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Citt: Paviotti, grandi prospettive da legge RilancimpresaFVG

04.02.2015
14:45
(ACON) Trieste, 4 feb - COM/AB - "Il Friuli Venezia Giulia - ha affermato in Aula Pietro Paviotti, capogruppo dei Cittadini - è una regione con una storia importante nel 'saper fare'; le nostre imprese e i nostri lavoratori sono stati (e sono ancora) capaci di ideare, progettare e realizzare prodotti di altissima qualità. Abbiamo costruito e venduto mobili e sedie di qualità e con design innovativi; realizziamo e vendiamo elettrodomestici; siamo partiti da coltellinai e abbiamo realizzato industrie all'avanguardia nella meccanica e nella meccatronica; costruiamo barche (piccole, grandi e grandissime) tra le più belle al mondo; esportiamo ovunque grandi imprenditori nel campo delle costruzioni, bravissimi muratori e carpentieri. Aggiungiamo che siamo situati in un posto strategico: al centro dell'Europa, ma anche in un possibile crocevia tra l'Est e l'Ovest del mondo. In questo senso disponiamo di un porto, quello di Trieste, con caratteristiche naturali uniche, al quale si affiancano quello di Monfalcone e Porto Nogaro; abbiamo collegamenti stradali e ferroviari strategici, pur nella necessità di essere ammodernati, cosa della quale discutiamo da anni. Tutto ciò significa una grande potenzialità nel campo dei trasporti e della logistica, con tutti i benefici che lo sviluppo di questa attività può portare".

"Che cosa ci aspettiamo da un rilancio delle imprese regionali? Il primo obiettivo, per il Gruppo che rappresento, è una auspicata crescita dell'occupazione. Se il tessuto imprenditoriale regionale sarà in grado di modernizzarsi, di attrezzarsi e affrontare meglio le sfide del futuro, se avrà accesso al credito e sostegno all'innovazione, il risultato potrà rappresentare la fine di una pesantissima emorragia in campo occupazionale che abbiamo patito in questi anni. Dopo di che, se la nostra regione saprà essere davvero attrattiva per nuovi investimenti potrebbe essere possibile l'auspicata ripresa di assunzioni di giovani diplomati e laureati o di persone in cerca di occupazione".

"Per la prima volta - ha proseguito Paviotti - la Regione ha deciso di assumersi l'onere di coordinare e gestire le politiche atte ad attrarre gli investimenti. Lo fa istituendo l'Agenzia per gli investimenti. È una scelta chiara e coraggiosa che permetterà di affrontare un tema strategico come questo senza equivoci e con chiari indirizzi di carattere politico. Ci aspettiamo molto da questa istituenda Agenzia perché è proprio dalla capacità di fare bene marketing territoriale che il nostro tessuto imprenditoriale può uscire rafforzato".

"Si chiude la fase dei contributi a pioggia e si apre una nuova modalità di approccio al sistema dei finanziamenti. Si parte dalla selezione dei progetti e si concentrano le risorse su quelli che hanno maggiore possibilità di successo e maggiore ricaduta economica e (auspicabilmente) occupazionale. Si prevede un 'catalogo degli incentivi' per rendere trasparente e accessibile l'insieme delle opportunità offerte. Si interviene sulla fiscalità, prevedendo una riduzione del carico IRAP, ma subordinata agli investimenti di personale dedicato a ricerca e sviluppo. Si incentivano nuove forme di aggregazione delle imprese con modelli più moderni e più efficienti. In questo senso mi piace ricordare come proprio il Gruppo consiliare che rappresento si sia fortemente attivato nella seconda metà del 2014 in un lavoro di accompagnamento al Piano di sviluppo industriale, individuando la necessità di integrare la forma aggregativa del Distretto, con forme più moderne quali le filiere produttive o i cluster. Siamo naturalmente soddisfatti che il disegno di legge riprenda e ricomprenda queste riflessioni, sostenendo in particolare i contratti di rete".

"Un tema di grande dibattito - ha concluso Paviotti - è quello relativo alla governance dei Consorzi industriali. Non ci appassiona l'aspetto locale o territoriale, ci interessa invece capire quale sarà il futuro di Enti che hanno dato il loro contributo nei decenni precedenti e che oggi, senza disperdere le conoscenze acquisite, devono ripensare la loro missione. Noi riteniamo che le attuali organizzazioni territoriali non siano più rispondenti alle esigenze e che una forte azione di concentrazione debba essere fatta. Il documento propone diverse soluzioni e auspichiamo che si approdi a un Ente in grado di essere protagonista nell'opera di rilancio del manifatturiero, di uno sviluppo intelligente dei trasporti e della logistica della nostra regione".