III Comm: illustrata pdl valutazione danno sanitario in aree rischio
(ACON) Trieste, 29 gen - MPB - Tutelare la salute dei cittadini
dai pericoli derivanti dall'esposizione a inquinanti ambientali
prodotti dall'attività umana incidendo sulle cause ambientali
delle malattie attraverso politiche (sanitarie, ambientali, dello
sviluppo) coordinate, per ottenere miglioramenti effettivi sul
benessere e la qualità della vita.
È questo l'obiettivo della proposta di legge presentata dai
consiglieri del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale e
illustrata da Andrea Ussai alla III Commissione consiliare,
presieduta da Franco Rotelli (PD), presenti gli assessori alla
salute Maria Sandra Telesca e all'ambiente Sara Vito.
Per raggiungere questo scopo e per sanare un vuoto legislativo in
materia di autorizzazione ambientale per contrastare
efficacemente le emissioni inquinanti, con la proposta di legge -
ha spiegato Ussai ricordando che l'OMS stima che il 23% di tutte
le morti possano essere attribuite ai fattori ambientali -si
vuole introdurre uno strumento nuovo, quello della Valutazione
del danno sanitario (VDS), per le aree che presentino elevato
rischio di crisi ambientale, o che siano state dichiarate siti di
interesse nazionale di bonifica, o comprendano uno o più
stabilimenti o attività soggetti ad autorizzazione integrata
ambientale.
La VDS si inserisce nel solco della procedura di Valutazione di
impatto sanitario (VIS) retrospettiva che, pur essendo strumento
di orientamento delle decisioni politiche non ha, a differenza
della VDS, effetti giuridici vincolanti sulle autorizzazioni di
esercizio.
Il fine - ha precisato Ussai - non è quello di mettere in
concorrenza i due diritti salute e lavoro, o di ostacolare
l'attività industriale, bensì di promuovere e garantire uno
sviluppo sostenibile costringendo le aziende ad adeguarsi.
La proposta, composta d'una dozzina di articoli uno dei quali per
la clausola di valutazione sul provvedimento stesso, oltre a
stabilire periodicità e campo di applicazione della VDS,
individua i soggetti valutatori (ARPA e Azienda sanitaria
competente per territorio) che redigono il rapporto al quale è
allegato il parere delle strutture universitarie regionali
competenti in materia di impatto ambientale, tossicologico e
sanitario; prevede inoltre un regolamento per fissare i criteri
metodologici ai quali attenersi nel redigere il rapporto VDS e
stabilisce che questo sia pubblicizzato.
Oltre a promuove la partecipazione e il coinvolgimento dei
cittadini, si individuano le conseguenze cui vanno incontro
quegli stabilimenti per i quali il rapporto evidenzi criticità
nelle emissioni. Si delinea quindi il procedimento per superarle
attraverso uno specifico Piano di riduzione, per rientrare nei
parametri indicati, la mancanza del quale determina conseguenti
provvedimenti.
Il rapporto ha effetto anche sull'autorizzazione integrata
ambientale e, secondo i proponenti, la VDS sarà utile strumento
anche per l'Osservatorio regionale ambiente e salute per
programmare azioni di prevenzione sanitaria per le comunità che
risiedano in aree adiacenti ad attività che risultino avere
maggiore impatto sull'ambiente.
(immagini tv)