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FI: Ziberna, un Piano Marshall per limitare flusso migrazioni

23.01.2015
12:52
(ACON) Trieste, 23 gen - COM/AB - Un nuovo Piano Marshall delle 20 nazioni più ricche al mondo con cui destinare nei prossimi dieci anni 2.000 miliardi di euro ai Paesi più poveri che oggi generano un flusso di emigrazione che l'Occidente non è più in grado di ammortizzare: questa in estrema sintesi la proposta presentata dal vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, contenuta in una mozione consiliare e due voti al Parlamento, sottoscritti anche dagli altri consiglieri di Forza Italia Riccardo Riccardi, Roberto Novelli, Elio De Anna e Bruno Marini. La medesima proposta Ziberna l'ha inviata con lettera al Santo Padre, al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e al premier Matteo Renzi "perché il nuovo Piano Marshall - afferma Ziberna - potrà funzionare solo se avviato dall'Unione europea, integrato da altri grandi nazioni come USA, Russia, Cina, Canada. Le venti nazioni più ricche del mondo dovrebbero destinare lo 0,5 % del proprio Pil, ovvero ciò che sostanzialmente già oggi destinano agli oneri derivanti dall'immigrazione, per realizzare nei Paesi più poveri una alfabetizzazione per affrancare dall'ignoranza quelle popolazioni, la realizzazione con proprie imprese le infrastrutture necessarie (strade, ponti, scuole, ospedali) e una industrializzazione forzata". "Dobbiamo prendere atto - dichiara Ziberna - che non si può più parlare di emergenza extracomunitari, perché nei prossimi anni il flusso aumenterà e, anziché 150mila solo in Italia, potremmo trovarci con il doppio o il triplo di richiedenti asilo. In Africa è oltre un milione la massa di persone che premono ai confini di Schengen e la maggior parte del miliardo di persone che nasceranno nei prossimi anni lo farà in Paesi a rischio o poveri. Già oggi l'Italia (con oltre 3 milioni di disoccupati e altrettanti che non cercano nemmeno più un lavoro) e l'Europa non sono in grado di trovare per tutti un tetto e un lavoro. Senza interventi, urgenti quanto drastici, rischiamo di lanciare queste persone nelle mani della criminalità organizzata. Sino a oggi le istituzioni nazionali e internazionali hanno ragionato solo in termini di emergenza, senza affrontare in modo prospettico e radicale il problema, anzi lasciandolo gonfiare senza prospettive, senza pensare ai 3.500 morti nelle carrette del mare nel mediterraneo lo scorso anno, o alla sofferenza cui sono costretti i disperati che pagando anche diecimila euro attraversano due continenti in mesi o anni prima di giungere in occidente". "La svolta - spiega Ziberna - deve essere questa: destinare le risorse a interventi diretti in quei Paesi per elevare le condizioni di vita e non costringere le popolazioni a viaggi della disperazione. Laddove le condizioni politiche di un Paese non consentissero gli interventi internazionali, perlomeno la migrazione potrà limitarsi verso un Paese confinante. Se non lo faremo il flusso sempre più massiccio di immigrati non potrà che determinare fortissime tensioni sociali, che non saremo in grado di governare. Insomma si rischia una guerra civile se oggi non prenderemo in mano la situazione. È finita l'ora dei proclami e dobbiamo passare a quella delle azioni concrete". "Ai premier dei Governi coinvolti - precisa Ziberna - non sfuggirà che così facendo oltre che promuovere il miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi poveri per spirito solidaristico, si darà vita progressivamente a un nuovo e grande mercato che concorrerà a dare fiato anche al nostro mercato occidentale". "Contestualmente a queste proposte - aggiunge Ziberna - ho depositato anche una mozione e un voto alle Camere con cui chiedo che i simboli della nostra identità, mi riferisco in particolar modo a quelli della religione cattolica (dai crocifissi al presepe e al Natale) non solo non vengano rimossi, ma vengano invece promossi. Siamo per l'inclusione e non per l'esclusione. Guai a temere di urtare la suscettibilità delle popolazioni che stanno giungendo in Occidente perché esponiamo i simboli della religione della maggior parte della popolazione europea: appartengono alla nostra storia, alla nostra cultura, alla nostra identità". "In questi ultimi atti, anch'essi sottoscritti da tutto il gruppo consiliare di Forza Italia, viene ampiamente citato il discorso del Santo Padre a Strasburgo dello scorso novembre, come il pronunciamento dell'Alta Corte che giudica lecito esporre il crocifisso nei locali pubblici". "Il nostro auspicio - ha concluso Ziberna - è che queste diventino patrimonio di tutti e non solo di Forza Italia, trovando il necessario consenso anche nel centro sinistra. Certamente l'impresa di avviare una così vasta azione internazionale è impegnativa, ma abbiamo la consapevolezza che da essa dipenderanno centinaia di migliaia di vite e il futuro del mondo così come noi lo conosciamo."