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VI Comm: audizione su formazione professionale in FVG

09.03.2015
19:3
(ACON)Trieste, 9 mar - MPB - La situazione della formazione professionale in Friuli Venezia Giulia all'attenzione della VI Commissione regionale - presidente Franco Codega (Pd) - che ha sentito in audizione gli enti di formazione che partecipano al Progetto Garanzia Giovani, rivolto a chi non ha ancora trent'anni e che ha come obiettivo combattere la disoccupazione e l'inattività giovanile. Un primo incontro - ha tenuto a sottolineare Codega - teso anche a raccogliere suggerimenti sulle possibilità di migliorare l'attuazione del progetto e proposte nella prospettiva di una riforma del settore.

Dalla voce dei rappresentanti di ENAIP, IAL, CIVIFORM, IRES, CONFAP (che riunisce 11 enti di matrice cristiana), ENFAP, cooperativa CRAMARS, Formindustria e Scuola Edile di Trieste, anche gli effetti di quel Progetto Pipol che in Friuli Venezia Giulia, oltre alla dimensione propria di Garanzia Giovani, comprende anche quella dell'occupabilità, rivolta a chi ha superato i 30 anni.

I dati sulla situazione occupazionale riferiti a 15 enti su 42 che applicano il contratto della Formazione professionale, tra l'altro mostrano dal 2012 al 2014 il dimezzamento degli occupati a tempo indeterminato e dei contratti a progetto e le difficoltà che gli enti affrontano e che dovranno fronteggiare con la programmazione del Progetto Pipol a pieno regime. Progetto i cui dati al 28 febbraio scorso - declinati poi a livello delle singole province - vedono complessivamente coinvolte, con un piano individuale, 8960 persone; di queste, 6300 sono state prese in carico dalle quattro ATI (le associazioni provinciali di enti che fanno formazione; 3300 di loro stanno seguendo un corso, mentre delle altre 3000, considerate "disperse", il 21% ha già trovato lavoro.

In questo anno di crisi il dato è la sospensione della programmazione formativa. Non basta che l'attività riparta, ciò deve avvenire - è stato detto - in modo sostenibile, ed il riferimento è stato soprattutto ai costi standard fermi al 2010 che non reggono più l'equilibrio economico degli enti. Occorre evitare doppioni tra sistema formativo, istruzione orientamento, cercare integrazioni, specializzare la formazione, introdurre una valutazione dei progetti formativi per quanto riguarda i risultati, rendere più flessibile la possibilità di laboratori presso le imprese, monitorare strettamente obiettivi e risultati collegandosi anche a Rilancimpresa. Valutare anche l'opportunità di dare agli enti di formazione possibilità di inserimenti lavorativo ai propri utenti.

Temi su cui si sono inserite le domande e gli approfondimenti dei consiglieri, con Novelli (FI) che ha chiesto chiarimenti sui ritorni del dopo formazione, sulla dispersione e sui tirocini che ovviamente coinvolgono anche le imprese, mentre Pustetto (SEL) ha insistito sulle percentuali di frequentanti e occupati e sull'orientamento; sulle aspettative dei giovani e le loro idee su nuovi lavori non contemplati dalla proposte formative è intervenuta Cremaschi (Pd), mentre Sibau (AR) si è soffermato sulla gestione dei corsi in rapporto alle nuove regole delle assunzioni. Infine lo stesso presidente Codega si è informato in merito ai costi standard e alla necessità di semplificare la rendicontazione.

Per tutti la curiosità di sapere cosa abbiano fatto i giovani negli ultimi 12 mesi per trovare lavoro. Da un'indagine collegata a Pipol di cui è stato dato conto risulta che hanno presentato in media 2 curriculum al mese, che negli ultimi sei mesi hanno sostenuto un colloquio che non ha dato esiti positivi, e sulle ragioni del risultato negativo oltre alla scarsa conoscenza dell'offerta, il 32% ha indicato una preparazione inadatta e non spendibile, il 20% ha rinunciato a cercare lavoro e il 19% si è posto l'interrogativo di come cercare-trovare lavoro.

Da ciò emerge - è stato evidenziato - che dopo aver imparato qualcosa con Pipol molti si sentono abbandonati: occorre allora costruire una fase ulteriore che aiuti a imparare appunto a cercare lavoro. Inoltre, occorrono misure economiche per l'accompagnamento, attestati di qualifica effettivamente spendibili, un orientamento permanente e non solo scolastico, punti sui quali la formazione può dare un importante contributo.

(immagini tv)