LN: Zilli, il Friuli scoppia di immigrati, ingestibili i nuovi arrivi
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/AB - "Il Friuli scoppia di
immigrati. Tarvisio è la versione montana di Lampedusa. La gente
è esasperata. I sindaci, resi impotenti, non sanno più dove
sbattere la testa. E la presidente Serracchiani come pensa di
gestire la situazione? Annuncia l'arrivo di centinaia di nuovi
profughi e, assieme alla Prefettura, elabora fantasiose strategie
per distribuire i nuovi arrivi in modo omogeneo sul territorio.
Se fosse una barzelletta, non farebbe ridere. Drammaticamente, la
realtà supera anche la più fervida immaginazione".
Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, presenta
così l'ennesima interrogazione sull'argomento. Ricorda che
"ormai, accogliere clandestini mascherati da profughi è una
prassi consolidata. Questi arrivano, godono di un'immunità
inspiegabile, e ci tengono in ostaggio, per poi farci perdere le
loro tracce".
Ancora Zilli: "Al cospetto di questo quadro, trovo inconcepibile
che la presidente della Regione catechizzi i sindaci sulle
modalità di accoglienza di altri profughi. L'obiettivo sarebbe
chiudere i confini (in entrata) per questi soggetti. Non
perseverare in una scellerata colonizzazione al contrario. Non ha
senso rassicurare sul Cara a Tarvisio e continuare ad agevolare
ingressi indesiderati".
Secondo la leghista "Serracchiani paga l'impossibilità di opporsi
ai diktat del suo segretario di partito, Renzi. La nostra
presidente, tanto autorevole in Friuli Venezia Giulia, tradisce
insospettabili fragilità quando deve trattare con il Governo
centrale. Ma la realtà non è fatta di ministeri e carriere. È
fatta di problemi, difficoltà e paure. Che fermentano e
lievitano, con l'arrivo incontrollato di profughi e migranti. È
opinione diffusa che Serracchiani pesi molto nel Partito
democratico. Ha la possibilità di dimostrarlo con i fatti: metta
fine all'invasione e affermi che questa regione non può
accollarsi l'onere di ospitare ancora stranieri. O non può
prendere una posizione scomoda per i palati fini della sinistra,
toccando un nervo, quello dell'immigrazione, perennemente
scoperto?"