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FI: Ziberna, no a Monfalcone deposito nazionale scorie radioattive

13.01.2015
11:44
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/RCM - Interrogazione di Rodolfo Ziberna (FI) per sapere se la Giunta Serracchiani sia al corrente delle notizie che circolano sui siti on line di alcuni quotidiani, a detta delle quali a breve sarà individuata la località dove realizzare il deposito nazionale delle scorie radioattive e, tra la decina di località nel frattempo segnalate, vi sarebbe anche Monfalcone.

Il deposito nazionale - spiega Ziberna attraverso la Sogin, ovvero la società statale per lo smantellamento degli impianti nucleari italiani e la gestione del rifiuti radioattivi - è una infrastruttura ambientale di superficie (che sarà pronta, secondo le stime, non prima del 2022 al costo di 1,2-2,5 miliardi di euro) dove mettere in totale sicurezza (per 200-300 anni) i rifiuti radioattivi che in Italia derivano per il 60% da impianti nucleari smantellati o in fase di smantellamento e per il 40% (circa 500 metri cubi/anno) da attività industriali, di medicina nucleare e di ricerca. Il deposito consentirà la sistemazione definitiva di circa 75.000 metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15.000 metri cubi di rifiuti ad alta attività. Insieme al deposito nazionale sarà realizzato il Parco tecnologico, un centro di ricerca aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.

Ziberna fa sapere anche che è stata creata una mappa dei possibili siti. In essa sono state tolte le aree urbane, le zone sismiche, le aree protette, le lagune, le zone presso dighe e altre infrastrutture, le aree franose o alluvionali. Restano quelle comprese tra 20 e 700 metri di quota e che si trovano a oltre 5 chilometri dalle coste, quelle più lontane di 1.000 metri da ferrovie, autostrade e strade di grande circolazione. In pratica, restano un centinaio di aree in una dozzina di regioni.

Dunque - precisa Ziberna - stando a questi limiti Monfalcone deve essere tassativamente esclusa per la vicinanza alla costa, all'autostrada, alla ferrovia e alla zona Sic. Ecco perchè ho formulato una interrogazione con cui chiedo se la Giunta sappia di tali notizie e se siano vere.

Inoltre - aggiunge l'esponente di FI - ho chiesto se non ritengano che Monfalcone abbia già pagato un prezzo molto salato, in termini di salute, a causa dell'amianto e degli inquinamenti prodotti dagli insediamenti industriali; quali azioni intendano adottare per non celare ai cittadini argomenti di così grande rilievo; se non credano che Monfalcone abbia diritto ad avere finalmente certezze nello svolgimento dei processi (attraverso pressioni sul competente ministro affinché doti il Tribunale e la Procura di adeguato personale), negli indennizzi di chi è stato privato della vita o della salute, di centri di ricerca dedicati allo studio di queste patologie e quelle correlate.