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Citt: Gregoris, delocalizzazione, non convincono gli allarmismi

03.02.2015
17:07
(ACON) Trieste, 3 feb - COM/MPB - Nella discussione sul disegno di legge RilancimpreseFVG, la riforma delle politiche industriali della regione, è intervenuto Gino Gregoris, consigliere del gruppo dei Cittadini che sul provvedimento, assieme al resto della maggioranza, ha lavorato nelle settimane scorse in Commissione.

"Ci troviamo - ha spiegato il rappresentante dei Civici - in una situazione economica di grande difficoltà che ha colpito duramente le famiglie, ma anche le imprese del Friuli Venezia Giulia. L'intenzione di questa nuova legge è di offrire un contributo concreto a fronte di una crisi generale e ampia, quella, per usare una metafora, di riportare in linea di galleggiamento la "barca". E per farlo non abbiamo scelto la strada dell'improvvisazione né, tantomeno, si è perso tempo prezioso come qualcuno ci ha accusato. Seppur legittime, trovo ingenerose le critiche sollevate da una parte dell'opposizione perché la norma che ci apprestiamo ad approvare è nata sulla base di tanti utili confronti con chi rappresenta il tessuto economico della nostra regione e ne conosce bene necessità e aspettative.

"Nell'affrontare la crisi anche in questo settore - ha sottolineato Gregoris - non ci sono stati ritardi: ci siamo insediati meno di due anni fa e da allora abbiamo sempre prestato molta attenzione alle esigenze delle imprese come del resto testimonia la scelta di dedicare quasi tutto l'extra-gettito a questo settore. Oggi, dunque, siamo pronti a ribadire il nostro impegno e, soprattutto, a dare nuove, concrete risposte con una legge seria e ben strutturata. E che noi sia stato semplice lo si intuisce dal fatto che ad aspettarci non abbiamo trovato nessuna norma simile approvata da chi ci ha preceduto pur avendo avuto a disposizione molto più tempo di noi.

"Mi convincono poco - ha aggiunto Gregoris - anche gli allarmismi sulla presunta fuga delle nostre imprese oltre confine verso chissà quali paradisi fiscali. La delocalizzazione indubbiamente c'è stata, ma ho l'impressione che ognuno racconti questa storia come meglio gli conviene. Sinceramente non capisco perché se in Italia, o in Friuli Venezia Giulia senza andare troppo lontano, la Regione cerca di dare una mano a un'azienda in difficoltà lo fa correndo il rischio di finire nei "vietatissimi" aiuti di Stato, in Austria piuttosto che in Slovenia pare si possa elargire denaro pubblico a fondo perduto per le imprese di casa nostra disposte a trasferirsi da loro. In realtà il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia è ancora qui da noi e si aspetta che la Regione, in questa fase particolarmente difficile, faccia la sua parte. Quella parte - ha concluso Gregoris - che la nuova legge garantirà a una classe imprenditoriale chiamata non più solo a sopravvivere ma anche a rispondere al buio di una crisi che sembra non dover finire mai".