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LN: Zilli, il Friuli scoppia di immigrati, ingestibili i nuovi arrivi

11.02.2015
12:26
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/AB - "Il Friuli scoppia di immigrati. Tarvisio è la versione montana di Lampedusa. La gente è esasperata. I sindaci, resi impotenti, non sanno più dove sbattere la testa. E la presidente Serracchiani come pensa di gestire la situazione? Annuncia l'arrivo di centinaia di nuovi profughi e, assieme alla Prefettura, elabora fantasiose strategie per distribuire i nuovi arrivi in modo omogeneo sul territorio. Se fosse una barzelletta, non farebbe ridere. Drammaticamente, la realtà supera anche la più fervida immaginazione".

Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, presenta così l'ennesima interrogazione sull'argomento. Ricorda che "ormai, accogliere clandestini mascherati da profughi è una prassi consolidata. Questi arrivano, godono di un'immunità inspiegabile, e ci tengono in ostaggio, per poi farci perdere le loro tracce".

Ancora Zilli: "Al cospetto di questo quadro, trovo inconcepibile che la presidente della Regione catechizzi i sindaci sulle modalità di accoglienza di altri profughi. L'obiettivo sarebbe chiudere i confini (in entrata) per questi soggetti. Non perseverare in una scellerata colonizzazione al contrario. Non ha senso rassicurare sul Cara a Tarvisio e continuare ad agevolare ingressi indesiderati".

Secondo la leghista "Serracchiani paga l'impossibilità di opporsi ai diktat del suo segretario di partito, Renzi. La nostra presidente, tanto autorevole in Friuli Venezia Giulia, tradisce insospettabili fragilità quando deve trattare con il Governo centrale. Ma la realtà non è fatta di ministeri e carriere. È fatta di problemi, difficoltà e paure. Che fermentano e lievitano, con l'arrivo incontrollato di profughi e migranti. È opinione diffusa che Serracchiani pesi molto nel Partito democratico. Ha la possibilità di dimostrarlo con i fatti: metta fine all'invasione e affermi che questa regione non può accollarsi l'onere di ospitare ancora stranieri. O non può prendere una posizione scomoda per i palati fini della sinistra, toccando un nervo, quello dell'immigrazione, perennemente scoperto?"