia dalla principale fonte rinnovabile, provocherà di
conseguenza anche la riduzione delle entrate da compartecipazioni
fiscali per la Regione ed i nostri Comuni".
"Al fine di superare questo clamoroso paradosso sto elaborando
una norma - spiega Revelant - da inserire all'interno del disegno
di legge proposto dall'assessore Bolzonello per le imprese e
l'occupazione, finalizzato a creare un nuovo organismo economico
per l'energia a partecipazione mista (pubblico-privato), con
l'obiettivo - conclude il consigliere - di ridurre i costi a
carico delle nostre imprese attraverso il rilevamento delle
concessioni idroelettriche in scadenza e di puntare alla
valorizzazione e realizzazione di interventi di efficientamento
energetico dei sistemi produttivi industriali".