FI: Novelli, infermieri, legge per staffetta generazionale
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/MPB - Far accompagnare
nell'ingresso alla professione infermieristica i giovani
neoassunti da coloro i quali stanno per andare in quiescenza,
attraverso un part time che non comporti penalizzazioni
economiche: questa la formula che da un lato darebbe nuove
energie a un comparto a rischio invecchiamento e dall'altro
consentirebbe un'accelerazione qualificata all'ingresso nel mondo
del lavoro di una fascia, come quella degli under 35, attualmente
penalizzata dal punto di vista occupazionale, visti anche gli
ultimi dati record sul numero dei giovani senza lavoro in Italia.
Questa in buona sostanza la proposta di legge nazionale
presentata dal gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che
ha visto il consigliere Roberto Novelli come primo firmatario. Il
documento, nel caso venisse licenziato dall'Aula, verrebbe
inviato alle Camere per essere sottoposto all'iter di
approvazione.
"Innanzitutto - spiega il consigliere Novelli - stiamo parlando
di una professione che, oltre a essere usurante a causa dei turni
notturni, registra un significativo innalzamento dell'età media.
Il che ha aumentato quasi al 20% la percentuale di coloro i quali
sono arrivati alla soglie dei sessant'anni senza poter svolgere
al meglio la professione. Una situazione che ben difficilmente
può portare beneficio all'efficienza e alla qualità del servizio
svolto.
"D'altro canto, registriamo invece un numero sproporzionato di
infermieri neolaureati che faticano a trovare una collocazione,
anche a causa dei blocchi al turnover imposti dai tagli alla
spesa pubblica.
"Questi due fattori - continua Novelli - possono trovare una
sintesi attraverso l'utilizzo del part time previsto dalla legge,
che consente di attivare una sorta di staffetta generazionale
dove fra il pensionando e il neoassunto s'innesta un
trasferimento di competenze: un accompagnamento mirato,
gratificato da una compensazione economica adeguata e non
penalizzante".
La proposta presentata dal consigliere Novelli prevederebbe una
nuova opportunità, su base volontaria, per il personale
infermieristico che ha maturato 57 anni e tre mesi d'età e 35
anni di contributi, requisiti questi simili a quelli del comparto
sicurezza.
"Si creerebbero in questo modo - dice Novelli - due figure
distinte: l'infermiere senior e quello junior. Il primo, vicino
alla pensione, diminuirebbe il proprio orario di lavoro per
lasciar posto al più giovane, senza conseguenze sull'ammontare
dei contributi previdenziali. In pratica l'infermiere senior,
negli ultimi tre anni prima della fine del rapporto, può
scegliere volontariamente una riduzione massima del 50% del monte
ore: a fronte di questo taglio il datore di lavoro, che sia
un'azienda sanitaria o un privato, può assumere a tempo
indeterminato un infermiere junior per un numero di ore non
inferiore a quelle diminuite dal collega più anziano, il quale
ricoprirebbe il ruolo di tutor.
"A favore di questa soluzione - precisa Novelli - gioca anche un
sondaggio fatto all'interno della categoria, in base al quale
quasi il 70% degli intervistati sarebbe favorevole a incentivare
l'assunzione di nuove leve attraverso questa forma di part time.
"Una manifestazione di solidarietà intergenerazionale e di
responsabilità - conclude Novelli - che non può e non deve
rimanere inascoltata".