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V Comm: parere favorevole condizionato al ddl costituzionale Pegorer

29.01.2015
17:06
(ACON) Trieste, 29 gen - RCM - Finirà all'attenzione del Consiglio regionale, il disegno di legge costituzionale n. 77 d'iniziativa del senatore Pd del FVG Carlo Pegorer di luglio 2013 con cui si vuole modificare lo Statuto della nostra Regione eliminando le Province e prevedendo che l'ordinamento degli Enti locali si basi sui Comuni, anche nella forma di Città metropolitane, quali enti autonomi obbligatori con propri statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione e dallo Statuto di autonomia. La Regione può prevedere, nell'ambito della propria potestà legislativa, in tutto il suo territorio o solo in parte di esso, forme di gestione o altri Enti locali di area vasta, con organi non eletti direttamente dai cittadini, per le funzioni sovracomunali.

Il provvedimento Pegorer è stato riassunto per sommi capi dal presidente della V Commissione consiliare, Vincenzo Martines (Pd), che ha poi menzionato la proposta di legge nazionale n. 1 licenziata mesi dopo all'unanimità dall'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia e che ricalca le norme Pegorer non fosse per la mancata previsione delle città metropolitane.

Il disegno di legge sarà trattato dall'Aula accompagnato dal parere espresso dalla V Commissione consiliare, il quale afferma una volta di più la contrarietà del Friuli Venezia Giulia alle città metropolitane. Il senatore Pegorer - ha reso noto sempre Martines, che quel giorno sarà relatore unico di maggioranza, nessun relatore di opposizione - si è già detto disponibile a emendarlo visto che il concetto di città metropolitana non corrisponde alla nostra impostazione, per altro espressa successivamente alla sua. Il fatto che il Parlamento sia sollecitato a trattare le modifiche del nostro Statuto anche da un provvedimento di un senatore speriamo permetta di accelerare i tempi, visto che a oggi è rimasto tutto lettera morta.

La Giunta - ha detto l'assessore Paolo Panontin - è d'accordo con la richiesta di allineare i due testi, perché così viene rispettata la nostra proposta di legge nazionale del 2014.

Prima di votare il parere, Igor Gabrovec (Pd-Ssk) ha motivato il suo no in quanto già in Aula non partecipò all'eliminazione delle Province andando contro la proposta della sua maggioranza. Oggi come allora - ha spiegato - ritengo che ne derivi un grave danno per la minoranza slovena e sia una decisione che va contro molti trattati internazionali, lo ribadirò in Aula ancora una volta.

Eleonora Frattolin (M5S) si è detta contraria al metodo che si sta usando perché poco rispettoso del lavoro già fatto dal Consiglio regionale sul tema. E trovo svilente - ha sottolineato - dover affiancare la proposta di un senatore per accelerare i tempi di discussione da parte delle Camere, come se il nostro lavoro consiliare non sia abbastanza importante.

Rodolfo Ziberna ha ricordato il sì di Forza Italia in Aula alla proposta n. 1, ma oggi il suo voto sarebbe stato di astensione.

Pietro Paviotti (Citt) ha ribadito la positività del fatto che i due provvedimenti si allineino, perciò parere favorevole.

Roberto Dipiazza (AR) si è, invece, detto d'accordo con il concetto di città metropolitana perché altrimenti non si risolve il problema della realtà di Trieste.

Cristiano Shaurli (Pd) ha commentato che deve essere chiaro che la Regione Friuli Venezia Giulia è per due livelli: quello comunale e quello regionale, nessun livello intermedio. Ciò detto, però - ha aggiunto il consigliere -, dobbiamo trovare il modo di sollecitare il Parlamento, e in particolare i parlamentari del FVG, a trattare quanto prima la nostra legge, che ricordo è bipartisan.

Portiamo in Aula il parere, come V Commissione, che dice che la legge di Pegorer deve essere allineata con la nostra proposta regionale. Invece con un separato ordine del giorno - gli ha fatto eco il presidente Martines - potremmo cercare di pungolare i parlamentari.

Alla fine del dibattito, parere favorevole del centrosinistra a parte Gabrovec, al cui voto contrario si sono uniti Dipiazza, Frattolin e Violino (Misto); astenuto, come preannunciato, Ziberna.