FI: Ziberna, Insiel riassuma i dipendenti licenziati il 2 febbraio
(ACON) Trieste, 20 feb - COM/RCM - Spiega Rodolfo Ziberna,
vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: "Insiel
Mercato è stata costituita nel 2009 in base al decreto Bersani,
in cui venivano previsti alcuni obblighi alle società a capitale
interamente pubblico o misto, in particolare "potevano operare
solo con gli enti costituenti, partecipanti o affidanti e non
potevano svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici
o privati e non partecipare ad altre società o enti". Insiel è
rimasta proprietaria di Insiel Mercato per tutto il 2009, ceduta
a ITAL TBS Telematic and Biomedical Services nel 2010 assieme ai
contratti in essere con enti al di fuori del Friuli Venezia
Giulia."
Una cosa che Insiel e la Giunta regionale non vogliono dire -
aggiunge Ziberna - è che al momento della scissione non esisteva
uno specifico ramo dedicato a enti esterni alla regione in quanto
i dipendenti di Insiel si dedicavano sia ad attività legate a
enti del FVG sia a enti esterni, realizzando così economie di
scala. Tanto è vero che sono stati individuati 133 dipendenti,
nella quasi totalità non consenzienti, tanto da suscitare una
impugnazione del licenziamento.
Si sottace anche quanto emerso in sede giudiziaria - rincara il
consigliere forzista - e precisamente il 13 novembre 2014, quando
è stata emessa dal tribunale di Trieste la sentenza n. 1092/2013
in cui si precisa che Insiel SpA, che nonostante lo scorporo
aveva ancora 85 esuberi da gestire, ha utilizzato lo strumento
dell'articolo 2112 del codice civile per eludere le norme
previste per i licenziamenti collettivi.
Ed è in questo contesto - prosegue Ziberna - che va letta la
lettera di Insiel con cui, il 24 novembre 2014, invitava i
dipendenti a riprendere il proprio lavoro in adempimento proprio
a quanto disposto dal Tribunale di Trieste dieci giorni prima. A
questa lettera, i ricorrenti rispondevano chiedendo una
sospensiva della sentenza in quanto era stato comunicato un
ricorso in appello da parte di Insiel e il capo della sentenza in
oggetto non è esecutivo. Il 29 gennaio scorso, nel corso di un
incontro, i ricorrenti consegnano a Insiel una lettera
contestando che, non esistendo un rapporto di lavoro con Insiel
(fino al passaggio in giudicato della sentenza), rilevano
l'assenza sia di un obbligo di presentare servizio sia del potere
disciplinare che Insiel pretende di avere nei loro confronti. La
risposta della società, il 2 febbraio 2015, è di licenziamento
dei ricorrenti.
In realtà l'accaduto - secondo il consigliere di FI - spiega
largamente le ragioni per cui i dipendenti non si siano recati al
lavoro. E ha dello scandaloso come la dirigenza di Insiel e la
Giunta Serracchiani impongano il pugno di ferro anche quando
appare evidente che la ragione stia dalla parte dei dipendenti,
come emerso anche dagli atti giudiziari. Insiel e Giunta
Serracchiani vogliono fare i prepotenti con i dipendenti, ovvero
con l'anello più debole della catena. Ma chi pagherà le spese
giudiziarie ulteriori quando ai dipendenti verrà riconosciuta
nuovamente la fondatezza delle loro posizioni?
Alla luce di tutto ciò, Ziberna ha presentato una interrogazione
alla Giunta regionale chiedendo, tra l'altro, di far adottare da
Insiel un contratto di lavoro destinato alla riassunzione di
tutti i dipendenti e la cui validità prescinda dagli esiti di
possibili ricorsi in secondo grado.