FI: Ziberna, un Piano Marshall per limitare flusso migrazioni
(ACON) Trieste, 23 gen - COM/AB - Un nuovo Piano Marshall delle
20 nazioni più ricche al mondo con cui destinare nei prossimi
dieci anni 2.000 miliardi di euro ai Paesi più poveri che oggi
generano un flusso di emigrazione che l'Occidente non è più in
grado di ammortizzare: questa in estrema sintesi la proposta
presentata dal vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio
regionale, Rodolfo Ziberna, contenuta in una mozione consiliare e
due voti al Parlamento, sottoscritti anche dagli altri
consiglieri di Forza Italia Riccardo Riccardi, Roberto Novelli,
Elio De Anna e Bruno Marini.
La medesima proposta Ziberna l'ha inviata con lettera al Santo
Padre, al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e al
premier Matteo Renzi "perché il nuovo Piano Marshall - afferma
Ziberna - potrà funzionare solo se avviato dall'Unione europea,
integrato da altri grandi nazioni come USA, Russia, Cina,
Canada. Le venti nazioni più ricche del mondo dovrebbero
destinare lo 0,5 % del proprio Pil, ovvero ciò che
sostanzialmente già oggi destinano agli oneri derivanti
dall'immigrazione, per realizzare nei Paesi più poveri una
alfabetizzazione per affrancare dall'ignoranza quelle
popolazioni, la realizzazione con proprie imprese le
infrastrutture necessarie (strade, ponti, scuole, ospedali) e una
industrializzazione forzata".
"Dobbiamo prendere atto - dichiara Ziberna - che non si può più
parlare di emergenza extracomunitari, perché nei prossimi anni il
flusso aumenterà e, anziché 150mila solo in Italia, potremmo
trovarci con il doppio o il triplo di richiedenti asilo. In
Africa è oltre un milione la massa di persone che premono ai
confini di Schengen e la maggior parte del miliardo di persone
che nasceranno nei prossimi anni lo farà in Paesi a rischio o
poveri. Già oggi l'Italia (con oltre 3 milioni di disoccupati e
altrettanti che non cercano nemmeno più un lavoro) e l'Europa non
sono in grado di trovare per tutti un tetto e un lavoro. Senza
interventi, urgenti quanto drastici, rischiamo di lanciare queste
persone nelle mani della criminalità organizzata. Sino a oggi le
istituzioni nazionali e internazionali hanno ragionato solo in
termini di emergenza, senza affrontare in modo prospettico e
radicale il problema, anzi lasciandolo gonfiare senza
prospettive, senza pensare ai 3.500 morti nelle carrette del mare
nel mediterraneo lo scorso anno, o alla sofferenza cui sono
costretti i disperati che pagando anche diecimila euro
attraversano due continenti in mesi o anni prima di giungere in
occidente".
"La svolta - spiega Ziberna - deve essere questa: destinare le
risorse a interventi diretti in quei Paesi per elevare le
condizioni di vita e non costringere le popolazioni a viaggi
della disperazione. Laddove le condizioni politiche di un Paese
non consentissero gli interventi internazionali, perlomeno la
migrazione potrà limitarsi verso un Paese confinante. Se non lo
faremo il flusso sempre più massiccio di immigrati non potrà che
determinare fortissime tensioni sociali, che non saremo in grado
di governare. Insomma si rischia una guerra civile se oggi non
prenderemo in mano la situazione. È finita l'ora dei proclami e
dobbiamo passare a quella delle azioni concrete".
"Ai premier dei Governi coinvolti - precisa Ziberna - non
sfuggirà che così facendo oltre che promuovere il miglioramento
delle condizioni di vita nei Paesi poveri per spirito
solidaristico, si darà vita progressivamente a un nuovo e grande
mercato che concorrerà a dare fiato anche al nostro mercato
occidentale".
"Contestualmente a queste proposte - aggiunge Ziberna - ho
depositato anche una mozione e un voto alle Camere con cui chiedo
che i simboli della nostra identità, mi riferisco in particolar
modo a quelli della religione cattolica (dai crocifissi al
presepe e al Natale) non solo non vengano rimossi, ma vengano
invece promossi. Siamo per l'inclusione e non per l'esclusione.
Guai a temere di urtare la suscettibilità delle popolazioni che
stanno giungendo in Occidente perché esponiamo i simboli della
religione della maggior parte della popolazione europea:
appartengono alla nostra storia, alla nostra cultura, alla nostra
identità".
"In questi ultimi atti, anch'essi sottoscritti da tutto il gruppo
consiliare di Forza Italia, viene ampiamente citato il discorso
del Santo Padre a Strasburgo dello scorso novembre, come il
pronunciamento dell'Alta Corte che giudica lecito esporre il
crocifisso nei locali pubblici".
"Il nostro auspicio - ha concluso Ziberna - è che queste
diventino patrimonio di tutti e non solo di Forza Italia,
trovando il necessario consenso anche nel centro sinistra.
Certamente l'impresa di avviare una così vasta azione
internazionale è impegnativa, ma abbiamo la consapevolezza che da
essa dipenderanno centinaia di migliaia di vite e il futuro del
mondo così come noi lo conosciamo."