CR: pdl Dat e donazione organi, relatori Barillari e Marini (4)
(ACON) Trieste, 3 mar - MPB - Le relazioni di minoranza
presentate dai consiglieri Giovanni Barillari (Misto) e Bruno
Marini (FI) sono accomunate nelle valutazioni negative
relativamente ai contenuti della proposta di legge riferiti
all'accesso al registro regionale delle dichiarazioni anticipate
di trattamento sanitario-Dat, mentre ambedue valutano
positivamente le norme introdotte sullo stesso provvedimento
durante l'esame in III Commissione dal consigliere di Autonomia
Responsabile Valter Santarossa per promuovere, sostenere e
agevolare l'attività di donazione di organi e tessuti.
Se questo è l'aspetto condiviso, sulle norme per le Dat i due
consiglieri esprimono nette riserve di carattere
giuridico-legislativo, tecnico-professionale, di merito e morali.
Barillari, in proposito, richiama il giuramento di Ippocrate
anche nella versione più moderna approvata nel 2007 proprio per
evidenziare i risvolti giuridici, professionali e morali che
vengono toccati dalla proposta di legge.
Marini, dal canto suo, precisa che la sua è un'opinione personale
che non impegna il Gruppo consiliare di Forza Italia, tanto che
due consiglieri (Ziberna e Novelli) hanno sottoscritto la
proposta di legge in coerenza con la libertà di coscienza in
fatto di scelte etiche e morali.
Entrambi obiettano che a oggi non vi è alcuna disciplina
normativa sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario
e che la materia del "fine vita" rientra nell'esclusiva
competenza del legislatore nazionale e che il compito di
disciplinare la materia è riservata allo Stato, al quale spetta
di stabilire quali siano gli effetti probatori degli atti
conservati da pubblici ufficiali, per cui appare evidente che la
pdl in esame va ben oltre le competenze legislative della Regione
e benchè la materia della tutela della salute sia oggetto di
potestà legislativa concorrente, quella che riguarda il tema
dell'ordinamento civile invece è di competenza esclusiva dello
Stato. Così, il tema trattato richiederebbe una disciplina
uniforme su tutto il territorio nazionale; in assenza di tutto
ciò l'intervento del legislatore regionale non pare legittimato.
Inoltre Marini sottolinea che esistono larghissimi margini di
incertezza nell'interpretazione della volontà presunta in una
Dat, mancando l'attualità della richiesta; a suo parere la
questione di fondo è se la volontà del paziente possa realmente -
o debba - controllare eventi speciali come l'inizio e la fine
della vita. Da Barillari, infine, l'auspicio che siano apportati
correttivi che consentano soprattutto al personale medico e
sanitario di operare nella massima tranquillità all'interno di
precisi e definiti limiti di responsabilità.
Ha preso quindi il via la discussione generale.
(immagini tv)
(segue)