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II Comm: illustrato ddl RilancimpresaFVG

08.01.2015
12:43
(ACON) Trieste, 8 gen - RCM - Illustrazione, in II Commissione consiliare presieduta da Alessio Gratton (SEL), del disegno di legge "RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali" disposto dall'assessore regionale Sergio Bolzonello e dell'abbinato articolo, già presentato in Aula a dicembre in occasione della Finanziaria 2015 e poi stralciato, a firma Tondo (AR), Colautti e Cargnelutti (NCD), Riccardi (FI), Ciriani (FdI-AN), Zilli (LN) con cui la Regione prevede delle agevolazioni fiscali relativamente all'Irap.

Il provvedimento - ha spiegato Bolzonello - raccoglie misure per l'attrazione di investimenti sul territorio regionale, per lo sviluppo del settore manifatturiero, per affrontare la crisi e di contrasto alle delocalizzazioni produttive, unitamente alla previsione di misure dirette alla semplificazione e all'aggiornamento delle regole, nonché alcune modifiche alla legge regionale in materia di artigianato e il riordino dei sistemi produttivi locali.

Per favorire gli investimenti, in linea con il Piano di sviluppo del settore industriale, è previsto il marketing territoriale attraverso l'Agenzia Investimenti FVG e la collaborazione di Friulia e Finest, con le quali stipulare apposite convenzioni.

Per contrastare l'eccesso di burocrazia che frena lo sviluppo, la Giunta regionale si avvale del portale SUAP per la semplificazione amministrativa delle procedure.

Nell'ambito delle misure per l'attrattività si inseriscono i contratti regionali di insediamento, rivolti prioritariamente alle PMI, ovvero incentivi in conto capitale o contributi a parziale ristoro delle spese per la gestione delle aree industriali.

Innovativa è anche la trasformazione delle aree industriali consortili e distrettuali in Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA), in grado di ridurre il proprio impatto ambientale.

La competitività è sostenuta attraverso la creazione di un catalogo informatico delle linee di incentivazione attive, volto a fornire alle imprese un vademecum coordinato, di semplice accesso. Inoltre si intende assicurare l'unitarietà delle istruttorie e l'integrazione degli interventi in modo da garantire la più ampia superficie di copertura finanziaria.

La Regione riconosce i "cluster" come un sistema di imprese e soggetti pubblici e privati, anche afferenti a diversi settori e non necessariamente territorialmente contigui, in grado di sviluppare un insieme coerente di iniziative e progetti in un determinato campo rilevante per l'economia regionale.

Per lo sviluppo delle imprese, si specifica che l'acquisto di servizi per l'innovazione, per la ricerca e lo sviluppo, per il sostegno alle start-up, per gli investimenti relativi al rilancio competitivo del sistema produttivo, possono risultare finanziabili a valere sui fondi comunitari. Sono, inoltre, introdotte misure a sostegno dei servizi di co-working, nonché la possibilità di bandire un concorso di idee volto a premiare le proposte di strumenti innovativi in ambito imprenditoriale.

Il provvedimento non tralascia azioni specifiche per il settore dell'elettrodomestico e della relativa filiera produttiva, per l'area di crisi complessa di Trieste, a supporto delle imprese in difficoltà e delle cooperative di lavoratori colpiti dalle crisi. In tali ambiti, sono stati previsti ulteriori 20 milioni di euro che contabilmente saranno disponibili con l'approvazione del ddl in Aula.

Quanto alla semplificazione delle regole sui vincoli, è adeguato il procedimento contributivo, ora disciplinato dalla legge regionale 7/2000, introducendo disposizioni volte ad attenuare gli oneri posti a carico dei beneficiari di contributi pubblici, favorire la continuità aziendale e salvaguardare l'occupazione. Di particolare rilevanza, inoltre, la disposizione che attenua le conseguenze derivanti dall'inosservanza degli obblighi in parola.

La parte dedicata ai sistemi produttivi locali è suddivisa in tre Capi: il primo tratta la riforma delle Agenzie di sviluppo dei distretti industriali e delle misure di supporto alle filiere; il secondo il complesso riordino dei Consorzi di sviluppo industriale di cui alla legge regionale 3/1999; il terzo si occupa dell'Ente zona industriale di Trieste (Ezit) che resta nel novero delle pubbliche amministrazioni. Tra le novità, si segnala che ai Consorzi sono attribuite funzioni di pianificazione territoriale che si espletano attraverso l'adozione dei Piani territoriali infraregionali (PTI). Inoltre, nell'ottica della riqualificazione delle aree inutilizzate, si disciplinano le modalità di riacquisto delle aree cedute da parte dei Consorzi. E si prevede un sostegno finanziario a favore delle PMI per i primi due anni dalla riforma o dall'insediamento, per il sollievo degli oneri conseguenti i servizi comuni resi dai consorzi e dall'Ezit.

Il ddl prevede infine l'impegno ad accrescere la collaborazione tra Regione e Unioncamere FVG, di cui al Protocollo d'intesa del 2013: alla Regione è riconosciuto il ruolo di programmazione dello sviluppo economico e territoriale, e Unioncamere rappresenta l'interlocutore privilegiato per l'attuazione degli interventi. Dunque il provvedimento, in relazione all'attuale riforma delle Camere di commercio, prevede la possibilità di delegare al sistema camerale la gestione dei contributi assegnati dai bandi predisposti dalla Giunta regionale nella sua funzione di indirizzo politico.

A seguire, a illustrare i contenuti dello stralcio, ma soprattutto la sua filosofia, è stato il capogruppo di NCD, Colautti, che ha fatto presente che in un secondo tempo sarà presentato alla I Commissione consiliare anche l'aspetto legato alle agevolazioni Irpef. Lo sforzo fatto era per capire in che modo si potesse intervenire in concreto - ha aggiunto - e continueremo a collaborare in questo senso.

Quanto all'iter in Commissione, il 13 e 14 gennaio prossimi si svolgeranno delle audizioni con i soggetti direttamente interessati dal ddl, mentre il 20 e 21 saranno le giornate dedicate al suo esame da parte dei consiglieri, per portarlo all'attenzione dell'Aula a fine mese.

(immagini tv)