Citt: Paviotti, riforma degli Enti locali, stop alle polemiche
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/RCM - Il capogruppo dei Cittadini
in Consiglio regionale , Pietro Paviotti, interviene sulla
riforma del sistema della Autonomie locali: "La Legge di riordino
del sistema Regione-Autonomie locali è stata approvata dopo un
lungo lavoro di ascolto e di condivisione dal quale emergono
alcune certezze: i sindaci sono perfettamente consapevoli di
dover arrivare a una gestione dei loro territori in forma
associata.
"La necessità di programmare meglio le politiche di sviluppo
economico, sociale, urbanistico e culturale, rendono ineludibile
un percorso di aggregazione. La necessità di offrire servizi
migliori ai cittadini (asili nido, case di riposo, scuole,
servizi sportivi e culturali) rafforza l'urgenza di trovare masse
critiche adeguate.
"Inoltre il punto di partenza, largamente condiviso e in primis
dall'ANCI, per la perimetrazione delle nuove Unioni è e resta
quello già individuato per la gestione associata dei servizi
sociali. Sono perimetri abbastanza ampi per fare una buona
programmazione, ma non tanto estesi da allontanare i cittadini
dai centri di decisione. Il Consiglio regionale ha chiesto e
ottenuto, con un ordine del giorno accettato dalla Giunta, che
quei perimetri fossero la regola da seguire. Che a questa regola
ci possano essere delle eccezioni è la legge stessa a prevederlo
ma sono, appunto, eccezioni.
"Stupisce leggere tante polemiche e tante idee diverse, quasi che
un anno di un importante e serio lavoro preparatorio fatto
dall'assessore Panontin e da molti consiglieri regionali (che
hanno incontrato, discusso, spiegato, raccolto idee, migliorando
la proposta) sia stato un lavoro inutile. Non è così.
"Quella che abbiamo approvato è un'ottima legge, che ha ottenuto
un giudizio favorevole di importanti costituzionalisti, il parere
positivo dell'ANCI, un largo consenso tra gli amministratori
locali e il voto ampiamente favorevole del Consiglio regionale.
"Sbaglia chi sceglie di fare battaglia politica (o meglio,
partitica) su questo tema. La partita politica, quella seria e
utile alla comunità, si è svolta nel 2014 ed è sfociata in un
voto favorevole. Atteniamoci a quel risultato perché è l'unico
che conta e perché è un buon risultato, utile alla nostra regione
e ai nostri cittadini.
"Ed è in errore anche chi pensa oggi solo alla dimensione delle
nuove Unioni, immaginando che chi sarà più grande avrà maggiore
potere. Questa riforma non serve a determinare rapporti di forza
o una sorta di classifica tra territori grandi e piccoli. Si
tratta di una visione provinciale e di retroguardia. Questa
riforma punta a migliorare le capacità degli Enti locali di fare
programmazione e di dare servizi, e la dimensione delle Unioni
comunali nasce invece da caratteristiche di omogeneità storiche,
culturali e geografiche".