Udine: presidente Iacop a cerimonia per "Giorno del Ricordo"
(ACON) Udine, 10 feb - MPB - Cerimonia a Udine, all'Auditorium
Zanon gremito di studenti, per celebrare il "Giorno del Ricordo",
assieme ad alcuni protagonisti - ultimi testimoni - e famigliari
di vittime dell'esodo degli italiani dall'Istria, da Fiume e
dalla Dalmazia, e degli eventi tragici che lo hanno preceduto, ai
quali sono state consegnate le onorificenze delle Medaglia d'oro
del Capo dello Stato dalle mani dei sindaci dei comuni del Friuli
nei quali oggi risiedono, compreso il capoluogo che in quegli
anni vide transitare per la città 100.000 dei 350.000 profughi
che lasciarono le loro case, e nel quale sono rimasti oltre
18.000.
Alla manifestazione, organizzata dalla Prefettura di Udine con
l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, hanno partecipato le
scuole Ceconi, Marinoni, Stringher, Marinelli, Percoto,
Malignani, Sello, Zanon, Coperinco, Stellini e Volta. Il saluto
delle Istituzioni è stato portato dal sindaco della città Furio
Honsell, dal presidente della Provincia di Udine Pietro
Fontanini, dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e
del prefetto Provvidenza Delfina Raimondo.
Interventi accomunati dalla sottolineatura di quanto sia ancora
necessario riscattare un silenzio durato troppo a lungo e
approfondire la ricerca e la documentazione storica, mentre il
dramma dei profughi continua a essere attuale anche se dentro
altre tragedie, comunque conseguenza di intolleranza e
totalitarismi. Settant'anni dopo i milioni di profughi alle porte
dell'Europa impongono una riflessione a tutto campo per conoscere
e comprendere.
L'istituzione del Giorno del Ricordo, nel 2004, è stato il punto
di arrivo della sofferta consapevolezza civile di dover far luce
su aspetti anche controversi della storia italiana e ha
corrisposto all'esigenza di un riconoscimento umano e
istituzionale per troppo tempo mancato: per il presidente del
Consiglio Iacop il coinvolgimento delle scuole diventa un momento
di conoscenza e formativo di grande valenza, come importante è la
presenza, qui, della Regione, anche perchè dalle vicissitudini
del confine orientale essa trae i fondamenti della sua specialità.
Eventi tragici che devono potersi comporre nell'identità
collettiva dell'Europa, che è spazio di convivenza e
cooperazione, di solidarietà, di opportunità, di rispetto delle
identità singole. Vicende storiche e drammi individuali restano
di monito per le nostre azioni, il ricordo storico di
quell'enorme migrazione sia impegno per il futuro, a convertire
la memoria di una immensa tragedia nella riflessione di quanto le
cose siano cambiate e di come la comune appartenenza europea sia
arricchimento delle diversità.