V Comm: audizioni sindaci Cinto Caomaggiore (VE) e Sappada (BL)
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - Vi abbiamo chiamati per avere da
voi nuovi spunti e, se possibile, rinnovare gli impegni già presi
dalla nostra Regione magari anche scrivendo un documento di
riproposizione. Lo ha affermato il presidente della V Commissione
consiliare Vincenzo Martines (Pd), affiancato dal presidente del
Consiglio regionale Franco Iacop, nel corso dell'audizione dei
sindaci e dei vicesindaci del Comune veneziano di Cinto
Caomaggiore e del Comune bellunese di Sappada, da anni impegnati
nella richiesta di passaggio amministrativo dal Veneto al Friuli
Venezia Giulia.
È, infatti, di giugno 2012 la notizia del via libera da parte del
Consiglio regionale del Veneto. L'Assemblea veneta allora aveva
approvato all'unanimità una mozione e una risoluzione che
impegnavano la Giunta regionale a intervenire presso il
Parlamento per far procedere l'iter legislativo. Nei due Comuni
veneti si erano, infatti, svolti altrettanti referendum
consultivi nel corso dei quali i cittadini si erano espressi a
larga maggioranza per il cambio di Regione: 65% a Cinto
Caomaggiore nel 2006, 95% a Sappada nel 2008.
A dicembre 2014, la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha accolto
due ordini del giorno a firma lunga che impegnano la presidente
Serracchiani ad assumere i passi necessari nei confronti del
Parlamento e del Governo. Nel caso di Sappada, si tratta di
sbloccare i due disegni di legge giacenti alla I Commissione del
Senato, uno depositato nel luglio 2013 dalla senatrice friulana
Isabella De Monte, l'altro di iniziativa di 16 senatori, primo
fra tutti Bellot, di ottobre sempre 2013, e che a gennaio 2014
hanno ricevuto l'ok della Commissione bicamerale per le questioni
regionali. Per quanto riguarda Cinto Caomaggiore, si tratta di
procedere con l'approvazione della proposta di legge depositata a
fine aprile 2014 dal deputato friulano Giorgio Zanin di San Vito
al Tagliamento (PN) con la deputata veneta Sara Moretto di
Portogruaro (VE).
Un fatto, che si tratti di un progetto di legge presentato da
parlamentari delle due regioni coinvolte, sottolineato dagli
amministratori ascoltati a Trieste, dopo che anche il presidente
Iacop aveva insistito sulla necessità che a muoversi siano i
parlamentari tanto veneti quanto friulano-giuliani. C'è da dire -
non aveva nascosto, però, Iacop - che oggi la situazione è più
complessa di un paio di anni fa. Restano i legami storici e
culturali, ma ci vuole maggiore sensibilità politica perché il
dibattito non è più solo il passaggio di una o due entità
comunali da una realtà regionale a un'altra. C'è in ballo il
futuro del regionalismo, la specialità o non specialità delle
Regioni, la loro autonomia, non ultimo lo status della Provincia
veneta della montagna. Tutti temi delicati e attuali a livello
governativo.
Intanto da parte di Sappada e Cinto Caomaggiore si è fatto
presente che ciò che manca, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia,
differentemente da quanto accade con la Provincia di Trento, sono
gli automatismi di intervento della cooperazione trans-regionale
nell'affrontare le 4 grosse questioni confinarie: infrastrutture
e dunque trasporti e mobilità; sviluppo del territorio con la
programmazione dello sviluppo economico artigianale e
industriale; salute, ovvero sanità e sociali; tutela del
territorio con le competenze dei Consorzi di bonifica. In questi
anni - hanno detto - Veneto e FVG sono stati obbligati a parlarsi
per necessità, ma non ci sono luoghi di incontro automatici. Il
tema portante non è il confine, ma la riprogrammazione dei
servizi. La riflessione va fatta più ampia. Si può fare tutto, se
la politica lo vuole - hanno concluso -, tutti assieme, senza
differenze di partito.
(immagini tv)