SEL: Pustetto, casi come decesso a Ponteacco non devono ripetersi
(ACON) Trieste, 3 mar - COM/AB - Lunedì III Commissione,
convocata su richiesta del centro destra, a cui si è affiancato
anche Stefano Pustetto (SEL), sono stati ascoltati l'assessore
Telesca e il direttore generale dell'Azienda ospedaliera
universitaria di Udine Delendi in merito alle cause che hanno
determinato la cancellazione della seconda ambulanza nel presidio
di Cividale.
A ripercorrere i fatti è lo stesso Pustetto.
L'unica ambulanza in servizio in quelle ore a Cividale era
impegnata per il trasporto di un paziente a Udine quando il 118
l'ha attivata per un codice rosso a Ponteacco e pertanto, dovendo
partire da Udine, è giunta sul posto con un considerevole ritardo.
Prima di entrare nel merito della vicenda, che purtroppo si è
conclusa con il decesso del paziente, ma anche prima di esprimere
un qualsiasi giudizio, Pustetto afferma di aver ritenuto
fondamentale conoscere la ricostruzione dei fatti dalla voce di
chi ha le responsabilità organizzative del sistema.
È prassi consolidata, soprattutto nei reparti seri e dove le
urgenze sono frequenti, analizzare, anche nei dettagli, la
tempistica, il susseguirsi delle azioni di tutta l'equipe
impegnata a risolvere ogni evento critico. Questa metodologia di
lavoro non è finalizzata a trovare un colpevole, a gettare la
croce su qualcuno, ma a individuare i miglioramenti, ma anche gli
errori (perché ci sono anche quelli), che hanno portato al
successo/insuccesso dell'intervento o, peggio, al decesso del
paziente.
Questa premessa è necessaria in quanto - sostiene Pustetto - per
lo meno da parte mia non c'era e non c'è nessun intento
speculativo, nessuna intenzione di sfruttare un evento tragico
per un fine che non sia quello di impedire che fatti come questo
abbiano a ripetersi.
Non sapremo mai se, anche con un intervento tempestivo e
adeguato, il paziente di Ponteacco si sarebbe salvato, anche
perché chiunque abbia lavorato in ambito ospedaliero sa benissimo
che rianimazioni fatte da personale esperto, in situazioni
ottimali e in tempo reale non sempre si concludono con la ripresa
delle funzioni vitali.
La letteratura insegna che un arresto cardiaco trattato
correttamente entro il primo minuto ha il 90% di possibilità
essere risolto positivamente, nel secondo minuto l'80% con una
progressione in discesa che rende il fattore tempo fondamentale
nel determinare il successo o fallimento dell'intervento.
La prima considerazione che si può fare è che Ponteacco, frazione
di S. Pietro al Natisone, si trova sulla strada principale che
collega Cividale con Caporetto, viene raggiunta dal PS di
Cividale in circa 6 minuti. Parliamo quindi di un paesino
facilmente accessibile e non di Drenchia, Matajur e Cepletischis
che possono essere raggiunti partendo da Cividale in un tempo
variabile che arriva fino a 40-45 minuti.
La seconda è che se la mancanza di un singolo infermiere
determina la cancellazione di un servizio fondamentale come
quello dell'emergenza vuol dire che si è tirato troppo la corda e
che non è che siamo arrivati all'osso, ma abbiamo perso anche
quello.
La giustificazione dei vertici dell'Azienda sanitaria che la
cancellazione della seconda ambulanza era dovuta a eventi
eccezionali non è sostenibile perché la carenza di personale al
Pronto soccorso era nota da almeno due anni e la Direzione
sanitaria di Cividale aveva più e più volte segnalato alla
Direzione di Udine la difficoltà/impossibilità a coprire i turni.
Per altro, le malattie accusate dal personale in servizio a
Cividale avevano una prognosi lunga che rendeva impossibile un
rientro al lavoro in tempi contenuti, ma questo rendeva la loro
assenza prevista e prevedibile.
Si spera - conclude Pustetto - che nell'attuazione della riforma
si tenga conto di quanto avvenuto in modo che fatti come questi
non abbiano a ripetersi.