AR: Santarossa, pdl Dat per comunicare volontà dono organi e tessuti
(ACON)Trieste, 3 mar - COM/MPB - "L'impostazione di questa
proposta di legge è assolutamente condivisibile, in quanto si
pone come obiettivo la codificazione di un diritto già sancito
dalla Costituzione italiana, ovvero il diritto di ogni cittadino
di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi.
A dirlo è il consigliere di Autonomia responsabile Valter
Santarossa intervenuto nel dibattito sulla proposta di legge
all'esame dell'Aula.
"Questa impostazione infatti - spiega il consigliere - non entra
nel merito delle scelte dei cittadini, ma permette loro di
effettuare tale scelta in base ai propri valori etici, religiosi,
morali e semplicemente fornisce degli strumenti e dei codici
affinché l'espressione di tale scelta sia quanto più chiara e
omogenea possibile, in modo da non lasciar dubbio alcuno sulla
reale volontà del cittadino.
"Ciò premesso, ho ritenuto che tale proposta di legge fosse
un'occasione importante per promuovere la comunicazione delle
volontà anche in merito alla donazione post mortem dei propri
organi e tessuti.
"L'art 4 della legge n.91/99 ha introdotto il principio del
silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne
viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione
dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la
mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla
donazione. Tale principio tuttavia non è ancora in vigore e
pertanto la manifestazione della volontà è regolamentata
dall'art. 23 della stessa legge (disposizioni transitorie) che
introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A
tutti i cittadini viene data la possibilità (non l'obbligo) di
esprimere la propria volontà in merito alla donazione dei propri
organi.
"Di fatto, in tutti i casi in cui la volontà della persona non
sia stata espressa in modo esplicito e conforme alle predette
normative, l'ingrata scelta ricade sui familiari che vengono a
trovarsi nella condizione di doversi esprimere su di essa, in un
momento di sofferenza tanto profonda, quando è difficile pensare
agli altri, a qualcuno che è gravemente ammalato e che, in
mancanza di un nuovo organo, avrà un'aspettativa di vita molto
scadente, se non addirittura la morte.
"In Friuli Venezia Giulia, a febbraio 2015 (Sistema informativo
trapianti-ministero della Salute), avevano provveduto a far
registrare presso le Aziende sanitarie le proprie volontà in
merito alla donazione di organi e tessuti solo 1921 persone (1474
- il 76.7% - favorevoli e 447 - il 23,3% - contrari), mentre
altre 6235 persone favorevoli alla donazione avevano comunicato
la propria volontà mediante dichiarazione rilasciata all'AIDO: in
totale 8156 dichiarazioni, pari allo 0,68% della popolazione.
Secondo il Report 2011 del Centro nazionale trapianti, l'Italia,
con 22 donatori per milione di persone, è terza tra i grandi
Paesi europei, dopo la Spagna e la Francia e davanti al Regno
Unito e alla Germania. La media europea è 16.9 donatori per
milione. Il dato italiano è superiore del 25% alla media europea.
C'è un costante trend di crescita circa il numero complessivo dei
donatori (1.309 nel 2011, +0,6% rispetto all'anno precedente).
Nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati
(3.135: 67 in più rispetto al 2010).
Tutto quello che è stato fatto finora ha pertanto portato a
risultati importanti, ma la donazione degli organi è un atto di
grande civiltà e rispetto per la vita e rappresenta una speranza
e una opportunità di vita per delle persone che altrimenti
sarebbero condannate, quindi credo fermamente che tutto quello
che è stato fatto finora non è ancora sufficiente, tutti noi
dobbiamo impegnarci con ogni mezzo possibile affinché ogni
cittadino esprima la propria volontà.
Rendere esplicita la propria volontà in merito alla donazione
post mortem dei propri organi consente da un lato di poter
ragionare e decidere in maniera serena in merito alla donazione -
avendo la certezza che la propria volontà sarà rispettata - e
dall'altro di sollevare i propri familiari da una scelta
difficile in un momento delicato.
L'intento degli emendamenti approvati in Commissione è di
promuovere l'espressione della volontà in merito alla donazione
degli organi, prevedendo un obbligo in capo alle Aziende per
l'assistenza sanitaria di ricordare al cittadino che si presenta
allo sportello per la Dat l'opportunità di effettuare la
dichiarazione in merito alla donazione degli organi, nei termini
stabili dalla norma nazionale, alla quale si fa diretto ed
esplicito riferimento. Con l'occasione abbiamo anche inserito un
richiamo che dispone che la carta d'identità può altresì
contenere l'indicazione del consenso o del diniego della persona
cui si riferisce a donare gli organi in caso di morte. I Comuni
trasmettono i dati relativi al consenso o al diniego alla
donazione degli organi al Sistema informativo trapianti. Con
questa modalità, infatti, il legislatore nazionale ha introdotto
un'ulteriore modalità di manifestazione del consenso o del
dissenso alla donazione di organi e tessuti.
Le modalità operative individuate sulla base della
sperimentazione effettuata già in molti comuni sono le seguenti:
l'interessato, che deve aver compiuto la maggiore età, ove
desideri esprimere, all'atto del rilascio o rinnovo della carta
d'identità, il suddetto consenso o diniego, dovrà formalizzare
tale volontà presso il competente ufficio comunale,
sottoscrivendo la relativa dichiarazione espressa nel modulo.
L'ufficiale d'anagrafe dovrà riportare l'informazione fornita dal
cittadino all'interno del quadro dei dati utilizzati nella
procedura per l'emissione o rinnovo della carta d'identità. Il
dato così acquisito è inviato direttamente in modalità telematica
al SIT unitamente ai dati anagrafici del dichiarante e agli
estremi del documento d'identità al fine di consentire
l'immediata consultazione del dato da parte dei Centri di
coordinamento regionale dei trapianti.
Santarossa ha infine annunciato la presentazione di un ordine del
giorno per sollecitare i Comuni ad adempiere alla normativa
nazionale e, in conclusione, ha sottolineato l'importanza
dell'informazione, proprio perchè si va a trattare materie
estremamente delicate, oggetto spesso di speculazioni,
informazioni errate, leggende metropolitane e condizionamenti più
o meno espliciti: "Se vogliamo dare l'opportunità ai cittadini di
esprimere la propria volontà su questi temi, dobbiamo garantire -
ha concluso Santarossa - che l'espressione della volontà sia
libera, ma soprattutto consapevole e informata, e dobbiamo
fornire tutti gli strumenti e il supporto affinché possano
reperire le informazioni di cui hanno bisogno prima di
esprimersi".