FI: Ziberna, pdl per prorogare adempimenti tecnici pompe benzina
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/AB - "Con la legge regionale
19/2012 si è voluto dare alla categoria degli impianti di
rifornimento di carburanti una omogeneizzazione e la possibilità
di poter fornire agli automobilisti una serie di servizi
aggiuntivi in modo da renderli più attraenti nei confronti della
concorrenza di oltre confine, tra i quali il rifornimento di auto
elettriche. Tali adeguamenti, sicuramente interessanti, sono però
ora giunti a una loro scadenza e se diventassero obbligatori,
metterebbero ulteriormente in ginocchio una categoria già in
enorme difficoltà, che in questi anni ha visto la chiusura di
molti punti vendita, non più in grado di reggere la concorrenza,
i minori guadagni loro imposti dalle compagnie petrolifere, e il
minor consumo in generale".
Lo mette in evidenza Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza
Italia in Consiglio regionale, che aggiunge.
"Anche l'auspicata creazione di una rete di rifornimento moderna
dedicata anche ai proprietari di autovetture mosse da energia
elettrica - sostiene Ziberna - a causa della crisi sta segnando
il passo. I costi delle autovetture elettriche ancora alti, i
tempi lunghi di ricarica e la crisi del comparto automobilistico
in generale, hanno fatto sì che il numero di autovetture
elettriche circolanti sia ancora assai modesto e le prospettive
di vendita future siano ancora esigue".
"Per questa ragione - annuncia Ziberna - insieme ai colleghi
Novelli, Riccardi e De Anna abbiamo depositato una proposta di
legge che proroga al 2018 gli obblighi riferiti alla
realizzazione di colonnine per il rifornimento delle auto
elettriche, che ci auguriamo il Consiglio esamini in fretta e
approvi".
"Il rischio che si corre - aggiunge Ziberna, primo firmatario
della proposta di legge - è di vedere altri impianti chiudere e
spingere ulteriormente il rifornimento oltre confine. Secondo
stime attendibili, sono tra gli 85 e i 100 i milioni di litri
acquistati oggi oltre confine, su 563 milioni venduti nella
nostra regione. Se consideriamo che i 9/10 dell'IVA e il 30%
delle accise rimangono in Friuli Venezia Giulia e che oggi ciò
vale circa 68 milioni di euro, si può ben comprendere quanto sia
essenziale agevolare i nostri impianti nella competizione con
quelli sloveni e austriaci. Visto che ogni litro di benzina e
gasolio recuperato all'Austria e alla Slovenia fa entrare nelle
casse della Regione circa un euro, oggi noi perdiamo quasi 100
milioni di euro (ovvero circa 100 milioni di litri su una vendita
in regione di circa 568 milioni di litri nel 2014) a causa della
maggior convenienza del carburante straniero. Pertanto, anche
alla luce di tutto ciò, pare preferibile ritardare l'applicazione
di alcune parti della LR 19/12 proprio per non causare una
ulteriore diminuzione di punti di rifornimento non in grado,
anche economicamente, di adeguarsi al dettato della stessa".