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SEL: Lauri, su legge Patria del Friuli evitare le forzature

04.03.2015
17:38
(ACON) Trieste, 4 mar - COM/AB - "Nella calendarizzazione della proposta di legge per l'istituzione della festa della Patria del Friuli, approvato a larghissima maggioranza in Commissione, la Conferenza dei capigruppo aveva previsto due ore per la discussione e la votazione dell'articolato ma oggi, nonostante l'anticipo del Consiglio alle 9.30, la sola discussione generale ha impegnato già cinque ore di lavori e gli interventi di consiglieri in dissenso dal proprio Gruppo di appartenenza che hanno manifestato profondi dubbi e contrarietà sono stati trasversali e numerosi, oltre ogni previsione: credo che questo sia il segno di come sul provvedimento stiamo assistendo a una forzatura, che le posizioni di contrarietà, in particolare in chi ha aggiunto la propria firma alla proposta della Lega pur non avendola sostenuta nella scorsa legislatura, siano state sottovalutate, e che prima di varare una norma che rischia di innescare reazioni a catena nel resto della regione e di indebolirne la coesione, costruita con fatica nel corso di tanti anni, all'intera comunità regionale e a molti consiglieri a cui viene chiesto di non esprimersi secondo coscienza sarebbe utile una pausa di riflessione".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di SEL e relatore di minoranza sulla legge che istituisce la festa della Patria del Friuli, commentando il dibattito in Consiglio regionale.

"Questo provvedimento è sconosciuto non solo alla maggior parte dei cittadini del Friuli Venezia Giulia ma, come ho verificato direttamente, anche a molti rappresentanti istituzionali delle amministrazioni locali della regione non ricompresi nel perimetro della Legge 15/96, quello dove dovrebbe essere applicata. Solo oggi, inoltre, l'assessore Torrenti ha comunicato la previsione di spesa, che assomma a diverse decine di migliaia di euro: mi pare che ci siano tutte le condizioni che suggeriscono come potrebbe essere un errore, su un tema così delicato come quello dell'identità dei cittadini della regione, procedere compiendo delle forzature, e che sia invece preferibile aprire una discussione vera che coinvolga tutta la comunità regionale assumendo una decisione solo alla fine di questo percorso. Se i proponenti ritirassero temporaneamente il provvedimento, anche solo per un paio di mesi, in modo da garantire lo svolgimento di questa discussione, dimostrerebbero una sensibilità di cui tutta la comunità regionale sarebbe loro grata e contribuirebbero in modo considerevole a non indebolirne la coesione sociale in un momento difficile della sua storia".