AR: Sibau, altro che riforma, in sanità permangono i doppioni
(ACON) Trieste, 2 feb - COM/AB - "Con la riforma della sanità
la Giunta ha più volte dichiarato di voler garantire un adeguato
livello di integrazione tra la componente ospedaliera e la
componente universitaria attraverso l'eliminazione dei doppioni.
Alla prova dei fatti, però, sembra essere stato solo uno slogan,
dato che non solo persistono strutture identiche, ma ce ne sono
anche alcune doppie e non utilizzate".
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Giuseppe Sibau, che ha presentato un'interpellanza
alla Giunta.
"Prendendo ad esempio l'Azienda ospedaliera universitaria Santa
Maria della Misericordia di Udine - spiega Sibau - numerosi sono
a oggi i casi di duplicazione di strutture tra cui, per citarne
alcuni, le due strutture di anestesia e rianimazione che
convivono con la clinica universitaria di anestesia e
rianimazione, la struttura di ortopedia e traumatologia e la
clinica universitaria ortopedica, la struttura ospedaliera di
oculistica e la clinica oculistica. In considerazione di un tanto
è opportuno conoscere se l'eliminazione dei doppioni sia un
obiettivo concreto della Giunta e come intende raggiungerlo".
"Nel sistema sanitario regionale ci sono anche alcune situazioni
che possono permettere una naturale eliminazione dei doppioni
attraverso l'integrazione delle strutture che già si sono venute
a trovare o si verranno a trovare senza direttore come la Clinica
universitaria di otorinolaringoiatria il cui direttore è andato
in quiescenza ed è stata integrata nella struttura ospedaliera;
la Clinica universitaria di neurologia che attualmente è retta da
un direttore facente funzioni; la struttura ospedaliera di
dermatologia il cui direttore è andato in quiescenza ed è stata
integrata nella struttura universitaria; la Clinica universitaria
di anatomia patologica il cui direttore è andato in quiescenza,
ma al momento paiono sussistere ancora le due strutture; la
Clinica universitaria di chirurgia maxillo-facciale il cui
direttore andrà in quiescenza a partire dal 1 aprile 2015".
"La Giunta dovrebbe informare il Consiglio anche se la
riorganizzazione prevede una strategia precisa o si affida al
caso o al naturale evolversi delle situazioni come reazione ai
pensionamenti e ad altre casualità tali da liberare posti apicali
nelle strutture".
"Attualmente - continua Sibau - registriamo anche che dopo anni
dalla fusione, o presunta tale visto che non si riesce ancora a
fare un monitoraggio sul reale processo di integrazione, tra
l'Azienda ospedaliera e il Policlinico universitario di Udine, in
alcuni reparti vengono mantenuti posti letto per le scuole di
specializzazione anche se, di fatto, quei reparti non sono
frequentati dagli specializzandi per la loro formazione".