V Comm: approvata pdl vitalizi
(ACON) Trieste, 29 gen - RCM - Sul tavolo della V Commissione
consiliare presieduta da Vincenzo Martines (Pd) i 13 articoli
della proposta Bruno Marini (FI), Alessandro Colautti (NCD),
Cristiano Shaurli (Pd), Enio Agnola (Pd), Giulio Lauri (SEL),
Pietro Paviotti (Citt), Claudio Violino (Misto), Paride
Cargnelutti (NCD), Igor Gabrovec (Pd-Ssk) come scritta dal gruppo
di lavoro presieduto nei giorni scorsi dal presidente del
Consiglio, Franco Iacop. Considerato che dalla legislatura in
corso questo istituto è stato cancellato, il progetto di legge
riguarda gli assegni vitalizi il cui diritto è nato prima del
2013.
Queste le principali caratteristiche, spiegate da Cargnelutti,
del testo che giungerà all'attenzione dell'Aula la prossima
settimana: l'assegno vitalizio spetta ai consiglieri e agli
assessori regionali cessati dai mandati e dalla carica, che
abbiano compiuto 65 anni e corrisposto i contributi per almeno 5
anni. La sua corresponsione potrà essere anticipata a 60 anni, ma
in questo caso con una penalizzazione del 2,5% per ogni anno del
quinquennio.
Si afferma la riduzione temporanea dell'assegno vitalizio, fino
al 30 giugno 2018, con percentuali per scaglioni di importo e in
misura progressiva: 6% sino a 2.000 euro; 9% da 2.000 a 4.000
euro; 12% da 4.000 a 6.000 euro; 15% da oltre 6.000 euro; in
presenza di cumuli, quando cioè al godimento di un vitalizio
regionale si affianca quello erogato dal Parlamento europeo o
nazionale o da altro Consiglio regionale, le percentuali
aumenteranno, a parità di scaglioni, al 9%, 13,5%, 18% e 22,5%;
l'assegno, comunque, non potrà essere inferiore a 1.500 euro.
È prevista l'opzione di scelta, tra assegno vitalizio e altro
emolumento, nel caso in cui il beneficiario diventi presidente o
vice o amministratore delegato di determinati enti o società
comunque rifacenti alla Regione.
Si stabilisce che gli eredi saranno i coniugi ma non più anche i
conviventi, e i figli sino al 18° anno di età non il 26°.
È semplice ottenere facili consensi dalla popolazione su questo
argomento, ha detto Cargnelutti, che poi ha ricordato che si sta
parlando di un sistema stabilito nel passato che ha sempre messo
d'accordo tutte le forze politiche. Poi ha rammentato i tagli già
apportati dal Consiglio regionale per la riduzione della spesa,
dunque questa è solo un'ulteriore misura.
Cancellare un privilegio che non trova riscontro rispetto a ogni
altro sistema pensionistico; ci vogliono parametri di equità, o è
solo una presa in giro: questo, invece, il desiderio che sta alla
base della proposta di legge presentata dal Gruppo M5S, prima
firmataria Elena Bianchi, sempre per modificare la disciplina
sull'assegno vitalizio, ma poi scartata dalla Commissione.
Con questa norma - aveva spiegato la Bianchi - non cancelliamo
del tutto il vitalizio residuo, ma lo rendiamo misurato alla
contribuzione, così come avviene per le forme pensionistiche
normali. Questo non andrebbe a intaccare il diritto maturato, ma
il godimento diventerebbe coerente con i versamenti e gli anni
che hanno creato il montante contributivo.
Più in dettaglio, si afferma che l'assegno vitalizio spetterà ai
consiglieri e agli assessori regionali cessati dal mandato, che
abbiano compiuto 66 anni (altrimenti c'è la sospensione sino al
compleanno), in carica sino alla decima legislatura e che non si
siano avvalsi della facoltà di chiedere la restituzione dei
contributi versati per la corresponsione dell'assegno vitalizio.
La misura dell'assegno, che sarà corrisposto in 12 mensilità, è
determinata con un sistema contributivo che si otterrà
moltiplicando il montante individuale dei contributi versati per
il coefficiente di trasformazione di 5,82%. L'importo così
ottenuto si rivaluterà al 31 dicembre di ogni anno secondo
specifici calcoli. Prevista, infine, la sospensione
dell'erogazione anche ai consiglieri e agli assessori regionali
che ne sono titolari, ma nominati componenti del Governo
nazionale.
Stabilito, dunque, che sarà il provvedimento firmato da
centrosinistra e centrodestra quello che giungerà in Aula, è
stato approvato da tutti con l'astensione dei pentastellati.
Relatori per l'Aula saranno Cargnelutti di maggioranza, la
Bianchi di opposizione.
In apertura di lavori, il presidente Martines ha voluto che i
consiglieri fossero al corrente della necessità di portare in
Aula, legato alla legge sui vitalizi, anche un emendamento con
cui si permetterà a chi è stato assunto a tempo determinato, con
lavoro part time, dai gruppi consiliari di non dover sottostare
alle norme di esclusività. Si propone ora perché c'è una
necessità giuridica di intervenire - ha sottolineato il
capogruppo del PD, Shaurli. Titubante sulla questione si è,
invece, mostrato il capogruppo dei Cittadini, Paviotti, mentre la
Bianchi ha chiosato dicendo che sarà "solo" la terza volta che si
proverà a intervenire in tal senso.
(immagini tv)