CR: mozione infrastrutture e intermodalità (3)
(ACON) Trieste, 27 gen - AB - Anche se la crisi economica e
occupazionale ci impegna quotidianamente a cercare soluzioni,
spesso impossibili, per le famiglie, le imprese e le attività
economiche in difficoltà, non dobbiamo perdere di vista la
programmazione del futuro delle nostre comunità. Uno dei settori
che richiedono la nostra attenzione è quello della pianificazione
delle infrastrutture, della banda larga, della rete stradale e
autostradale, delle reti ferroviarie, fino ai grandi corridoi
europei. Dobbiamo quindi pensare ad ammodernare tutte queste reti
e, nel caso delle ferrovie, guardare all'integrazione e
all'intermodalità.
Sono questi i motivi sui quali si fonda la mozione sottoscritta
dai consiglieri NCD Paride Cargnelutti (che l'ha illustrata) e
Alessandro Colautti, assieme a Luca Ciriani (FdI/AN), che mette
subito in evidenza l'importanza della posizione geografica del
Friuli Venezia Giulia, interessata non solo dal Corridoio
Mediterraneo Torino-Milano-Venezia (ex Corridoio 5) di cui fa
parte anche il sistema di navigazione interno Trieste-Milano,
idrovia con importanti benefici ambientali, ma anche il Corridoio
Baltico-Adriatico, in grado di collegare l'Alto Adriatico ai
mercati del Nord-Est europeo, vera porta d'ingresso per le merci
che da Est entrano nel Mediterraneo via Suez.
C'è però da considerare che oggi le linee esistenti sono
sottoutilizzate e che i costi delle soluzioni in campo per il
quadruplicamento dell'attuale linea Venezia-Trieste sono
proibitivi. Ciò impone una riflessione responsabile che deve
essere supportata da dati tecnologici ed economici certi per
rendere possibili altre soluzioni meni impattanti.
Nel corso del convegno che si è tenuto il 4 dicembre 2013
all'aeroporto di Ronchi, organizzato dalle Camere di commercio e
dall'Interporto di Pordenone - ricordano i firmatari della
mozione - sono emerse importanti considerazioni: i quattro binari
di collegamento Ovest-Est ci sono già e vanno solo tecnicamente
attualizzati e strutturati; l'idea prevalente è di separare le
merci dai passeggeri all'altezza di Mestre, per poi
ricongiungerle a Cervignano da dove proseguire per Trieste; in
questo modo sarà necessario adeguare l'infrastruttura esistente
tra Mestre e Cervignano, via Portogruaro, e renderla operabile
per l'alta velocità passeggeri, prevedendo per le merci il
passaggio via Treviso-Pordenone-Udine, sfruttando la linea
esistente e parte anch'essa della rete TEN-T globale; tale
soluzione implicherà l'introduzione della tecnologia ERTMS 1 per
l'alta capacità e dell'ERTMS 2 per l'alta velocità, più altri
interventi tecnologici in prossimità delle stazioni ferroviarie e
delle criticità esistenti.
Importanti studi sul traffico attuale e, in prospettiva, di
persone e di merci, confermano che la linea Venezia-Trieste può
essere ristrutturata con gli attuali binari principalmente per
l'alta velocità, mentre per l'alta capacità sarebbe
ristrutturabile la Treviso-Pordenone-Udine. Il collegamento,
dunque, fra i vari interporti di Pordenone, Portogruaro,
Cervignano, sarebbe garantito e farebbe uscire queste strutture
dalla situazione di marginalità, senza dimenticare che le nuove
tecnologie (applicate alle linee ferroviarie, alle motrici e alle
stazioni) consentirebbero di tutelare le abitazioni lungo le
linee attuali, soggette ora a vibrazioni e rumori non sempre
accettabili.
Così la mozione intende impegnare la Giunta ad attivarsi perché
venga sottoposta dagli uffici regionali competenti al ministero
delle Infrastrutture e agli Enti locali interessati questa
ipotesi progettuale, che presenta notevoli vantaggi in un'ottica
di sviluppo delle reti intermodali dell'intera regione.
(immagini tv)
(segue)