News


AR: Santarossa, pdl Dat per comunicare volontà dono organi e tessuti

03.03.2015
13:50
(ACON)Trieste, 3 mar - COM/MPB - "L'impostazione di questa proposta di legge è assolutamente condivisibile, in quanto si pone come obiettivo la codificazione di un diritto già sancito dalla Costituzione italiana, ovvero il diritto di ogni cittadino di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi.

A dirlo è il consigliere di Autonomia responsabile Valter Santarossa intervenuto nel dibattito sulla proposta di legge all'esame dell'Aula.

"Questa impostazione infatti - spiega il consigliere - non entra nel merito delle scelte dei cittadini, ma permette loro di effettuare tale scelta in base ai propri valori etici, religiosi, morali e semplicemente fornisce degli strumenti e dei codici affinché l'espressione di tale scelta sia quanto più chiara e omogenea possibile, in modo da non lasciar dubbio alcuno sulla reale volontà del cittadino.

"Ciò premesso, ho ritenuto che tale proposta di legge fosse un'occasione importante per promuovere la comunicazione delle volontà anche in merito alla donazione post mortem dei propri organi e tessuti.

"L'art 4 della legge n.91/99 ha introdotto il principio del silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. Tale principio tuttavia non è ancora in vigore e pertanto la manifestazione della volontà è regolamentata dall'art. 23 della stessa legge (disposizioni transitorie) che introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A tutti i cittadini viene data la possibilità (non l'obbligo) di esprimere la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi.

"Di fatto, in tutti i casi in cui la volontà della persona non sia stata espressa in modo esplicito e conforme alle predette normative, l'ingrata scelta ricade sui familiari che vengono a trovarsi nella condizione di doversi esprimere su di essa, in un momento di sofferenza tanto profonda, quando è difficile pensare agli altri, a qualcuno che è gravemente ammalato e che, in mancanza di un nuovo organo, avrà un'aspettativa di vita molto scadente, se non addirittura la morte.

"In Friuli Venezia Giulia, a febbraio 2015 (Sistema informativo trapianti-ministero della Salute), avevano provveduto a far registrare presso le Aziende sanitarie le proprie volontà in merito alla donazione di organi e tessuti solo 1921 persone (1474 - il 76.7% - favorevoli e 447 - il 23,3% - contrari), mentre altre 6235 persone favorevoli alla donazione avevano comunicato la propria volontà mediante dichiarazione rilasciata all'AIDO: in totale 8156 dichiarazioni, pari allo 0,68% della popolazione. Secondo il Report 2011 del Centro nazionale trapianti, l'Italia, con 22 donatori per milione di persone, è terza tra i grandi Paesi europei, dopo la Spagna e la Francia e davanti al Regno Unito e alla Germania. La media europea è 16.9 donatori per milione. Il dato italiano è superiore del 25% alla media europea. C'è un costante trend di crescita circa il numero complessivo dei donatori (1.309 nel 2011, +0,6% rispetto all'anno precedente). Nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati (3.135: 67 in più rispetto al 2010). Tutto quello che è stato fatto finora ha pertanto portato a risultati importanti, ma la donazione degli organi è un atto di grande civiltà e rispetto per la vita e rappresenta una speranza e una opportunità di vita per delle persone che altrimenti sarebbero condannate, quindi credo fermamente che tutto quello che è stato fatto finora non è ancora sufficiente, tutti noi dobbiamo impegnarci con ogni mezzo possibile affinché ogni cittadino esprima la propria volontà.

Rendere esplicita la propria volontà in merito alla donazione post mortem dei propri organi consente da un lato di poter ragionare e decidere in maniera serena in merito alla donazione - avendo la certezza che la propria volontà sarà rispettata - e dall'altro di sollevare i propri familiari da una scelta difficile in un momento delicato.

L'intento degli emendamenti approvati in Commissione è di promuovere l'espressione della volontà in merito alla donazione degli organi, prevedendo un obbligo in capo alle Aziende per l'assistenza sanitaria di ricordare al cittadino che si presenta allo sportello per la Dat l'opportunità di effettuare la dichiarazione in merito alla donazione degli organi, nei termini stabili dalla norma nazionale, alla quale si fa diretto ed esplicito riferimento. Con l'occasione abbiamo anche inserito un richiamo che dispone che la carta d'identità può altresì contenere l'indicazione del consenso o del diniego della persona cui si riferisce a donare gli organi in caso di morte. I Comuni trasmettono i dati relativi al consenso o al diniego alla donazione degli organi al Sistema informativo trapianti. Con questa modalità, infatti, il legislatore nazionale ha introdotto un'ulteriore modalità di manifestazione del consenso o del dissenso alla donazione di organi e tessuti.

Le modalità operative individuate sulla base della sperimentazione effettuata già in molti comuni sono le seguenti: l'interessato, che deve aver compiuto la maggiore età, ove desideri esprimere, all'atto del rilascio o rinnovo della carta d'identità, il suddetto consenso o diniego, dovrà formalizzare tale volontà presso il competente ufficio comunale, sottoscrivendo la relativa dichiarazione espressa nel modulo. L'ufficiale d'anagrafe dovrà riportare l'informazione fornita dal cittadino all'interno del quadro dei dati utilizzati nella procedura per l'emissione o rinnovo della carta d'identità. Il dato così acquisito è inviato direttamente in modalità telematica al SIT unitamente ai dati anagrafici del dichiarante e agli estremi del documento d'identità al fine di consentire l'immediata consultazione del dato da parte dei Centri di coordinamento regionale dei trapianti.

Santarossa ha infine annunciato la presentazione di un ordine del giorno per sollecitare i Comuni ad adempiere alla normativa nazionale e, in conclusione, ha sottolineato l'importanza dell'informazione, proprio perchè si va a trattare materie estremamente delicate, oggetto spesso di speculazioni, informazioni errate, leggende metropolitane e condizionamenti più o meno espliciti: "Se vogliamo dare l'opportunità ai cittadini di esprimere la propria volontà su questi temi, dobbiamo garantire - ha concluso Santarossa - che l'espressione della volontà sia libera, ma soprattutto consapevole e informata, e dobbiamo fornire tutti gli strumenti e il supporto affinché possano reperire le informazioni di cui hanno bisogno prima di esprimersi".