Citt: Paviotti, grandi prospettive da legge RilancimpresaFVG
(ACON) Trieste, 4 feb - COM/AB - "Il Friuli Venezia Giulia - ha
affermato in Aula Pietro Paviotti, capogruppo dei Cittadini - è
una regione con una storia importante nel 'saper fare'; le nostre
imprese e i nostri lavoratori sono stati (e sono ancora) capaci
di ideare, progettare e realizzare prodotti di altissima qualità.
Abbiamo costruito e venduto mobili e sedie di qualità e con
design innovativi; realizziamo e vendiamo elettrodomestici; siamo
partiti da coltellinai e abbiamo realizzato industrie
all'avanguardia nella meccanica e nella meccatronica; costruiamo
barche (piccole, grandi e grandissime) tra le più belle al mondo;
esportiamo ovunque grandi imprenditori nel campo delle
costruzioni, bravissimi muratori e carpentieri. Aggiungiamo che
siamo situati in un posto strategico: al centro dell'Europa, ma
anche in un possibile crocevia tra l'Est e l'Ovest del mondo. In
questo senso disponiamo di un porto, quello di Trieste, con
caratteristiche naturali uniche, al quale si affiancano quello di
Monfalcone e Porto Nogaro; abbiamo collegamenti stradali e
ferroviari strategici, pur nella necessità di essere ammodernati,
cosa della quale discutiamo da anni. Tutto ciò significa una
grande potenzialità nel campo dei trasporti e della logistica,
con tutti i benefici che lo sviluppo di questa attività può
portare".
"Che cosa ci aspettiamo da un rilancio delle imprese regionali?
Il primo obiettivo, per il Gruppo che rappresento, è una
auspicata crescita dell'occupazione. Se il tessuto
imprenditoriale regionale sarà in grado di modernizzarsi, di
attrezzarsi e affrontare meglio le sfide del futuro, se avrà
accesso al credito e sostegno all'innovazione, il risultato potrà
rappresentare la fine di una pesantissima emorragia in campo
occupazionale che abbiamo patito in questi anni. Dopo di che, se
la nostra regione saprà essere davvero attrattiva per nuovi
investimenti potrebbe essere possibile l'auspicata ripresa di
assunzioni di giovani diplomati e laureati o di persone in cerca
di occupazione".
"Per la prima volta - ha proseguito Paviotti - la Regione ha
deciso di assumersi l'onere di coordinare e gestire le politiche
atte ad attrarre gli investimenti. Lo fa istituendo l'Agenzia per
gli investimenti. È una scelta chiara e coraggiosa che permetterà
di affrontare un tema strategico come questo senza equivoci e con
chiari indirizzi di carattere politico. Ci aspettiamo molto da
questa istituenda Agenzia perché è proprio dalla capacità di fare
bene marketing territoriale che il nostro tessuto imprenditoriale
può uscire rafforzato".
"Si chiude la fase dei contributi a pioggia e si apre una nuova
modalità di approccio al sistema dei finanziamenti. Si parte
dalla selezione dei progetti e si concentrano le risorse su
quelli che hanno maggiore possibilità di successo e maggiore
ricaduta economica e (auspicabilmente) occupazionale. Si prevede
un 'catalogo degli incentivi' per rendere trasparente e
accessibile l'insieme delle opportunità offerte. Si interviene
sulla fiscalità, prevedendo una riduzione del carico IRAP, ma
subordinata agli investimenti di personale dedicato a ricerca e
sviluppo. Si incentivano nuove forme di aggregazione delle
imprese con modelli più moderni e più efficienti. In questo senso
mi piace ricordare come proprio il Gruppo consiliare che
rappresento si sia fortemente attivato nella seconda metà del
2014 in un lavoro di accompagnamento al Piano di sviluppo
industriale, individuando la necessità di integrare la forma
aggregativa del Distretto, con forme più moderne quali le filiere
produttive o i cluster. Siamo naturalmente soddisfatti che il
disegno di legge riprenda e ricomprenda queste riflessioni,
sostenendo in particolare i contratti di rete".
"Un tema di grande dibattito - ha concluso Paviotti - è quello
relativo alla governance dei Consorzi industriali. Non ci
appassiona l'aspetto locale o territoriale, ci interessa invece
capire quale sarà il futuro di Enti che hanno dato il loro
contributo nei decenni precedenti e che oggi, senza disperdere le
conoscenze acquisite, devono ripensare la loro missione. Noi
riteniamo che le attuali organizzazioni territoriali non siano
più rispondenti alle esigenze e che una forte azione di
concentrazione debba essere fatta. Il documento propone diverse
soluzioni e auspichiamo che si approdi a un Ente in grado di
essere protagonista nell'opera di rilancio del manifatturiero, di
uno sviluppo intelligente dei trasporti e della logistica della
nostra regione".