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CR: pdl Dat e donazione organi, relatori Barillari e Marini (4)

03.03.2015
12:18
(ACON) Trieste, 3 mar - MPB - Le relazioni di minoranza presentate dai consiglieri Giovanni Barillari (Misto) e Bruno Marini (FI) sono accomunate nelle valutazioni negative relativamente ai contenuti della proposta di legge riferiti all'accesso al registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario-Dat, mentre ambedue valutano positivamente le norme introdotte sullo stesso provvedimento durante l'esame in III Commissione dal consigliere di Autonomia Responsabile Valter Santarossa per promuovere, sostenere e agevolare l'attività di donazione di organi e tessuti.

Se questo è l'aspetto condiviso, sulle norme per le Dat i due consiglieri esprimono nette riserve di carattere giuridico-legislativo, tecnico-professionale, di merito e morali.

Barillari, in proposito, richiama il giuramento di Ippocrate anche nella versione più moderna approvata nel 2007 proprio per evidenziare i risvolti giuridici, professionali e morali che vengono toccati dalla proposta di legge. Marini, dal canto suo, precisa che la sua è un'opinione personale che non impegna il Gruppo consiliare di Forza Italia, tanto che due consiglieri (Ziberna e Novelli) hanno sottoscritto la proposta di legge in coerenza con la libertà di coscienza in fatto di scelte etiche e morali.

Entrambi obiettano che a oggi non vi è alcuna disciplina normativa sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario e che la materia del "fine vita" rientra nell'esclusiva competenza del legislatore nazionale e che il compito di disciplinare la materia è riservata allo Stato, al quale spetta di stabilire quali siano gli effetti probatori degli atti conservati da pubblici ufficiali, per cui appare evidente che la pdl in esame va ben oltre le competenze legislative della Regione e benchè la materia della tutela della salute sia oggetto di potestà legislativa concorrente, quella che riguarda il tema dell'ordinamento civile invece è di competenza esclusiva dello Stato. Così, il tema trattato richiederebbe una disciplina uniforme su tutto il territorio nazionale; in assenza di tutto ciò l'intervento del legislatore regionale non pare legittimato.

Inoltre Marini sottolinea che esistono larghissimi margini di incertezza nell'interpretazione della volontà presunta in una Dat, mancando l'attualità della richiesta; a suo parere la questione di fondo è se la volontà del paziente possa realmente - o debba - controllare eventi speciali come l'inizio e la fine della vita. Da Barillari, infine, l'auspicio che siano apportati correttivi che consentano soprattutto al personale medico e sanitario di operare nella massima tranquillità all'interno di precisi e definiti limiti di responsabilità.

Ha preso quindi il via la discussione generale.

(immagini tv)

(segue)