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CR: due mozioni no a riapertura Cie di Gradisca (5)

27.01.2015
15:25
(ACON) Trieste, 27 gen - RCM - Due mozioni per impegnare la Giunta regionale sulle stesse tematiche: no alla riapertura del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d'Isonzo, così come no a una riconversione dei suoi locali da usare quale ampliamento del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara).

Le firme sono, rispettivamente, dei consiglieri del Gruppo SEL Lauri, Gratton e Pustetto, con Dal Zovo di M5S, e dei PD Cremaschi, Zecchinon, Codega, Moretti, Rotelli e Bagatin.

Come ha spiegato per primo Lauri (SEL), nei documenti si chiede, parimenti, di sostenere il lavoro delle associazioni affinché eventuali violazioni dei diritti umani perpetrate in passato al suo interno trovino dei responsabili. Ma anche sollecitare il Governo affinché abroghi tutte le norme non rispettose dei diritti umani, riformi la normativa relativa al sistema delle espulsioni e dei trattenimenti, rispetti la volontà della popolazione del Friuli Venezia Giulia che rifiuta l'apertura del Cie sul territorio regionale e, in attesa dell'auspicata chiusura di tutti i Centri di espulsione, ne equipari le norme almeno ai sensi dell'articolo 67 della legge 354/1975 (Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), facendo lo stesso con le direttive relative all'accesso e al controllo da parte dei consiglieri regionali.

Codega (Pd) ha quindi proposto, a soluzione del problema, di creare un Piano di accoglienza diffusa, di carattere regionale, che consisterebbe nel coinvolgere tutte le realtà comunali nell'accoglienza di piccoli gruppi di rifugiati. Un tavolo delle Prefetture con i Comuni farà da regia tra le esigenze registrate, i centri di accoglienza e tutto il territorio.

(immagini tv)

(segue)