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SEL: Lauri, impegno per investimenti in fonti energia rinnovabile

06.02.2015
11:06
(ACON) Trieste, 6 feb - COM/AB - Nel corso dell'esame della legge RilancimpresaFVG, è stato approvato in Consiglio regionale un ordine del giorno collegato al provvedimento, presentato dal capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Giulio Lauri, con cui si impegna la Giunta a valutare, nel processo di formazione del nuovo Piano energetico regionale, l'opportunità e la fattibilità di ulteriori interventi specifici finalizzati a sostenere gli investimenti in ricerca tecnologica e crescita industriale nella filiera produttiva legata alle fonti di energia rinnovabile.

"L'investimento in produzioni legate allo sviluppo della green economy da parte delle imprese non è soddisfacente, e ciò è dimostrato anche - commenta Lauri - dal numero molto più contenuto, rispetto alle aree limitrofe, delle domande di brevetto sui prodotti legati allo sviluppo sostenibile presentate da richiedenti localizzati in Friuli Venezia Giulia, e questo nonostante la nostra regione vanti in termini relativi una capacità innovativa più elevata delle aree vicine".

"Tra gli obiettivi del Piano energetico regionale sono già compresi interventi relativi allo sviluppo delle smart grid, con l'obiettivo di favorire il collegamento con le Università e i Centri di ricerca per lo sviluppo della ricerca scientifica e quello di promuovere la predisposizione e la realizzazione di programmi di ricerca e progetti di impianti innovativi, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili".

"In Friuli Venezia Giulia è presente prevalentemente una concentrazione di imprese operanti nella parte bassa della filiera, ossia installatori di impianti elettrici e idraulici. Con la richiesta di questo ulteriore impegno - conclude Lauri - si vuole ribadire la volontà di sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese che investano in ricerca tecnologica, in modo da operare negli ambiti più a monte nella filiera produttiva delle fonti di energia rinnovabile sia per valorizzare e stabilizzare l'intera filiera regionale, sia per sfruttare - come avviene già in molte regioni italiane ed europee - il potenziale occupazionale dei settori green".