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AR: Revelant, no riduzione giorni esami mammografici a Gemona

27.01.2015
16:23
(ACON) Trieste, 27 gen - COM/MPB - "La politica del carciofo continua senza interruzioni da 20 anni nel nosocomio gemonese, anche su servizi particolarmente richiesti e necessari per i cittadini del territorio che, oltre a vedersi ridotta la possibilità di effettuare esami nella struttura, sono costretti a prendere prenotazioni altrove con il dilatarsi dei tempi di attesa o, come accade sempre più spesso, a rivolgersi ai privati, con maggiori costi sempre a carico degli utenti". A intervenire è il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale Roberto Revelant, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta. "Considerato che il comma 3 dell'articolo 34 della legge regionale 17/2014 chiarisce che presso i presidi ospedalieri per la salute sono mantenuti, sotto la responsabilità organizzativa distrettuale, tutti i servizi ambulatoriali presenti, comprese la dialisi e la radiologia tradizionale, i fatti stanno dicendo altro, dato che la struttura ospedaliera di radiologia di Gemona sta contattando sia telefonicamente che per iscritto i pazienti per comunicare lo spostamento di sede dell'esame mammografico da Gemona a Tolmezzo, con i notevoli disagi che ne conseguono. Le nuove date, infatti, ritardano l'esame anche di alcuni mesi rispetto alla prenotazione iniziale, oltre a provocare notevoli disagi per chi si deve spostare in un'altra struttura. "Il mantenimento dei servizi - precisa Revelant - come previsto per legge non è rispettato ed è quindi opportuno sapere dalla Giunta se la riorganizzazione della radiologia di Gemona sia programmata nell'ambito della riforma sanitaria oppure se risponda ad altre logiche. Tale situazione invece di ridurre i disagi alla popolazione si sta caratterizzando per aumentare i disservizi a danno dei pazienti ed è incredibile che ciò avvenga sulla prevenzione, che a parole dovrebbe essere la priorità di qualunque politica sanitaria.

"Tale criticità è stata evidenziata anche dai comitati sempre più intenzionati, e giustamente, a dare battaglia per difendere i diritto alla salute dei propri cittadini.

"È opportuno anche conoscere dall'assessore se si intenda dare seguito al Piano attuativo locale dell'ASS 3 Alto Friuli del 2013, che proponeva invece l'acquisto di un mammografo digitale per la sede di Gemona potenziando la dotazione tecnologica a disposizione, visto il gran numero di domande per effettuare questo esame. La struttura attualmente garantisce tre giorni a settimana gli appuntamenti per lo screening mammografico, ma sembra che con i ridimensionamenti gli esami saranno ridotti a due giorni a settimana, con l'inaccettabile inutilizzo del macchinario negli altri giorni. "Inoltre - aggiunge Revelant - è opportuno evidenziare che nonostante la riapertura dell'ambulatorio dermatologico annunciato anche a mezzo stampa il 18 novembre 2014, che ha ripreso l'attività programmata nella giornata di mercoledì dopo la sospensione di settembre per il trasferimento della Clinica universitaria a Udine, pare non siano accettate prenotazione per le visite dermatologiche ambulatoriali all'ospedale di Gemona, ma solo in quello di Udine".