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LN: Zilli, interrogazione su nuovi profughi a Venzone

14.01.2015
12:42
(ACON) Trieste, 14 gen - COM/MPB - "Una telefonata. Poche, laconiche parole per l'annuncio atteso da settimane: oggi, mercoledì 14 gennaio, arrivano i profughi, una trentina, a Venzone. Martedì sera una chiamata dalla Prefettura ha messo al corrente il sindaco. Questa è l'Italia: il territorio è saturo, cittadini e amministratori hanno espresso chiaramente la loro netta contrarietà all'ipotesi di accogliere profughi, eppure la decisione non è cambiata. I profughi dovevano arrivare a Venzone, e così è stato. La democrazia è esautorata, ormai il vero rischio è l'assuefazione".

Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, nell'annunciare una nuova interrogazione sul tema, sollevato lo scorso 2 dicembre.

Spiega Zilli: "Assistiamo inermi al solito metodo fallimentare adottato dalle istituzioni italiane in questi casi. Assente la comunicazione preventiva tra Prefettura e territorio per organizzare servizi e accoglienza. Inesistente disponibilità ad ascoltare il territorio. Le istituzioni centrali decidono, e i piccoli Comuni soccombono e subiscono. Singolare che, proprio oggi, mentre si svolge un incontro tra l'assessore Torrenti e i sindaci dell'Alto Friuli per affrontare il tema dell'emergenza profughi (appuntamento sollecitato dai sindaci, tra i quali proprio quello di Venzone e di Tarvisio), l'Italia riversi proprio su Venzone una trentina di soggetti di origine dubbia. Ribadisco che, purtroppo, molto spesso i sedicenti profughi o migranti sono semplicemente clandestini".

Ancora Zilli: "L'incapacità di gestire l'emergenza profughi mette impietosamente a nudo i limiti della Giunta Serracchiani. È indegno che i sindaci siano trattati alla stregua di vassalli, cui vengono impartiti ordini da eseguire".

Zilli chiude: "Prima il prefetto esorta i cittadini a ospitare in casa propria i migranti. Poi Honsell ci intrattiene con le sue omelie grondanti retorica, mentre a Pordenone una componente della Giunta si genuflette davanti ai musulmani. Infine, leggiamo che Terzo di Aquileia sta stretta all'Islam, che vuole una Moschea a Cervignano, centro della Bassa friulana. Evito ogni riferimento a Parigi: la realtà è sotto gli occhi di tutti. Solo una constatazione: se ci ostiniamo a negare il problema ne verremo travolti".