Consiglio direttivo Associazione consiglieri su legge vitalizi
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/AB - L'Associazione dei
consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia, attraverso il
proprio Consiglio direttivo, fatta una prima e attenta
valutazione della proposta di legge afferente la riduzione in
regione dei cosiddetti vitalizi, rileva che essa, per come è
formulata e per le finalità che vuole perseguire presenta,
nell'impianto di fondo e in alcuni specifici punti, evidenti
elementi di dubbia costituzionalità secondo consolidati
pronunciamenti della Corte costituzionale.
Quanto ai contenuti - rileva il direttivo - le misure di
riduzione previste (che sono tra le più alte d'Italia), non
tengono conto alcuno del fatto che in Friuli Venezia Giulia sugli
assegni è già applicata da ben nove anni una riduzione del 10 per
cento (ciò non avviene in molte altre Regioni), che per gli
assegni stessi da tempo non è previsto alcun aggiornamento ISTAT
e che il loro importo, per una certa sua parte, è ora soggetto a
doppia tassazione.
A parere del direttivo dell'Associazione, ben altra valutazione
avrebbe da esso avuta il provvedimento qualora avesse abbracciato
in un disegno organico di contenimento della spesa, l'intero e
non trascurabile comparto della politica a cominciare dalla
Regione: indennità dei consiglieri in carica - assessori esterni
- segretari dei consiglieri regionali (uno per consigliere) -
rimborsi spese forfetari e esentasse - segreterie assessorili
ipertrofiche ecc.- includendovi pure gli ex consiglieri.
L'assenza totale di una tale organicità di impostazione, che fa
assumere alla proposta di legge un carattere "vessatorio" nei
confronti di chi ha fatto il proprio dovere istituzionale, la
mancanza di una connotazione solidaristica del provvedimento,
impongono l'indizione dell'Assemblea degli iscritti per una
comune valutazione e per le determinazioni conseguenti, ivi
compresa l'azione in sede giurisdizionale, come del resto
avvenuto in altre Regioni (Lombardia) e come da indirizzo del
Coordinamento nazionale.
Il Direttivo mette infine in atto una attenta ricognizione dei
costi dell'attuale politica per evidenziarli all'attenzione di
chi vuole ridurne l'onere per i cittadini.