SEL: Lauri, impegno per investimenti in fonti energia rinnovabile
(ACON) Trieste, 6 feb - COM/AB - Nel corso dell'esame della
legge RilancimpresaFVG, è stato approvato in Consiglio regionale
un ordine del giorno collegato al provvedimento, presentato dal
capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Giulio Lauri, con cui si
impegna la Giunta a valutare, nel processo di formazione del
nuovo Piano energetico regionale, l'opportunità e la fattibilità
di ulteriori interventi specifici finalizzati a sostenere gli
investimenti in ricerca tecnologica e crescita industriale nella
filiera produttiva legata alle fonti di energia rinnovabile.
"L'investimento in produzioni legate allo sviluppo della green
economy da parte delle imprese non è soddisfacente, e ciò è
dimostrato anche - commenta Lauri - dal numero molto più
contenuto, rispetto alle aree limitrofe, delle domande di
brevetto sui prodotti legati allo sviluppo sostenibile presentate
da richiedenti localizzati in Friuli Venezia Giulia, e questo
nonostante la nostra regione vanti in termini relativi una
capacità innovativa più elevata delle aree vicine".
"Tra gli obiettivi del Piano energetico regionale sono già
compresi interventi relativi allo sviluppo delle smart grid, con
l'obiettivo di favorire il collegamento con le Università e i
Centri di ricerca per lo sviluppo della ricerca scientifica e
quello di promuovere la predisposizione e la realizzazione di
programmi di ricerca e progetti di impianti innovativi, con
particolare attenzione alle fonti rinnovabili".
"In Friuli Venezia Giulia è presente prevalentemente una
concentrazione di imprese operanti nella parte bassa della
filiera, ossia installatori di impianti elettrici e idraulici.
Con la richiesta di questo ulteriore impegno - conclude Lauri -
si vuole ribadire la volontà di sostenere la nascita e lo
sviluppo di nuove imprese che investano in ricerca tecnologica,
in modo da operare negli ambiti più a monte nella filiera
produttiva delle fonti di energia rinnovabile sia per valorizzare
e stabilizzare l'intera filiera regionale, sia per sfruttare -
come avviene già in molte regioni italiane ed europee - il
potenziale occupazionale dei settori green".