FI: Ziberna, negato il sostegno alle vetture storiche
(ACON) Trieste, 4 mar - COM/RCM - Fino al 31 dicembre 2014, il
Codice della strada prevedeva per i veicoli un'età minima di 20
anni per poterli certificare come "veicoli di interesse storico".
A questi, l'articolo 63 della legge 342/2000 concedeva
l'esenzione della tassa di possesso e l'applicazione, invece,
della tassa di circolazione, pari a 25,82 euro per le auto e
10,33 euro per le moto.
Dal 1° gennaio scorso, la legge di stabilità 2015 ha abolito la
tassa di circolazione e reintrodotto la tassa di possesso per i
veicoli storici, con ciò comportando ingenti aumenti degli oneri
in carico ai proprietari che vanno da 10 sino a 40 volte
l'importo attualmente versato.
È quanto riassume Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia
in Consiglio regionale, all'indomani della trattazione
dell'argomento da parte dell'Assemblea legislativa.
Con la nostra mozione - spiega Ziberna - volevamo intervenire sul
Governo per ripristinare la situazione ex ante, ma
contemporaneamente, e in attesa di una legge nazionale, volevamo
che la Regione si facesse carico di almeno una parte del maggior
esborso richiesto ai proprietari di vetture storiche.
Ebbene, la maggioranza di sinistra del Consiglio regionale -
denuncia il consigliere di FI - ha bocciato la nostra proposta,
approvando esclusivamente una blanda e inutile richiesta al
Governo di intervenire, senza voler mettere mano alle risorse
regionali. Questa Giunta e questo Consiglio regionali non hanno
colto l'impatto che deriverà da questa nuova disciplina.
Ziberna spiega, quindi, che in Friuli Venezia Giulia vi sono
circa 5.000 autoveicoli e motoveicoli immatricolati oltre venti
anni fa. Senza interventi regionali e nazionali, una larga parte
(stimata nell'ordine dell'80%) dei proprietari di vetture d'epoca
sarà costretta ad alienarle nelle regioni che a breve
applicheranno un regime differenziato, all'estero o, nella
peggiore delle ipotesi, a rottamarle.
A detta del consigliere, non si comprende il danno per gli
artigiani (carrozzieri e meccanici, ma non solo), per i
commercianti di accessori e componentistica, per i distributori
di carburante e anche per i titolari delle strutture ricettive
usate nei numerosissimi raduni di vetture d'epoca che si svolgono
ogni anno in Friuli Venezia Giulia. Tutto ciò al netto del danno
culturale per il venir meno di un patrimonio di vetture che hanno
fatto la storia dell'industria automobilistica (dalla meccanica
al design) nazionale e straniera. Un'altra prova - chiosa Ziberna
- di quanto Giunta e maggioranza siano lontano dalla realtà e dai
bisogni dei cittadini.