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AR: Revelant, rivedere limiti utilizzo acqua in montagna

04.01.2015
13:30
(ACON)Trieste, 4 gen - COM/MPB - "E' necessario che la Giunta regionale riveda i limiti gravosi di rilascio dell'acqua delle centraline in montagna, così come ha disposto per quella prelevata dalle fontane storiche della Bassa (nonostante le sanzioni arrivate dall'Europa), fondamentali per la produzione di energia. Serve, inoltre, creare un nuovo organismo pubblico-privato per la gestione dell'energia col fine di ridurre i costi per le nostre imprese". Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant sorpreso dalla decisione della giunta sulle fontane della bassa. "E' sconcertante - precisa Revelant - vedere che laddove l'acqua rappresenta una ricchezza per l'economia della montagna, per la produzione di valore, di reddito, di posti di lavoro, la Regione imposti limiti al deflusso minimo vitale (DMV), determinando conseguentemente la necessità di rivedere piani finanziari già in essere e reinvestire risorse per adeguare gli impianti. Di fatto, la scelta fondata sull'introduzione di un algoritmo per il calcolo del deflusso minimo vitale, oltre a ridurre la produzione di energia dalla principale fonte rinnovabile, provocherà di conseguenza anche la riduzione delle entrate da compartecipazioni fiscali per la Regione ed i nostri Comuni". "Al fine di superare questo clamoroso paradosso sto elaborando una norma - spiega Revelant - da inserire all'interno del disegno di legge proposto dall'assessore Bolzonello per le imprese e l'occupazione, finalizzato a creare un nuovo organismo economico per l'energia a partecipazione mista (pubblico-privato), con l'obiettivo - conclude il consigliere - di ridurre i costi a carico delle nostre imprese attraverso il rilevamento delle concessioni idroelettriche in scadenza e di puntare alla valorizzazione e realizzazione di interventi di efficientamento energetico dei sistemi produttivi industriali".