CR: due mozioni no a riapertura Cie di Gradisca (5)
(ACON) Trieste, 27 gen - RCM - Due mozioni per impegnare la
Giunta regionale sulle stesse tematiche: no alla riapertura del
Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca
d'Isonzo, così come no a una riconversione dei suoi locali da
usare quale ampliamento del Centro di accoglienza per richiedenti
asilo (Cara).
Le firme sono, rispettivamente, dei consiglieri del Gruppo SEL
Lauri, Gratton e Pustetto, con Dal Zovo di M5S, e dei PD Cremaschi, Zecchinon, Codega,
Moretti, Rotelli e Bagatin.
Come ha spiegato per primo Lauri (SEL), nei documenti si chiede,
parimenti, di sostenere il lavoro delle associazioni affinché
eventuali violazioni dei diritti umani perpetrate in passato al
suo interno trovino dei responsabili. Ma anche sollecitare il
Governo affinché abroghi tutte le norme non rispettose dei
diritti umani, riformi la normativa relativa al sistema delle
espulsioni e dei trattenimenti, rispetti la volontà della
popolazione del Friuli Venezia Giulia che rifiuta l'apertura del
Cie sul territorio regionale e, in attesa dell'auspicata chiusura
di tutti i Centri di espulsione, ne equipari le norme almeno ai
sensi dell'articolo 67 della legge 354/1975 (Norme
sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure
privative e limitative della libertà), facendo lo stesso con le
direttive relative all'accesso e al controllo da parte dei
consiglieri regionali.
Codega (Pd) ha quindi proposto, a soluzione del problema, di
creare un Piano di accoglienza diffusa, di carattere regionale,
che consisterebbe nel coinvolgere tutte le realtà comunali
nell'accoglienza di piccoli gruppi di rifugiati. Un tavolo delle
Prefetture con i Comuni farà da regia tra le esigenze registrate,
i centri di accoglienza e tutto il territorio.
(immagini tv)
(segue)