II Comm: illustrato ddl RilancimpresaFVG
(ACON) Trieste, 8 gen - RCM - Illustrazione, in II Commissione
consiliare presieduta da Alessio Gratton (SEL), del disegno di
legge "RilancimpresaFVG - Riforma delle politiche industriali"
disposto dall'assessore regionale Sergio Bolzonello e
dell'abbinato articolo, già presentato in Aula a dicembre in
occasione della Finanziaria 2015 e poi stralciato, a firma Tondo
(AR), Colautti e Cargnelutti (NCD), Riccardi (FI), Ciriani
(FdI-AN), Zilli (LN) con cui la Regione prevede delle
agevolazioni fiscali relativamente all'Irap.
Il provvedimento - ha spiegato Bolzonello - raccoglie misure per
l'attrazione di investimenti sul territorio regionale, per lo
sviluppo del settore manifatturiero, per affrontare la crisi e di
contrasto alle delocalizzazioni produttive, unitamente alla
previsione di misure dirette alla semplificazione e
all'aggiornamento delle regole, nonché alcune modifiche alla
legge regionale in materia di artigianato e il riordino dei
sistemi produttivi locali.
Per favorire gli investimenti, in linea con il Piano di sviluppo
del settore industriale, è previsto il marketing territoriale
attraverso l'Agenzia Investimenti FVG e la collaborazione di
Friulia e Finest, con le quali stipulare apposite convenzioni.
Per contrastare l'eccesso di burocrazia che frena lo sviluppo, la
Giunta regionale si avvale del portale SUAP per la
semplificazione amministrativa delle procedure.
Nell'ambito delle misure per l'attrattività si inseriscono i
contratti regionali di insediamento, rivolti prioritariamente
alle PMI, ovvero incentivi in conto capitale o contributi a
parziale ristoro delle spese per la gestione delle aree
industriali.
Innovativa è anche la trasformazione delle aree industriali
consortili e distrettuali in Aree produttive ecologicamente
attrezzate (APEA), in grado di ridurre il proprio impatto
ambientale.
La competitività è sostenuta attraverso la creazione di un
catalogo informatico delle linee di incentivazione attive, volto
a fornire alle imprese un vademecum coordinato, di semplice
accesso. Inoltre si intende assicurare l'unitarietà delle
istruttorie e l'integrazione degli interventi in modo da
garantire la più ampia superficie di copertura finanziaria.
La Regione riconosce i "cluster" come un sistema di imprese e
soggetti pubblici e privati, anche afferenti a diversi settori e
non necessariamente territorialmente contigui, in grado di
sviluppare un insieme coerente di iniziative e progetti in un
determinato campo rilevante per l'economia regionale.
Per lo sviluppo delle imprese, si specifica che l'acquisto di
servizi per l'innovazione, per la ricerca e lo sviluppo, per il
sostegno alle start-up, per gli investimenti relativi al rilancio
competitivo del sistema produttivo, possono risultare
finanziabili a valere sui fondi comunitari. Sono, inoltre,
introdotte misure a sostegno dei servizi di co-working, nonché la
possibilità di bandire un concorso di idee volto a premiare le
proposte di strumenti innovativi in ambito imprenditoriale.
Il provvedimento non tralascia azioni specifiche per il settore
dell'elettrodomestico e della relativa filiera produttiva, per
l'area di crisi complessa di Trieste, a supporto delle imprese in
difficoltà e delle cooperative di lavoratori colpiti dalle
crisi. In tali ambiti, sono stati previsti ulteriori 20 milioni
di euro che contabilmente saranno disponibili con l'approvazione
del ddl in Aula.
Quanto alla semplificazione delle regole sui vincoli, è adeguato
il procedimento contributivo, ora disciplinato dalla legge
regionale 7/2000, introducendo disposizioni volte ad attenuare
gli oneri posti a carico dei beneficiari di contributi pubblici,
favorire la continuità aziendale e salvaguardare l'occupazione.
Di particolare rilevanza, inoltre, la disposizione che attenua le
conseguenze derivanti dall'inosservanza degli obblighi in parola.
La parte dedicata ai sistemi produttivi locali è suddivisa in tre
Capi: il primo tratta la riforma delle Agenzie di sviluppo dei
distretti industriali e delle misure di supporto alle filiere; il
secondo il complesso riordino dei Consorzi di sviluppo
industriale di cui alla legge regionale 3/1999; il terzo si
occupa dell'Ente zona industriale di Trieste (Ezit) che resta nel
novero delle pubbliche amministrazioni. Tra le novità, si segnala
che ai Consorzi sono attribuite funzioni di pianificazione
territoriale che si espletano attraverso l'adozione dei Piani
territoriali infraregionali (PTI). Inoltre, nell'ottica della
riqualificazione delle aree inutilizzate, si disciplinano le
modalità di riacquisto delle aree cedute da parte dei Consorzi. E
si prevede un sostegno finanziario a favore delle PMI per i primi
due anni dalla riforma o dall'insediamento, per il sollievo degli
oneri conseguenti i servizi comuni resi dai consorzi e dall'Ezit.
Il ddl prevede infine l'impegno ad accrescere la collaborazione
tra Regione e Unioncamere FVG, di cui al Protocollo d'intesa del
2013: alla Regione è riconosciuto il ruolo di programmazione
dello sviluppo economico e territoriale, e Unioncamere
rappresenta l'interlocutore privilegiato per l'attuazione degli
interventi. Dunque il provvedimento, in relazione all'attuale
riforma delle Camere di commercio, prevede la possibilità di
delegare al sistema camerale la gestione dei contributi assegnati
dai bandi predisposti dalla Giunta regionale nella sua funzione
di indirizzo politico.
A seguire, a illustrare i contenuti dello stralcio, ma
soprattutto la sua filosofia, è stato il capogruppo di NCD,
Colautti, che ha fatto presente che in un secondo tempo sarà
presentato alla I Commissione consiliare anche l'aspetto legato
alle agevolazioni Irpef. Lo sforzo fatto era per capire in che
modo si potesse intervenire in concreto - ha aggiunto - e
continueremo a collaborare in questo senso.
Quanto all'iter in Commissione, il 13 e 14 gennaio prossimi si
svolgeranno delle audizioni con i soggetti direttamente
interessati dal ddl, mentre il 20 e 21 saranno le giornate
dedicate al suo esame da parte dei consiglieri, per portarlo
all'attenzione dell'Aula a fine mese.
(immagini tv)