CR: ddl Rilancimpresa, relatore maggioranza Agnola (2)
(ACON) Trieste 3 feb - MPB - Economia e lavoro i due nodi
cruciali che il ddl n.77 affronta e con il quale
l'amministrazione regionale, per il secondo relatore di
maggioranza Enio Agnola (Pd), dà seguito a un percorso
riformatore e a un riordino legislativo che inserisce nuove
opportunità, in particolare per il settore manifatturiero che
costituisce la vocazione produttiva della nostra regione.
Guardando ai dati del rapporto di Bankitalia sul Friuli Venezia
Giulia e dell'IRES FVG, Agnola ha sottolineato la necessità di
avviare un processo per il riposizionamento e la specializzazione
delle nostre imprese e dei distretti, e per fare ciò - ha detto -
occorre puntare su elevati contenuti tecnologici, qualità e
riconoscibilità dei prodotti e dei servizi per rafforzare la
competitività sul mercato estero. Si tratta di concretizzare la
sostenibilità ambientale ed energetica promuovendo le fonti
rinnovabili e il contenimento dell'inquinamneto nei settori
produttivi.
Questo provvedimento rappresenta l'applicazione concreta del
principio di autonomia e specialità della nostra Regione e si
configura come un'apertura di credito al sistema delle imprese;
vogliamo - ha detto ancora Agnola - consegnare a esso la missione
di stimolare una nuova stagione di iniziativa imprenditoriale.
Con lo sconto IRAP previsto per le imprese impegnate
nell'innovazione e nella ricerca si dà un forte segnale verso
l'ammodernamento del sistema. Si tratta inoltre di rovesciare
definitivamente un contesto di prossimità ai confini
internazionali che ci vede soffrire condizioni di svantaggio e di
competizione aggressiva e di trasformare la vicinanza di mercati
extranazionali in opportunità di crescita e allargamento delle
potenzialità del nostro export. La norma in approvazione ha in sé
tutti gli elementi che concorrono a ricreare un ambiente
accogliente per le nostte imprese e per quelle che decideranno di
insediarsi qui. Volontà del legislatore è di semplificare e
rendere accessibili tutti i processi rivolti alla platea degli
imprenditori, grandi e piccolissimi.
Agnola ha anche riassunto gli strumenti innovativi del
provvedimento.
Nel Titolo II si indicano le misure di attrazione per gli
investimenti in linea con il Piano di sviluppo del settore
industriale. Fra queste, in particolare, l'Agenzia Investimenti
FVG, il Programma di marketing territoriale, le misure per la
promozione di nuovi insediamenti industriali e la convenzione con
Friulia e Finest. Da sottolineare l'innovativa promozione della
trasformazione delle aree industriali consortili e distrettuali
in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) in grado di
ridurre l'impatto ambientale e di proporre infrastrutture e
servizi sostenibili che qualifichino in maniera innovativa le
aree industriali.
Il Titolo III si occupa in particolare dello sviluppo del sistema
produttivo con il richiamo alla normativa europea e agli
obiettivi previsti dalla Programmazione 2014-2020. In questa
parte del ddl si introducono strumenti operativi per le imprese,
quali il catalogo degli incentivi volto a fornire un vademecum
coordinato e soprattutto di semplice accesso e conoscibilità. Fra
gli altri interventi a favore delle imprese si sottolineano la
riduzione dell'IRAP per le aziende impegnate in ricerca e
sviluppo, il sostegno alle start-up innovative e ai servizi di
coworking.
Nel Titolo IV sono previste misure di semplificazione e
aggiornamento delle regole sui vincoli introducendo disposizioni
volte ad attenuare gli oneri posti a carico dei beneficiari di
contributi pubblici, favorire la continuità aziendale e
salvaguardare l'occupazione.
Il Titolo V introduce, fra le altre misure, la riforma delle
Agenzie di sviluppo dei Distretti industriali e le azioni di
sostegno alle filiere produttive per promuovere la crescita
dimensionale delle aziende. Al Capo II del Titolo V è infine
affidato il riordino dei consorzi industriali della Regione con
l'obiettivo non solo di migliorare i servizi offerti alle
imprese, ma anche di aprire nuovi scenari all'attrattività del
sistema industriale e offrire nuovi elementi di competitività
nazionale e internazionale. L'autonomia riconosciuta al sistema
dei consorzi nel determinare i modelli aggregativi previsti
dall'art. 53, rappresenta un riconoscimento delle qualità
programmatorie dei soci pubblici e privati che si confida possano
affermarsi con criteri di lungimiranza, piuttosto che indugiare
in localismi ormai superati.
(immagini tv)
(segue)
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