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CR: ddl Rilancimpresa, relatore maggioranza Agnola (2)

03.02.2015
11:17
(ACON) Trieste 3 feb - MPB - Economia e lavoro i due nodi cruciali che il ddl n.77 affronta e con il quale l'amministrazione regionale, per il secondo relatore di maggioranza Enio Agnola (Pd), dà seguito a un percorso riformatore e a un riordino legislativo che inserisce nuove opportunità, in particolare per il settore manifatturiero che costituisce la vocazione produttiva della nostra regione.

Guardando ai dati del rapporto di Bankitalia sul Friuli Venezia Giulia e dell'IRES FVG, Agnola ha sottolineato la necessità di avviare un processo per il riposizionamento e la specializzazione delle nostre imprese e dei distretti, e per fare ciò - ha detto - occorre puntare su elevati contenuti tecnologici, qualità e riconoscibilità dei prodotti e dei servizi per rafforzare la competitività sul mercato estero. Si tratta di concretizzare la sostenibilità ambientale ed energetica promuovendo le fonti rinnovabili e il contenimento dell'inquinamneto nei settori produttivi.

Questo provvedimento rappresenta l'applicazione concreta del principio di autonomia e specialità della nostra Regione e si configura come un'apertura di credito al sistema delle imprese; vogliamo - ha detto ancora Agnola - consegnare a esso la missione di stimolare una nuova stagione di iniziativa imprenditoriale. Con lo sconto IRAP previsto per le imprese impegnate nell'innovazione e nella ricerca si dà un forte segnale verso l'ammodernamento del sistema. Si tratta inoltre di rovesciare definitivamente un contesto di prossimità ai confini internazionali che ci vede soffrire condizioni di svantaggio e di competizione aggressiva e di trasformare la vicinanza di mercati extranazionali in opportunità di crescita e allargamento delle potenzialità del nostro export. La norma in approvazione ha in sé tutti gli elementi che concorrono a ricreare un ambiente accogliente per le nostte imprese e per quelle che decideranno di insediarsi qui. Volontà del legislatore è di semplificare e rendere accessibili tutti i processi rivolti alla platea degli imprenditori, grandi e piccolissimi.

Agnola ha anche riassunto gli strumenti innovativi del provvedimento.

Nel Titolo II si indicano le misure di attrazione per gli investimenti in linea con il Piano di sviluppo del settore industriale. Fra queste, in particolare, l'Agenzia Investimenti FVG, il Programma di marketing territoriale, le misure per la promozione di nuovi insediamenti industriali e la convenzione con Friulia e Finest. Da sottolineare l'innovativa promozione della trasformazione delle aree industriali consortili e distrettuali in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) in grado di ridurre l'impatto ambientale e di proporre infrastrutture e servizi sostenibili che qualifichino in maniera innovativa le aree industriali.

Il Titolo III si occupa in particolare dello sviluppo del sistema produttivo con il richiamo alla normativa europea e agli obiettivi previsti dalla Programmazione 2014-2020. In questa parte del ddl si introducono strumenti operativi per le imprese, quali il catalogo degli incentivi volto a fornire un vademecum coordinato e soprattutto di semplice accesso e conoscibilità. Fra gli altri interventi a favore delle imprese si sottolineano la riduzione dell'IRAP per le aziende impegnate in ricerca e sviluppo, il sostegno alle start-up innovative e ai servizi di coworking.

Nel Titolo IV sono previste misure di semplificazione e aggiornamento delle regole sui vincoli introducendo disposizioni volte ad attenuare gli oneri posti a carico dei beneficiari di contributi pubblici, favorire la continuità aziendale e salvaguardare l'occupazione.

Il Titolo V introduce, fra le altre misure, la riforma delle Agenzie di sviluppo dei Distretti industriali e le azioni di sostegno alle filiere produttive per promuovere la crescita dimensionale delle aziende. Al Capo II del Titolo V è infine affidato il riordino dei consorzi industriali della Regione con l'obiettivo non solo di migliorare i servizi offerti alle imprese, ma anche di aprire nuovi scenari all'attrattività del sistema industriale e offrire nuovi elementi di competitività nazionale e internazionale. L'autonomia riconosciuta al sistema dei consorzi nel determinare i modelli aggregativi previsti dall'art. 53, rappresenta un riconoscimento delle qualità programmatorie dei soci pubblici e privati che si confida possano affermarsi con criteri di lungimiranza, piuttosto che indugiare in localismi ormai superati.

(immagini tv)

(segue) MPB