SEL: Lauri, su legge Patria del Friuli evitare le forzature
(ACON) Trieste, 4 mar - COM/AB - "Nella calendarizzazione della
proposta di legge per l'istituzione della festa della Patria del
Friuli, approvato a larghissima maggioranza in Commissione, la
Conferenza dei capigruppo aveva previsto due ore per la
discussione e la votazione dell'articolato ma oggi, nonostante
l'anticipo del Consiglio alle 9.30, la sola discussione generale
ha impegnato già cinque ore di lavori e gli interventi di
consiglieri in dissenso dal proprio Gruppo di appartenenza che
hanno manifestato profondi dubbi e contrarietà sono stati
trasversali e numerosi, oltre ogni previsione: credo che questo
sia il segno di come sul provvedimento stiamo assistendo a una
forzatura, che le posizioni di contrarietà, in particolare in chi
ha aggiunto la propria firma alla proposta della Lega pur non
avendola sostenuta nella scorsa legislatura, siano state
sottovalutate, e che prima di varare una norma che rischia di
innescare reazioni a catena nel resto della regione e di
indebolirne la coesione, costruita con fatica nel corso di tanti
anni, all'intera comunità regionale e a molti consiglieri a cui
viene chiesto di non esprimersi secondo coscienza sarebbe utile
una pausa di riflessione".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di SEL e relatore di
minoranza sulla legge che istituisce la festa della Patria del
Friuli, commentando il dibattito in Consiglio regionale.
"Questo provvedimento è sconosciuto non solo alla maggior parte
dei cittadini del Friuli Venezia Giulia ma, come ho verificato
direttamente, anche a molti rappresentanti istituzionali delle
amministrazioni locali della regione non ricompresi nel perimetro
della Legge 15/96, quello dove dovrebbe essere applicata. Solo
oggi, inoltre, l'assessore Torrenti ha comunicato la previsione
di spesa, che assomma a diverse decine di migliaia di euro: mi
pare che ci siano tutte le condizioni che suggeriscono come
potrebbe essere un errore, su un tema così delicato come quello
dell'identità dei cittadini della regione, procedere compiendo
delle forzature, e che sia invece preferibile aprire una
discussione vera che coinvolga tutta la comunità regionale
assumendo una decisione solo alla fine di questo percorso. Se i
proponenti ritirassero temporaneamente il provvedimento, anche
solo per un paio di mesi, in modo da garantire lo svolgimento di
questa discussione, dimostrerebbero una sensibilità di cui tutta
la comunità regionale sarebbe loro grata e contribuirebbero in
modo considerevole a non indebolirne la coesione sociale in un
momento difficile della sua storia".